Fiume nel mirino della Procura europea: ancora un caso di corruzione

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Fiume nel mirino della Procura europea: ancora un caso di corruzione
La fossa nera Sovjak di Viškovo, vicino a Fiume. Foto Roni Brmalj

Dopo i casi inerenti alla municipalizzata Čistoća e a un’imprenditrice di Fiume che ha trattenuto per sé i fondi europei per la coltivazione di alcuni terreni agricoli nel sud della Croazia, un altro “affaire europeo” sta scuotendo Fiume e il suo circondario. Questa volta a finire nell’occhio del ciclone è la fossa nera Sovjak a Viškovo, nell’hinterland settentrionale di Fiume.

L’ufficio croato della Procura europea (EPPO) ha avviato un’indagine nei confronti di due persone, sospettati di corruzione e scambio di favori in relazione al progetto di bonifica della suddetta fossa nera.

L’EPPO ha reso noto che, basandosi sui risultati delle indagini condotte in collaborazione con l’Ufficio statale per la lotta alla corruzione e al crimine organizzato (Pnuskok), uno dei due abbia utilizzato la propria influenza e amicizie in determinate aziende e istituzioni finanziarie per assicurare all’altro indagato, fondatore e proprietario di una società commerciale, tutta l’assistenza necessaria “in termini di attività aziendali e il raggiungimento degli obiettivi” della sua azienda. In cambio, l’uomo ha accettato di pagare “una determinata somma di denaro”, ha sottolineato l’EPPO.

Sulla base delle prove raccolte, come ricompensa per quanto concordato, il proprietario dell’azienda coinvolta ha versato all’amico influente in tre occasioni un importo complessivo di almeno 130.000 euro.

L’EPPO ha precisato che il valore complessivo del progetto di bonifica era superiore a 44 milioni di euro, compresa l’IVA, di cui l’85% era finanziato dal Fondo di coesione dell’Unione europea.

 

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