Rimpatrio croati da Israele. Il ministro: «Inutile mandare i nostri aerei»

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Rimpatrio croati da Israele. Il ministro: «Inutile mandare i nostri aerei»
Il miistro degli Esteri croato Gordan Grlić Radman

La Croazia non ha ritenuto necessario inviare aerei in Israele per rimpatriare i cittadini croati dopo l’attacco di Hamas, ha dichiarato oggi, mercoledì 11 ottobre, il ministro degli Affari esteri Gordan Grlić Radman, sostenendo che alcune nazioni lo hanno fatto per “dimostrare che sono bravi”.

Il ministro ha ribadito che tra le numerose vittime e gli ostaggi in Israele non ci sono cittadini croati. “Gli altri connazionali che erano presenti in Israele, sono al sicuro e a ciascuno è stata offerta assistenza per il ritorno in Croazia, anche se non è possibile determinare il loro numero esatto”.

Grlić Radman ha espresso il suo disagio per “alcune notizie apparse sui media” che hanno manifestato insoddisfazione per il lavoro dell’Ambasciata croata in Israele riguardo al ritorno dei cittadini croati nel Paese, affermando che la rappresentanza diplomatica ha lavorato in condizioni difficili durante i bombardamenti. I pellegrini croati che sono stati colti dall’attacco in Israele avevano accordi preesistenti, erano protetti e sono tornati quando hanno voluto”.

“Si è creata una questione superflua su quanto fosse coinvolta l’Ambasciata”, ha detto il ministro, sottolineando che invece si sarebbe dovuto esprimere rammarico per le numerose perdite. Grlić Radman ha dichiarato che non tutti i Paesi hanno inviato i loro aerei per i cittadini, come la Germania che ha avuto anche dei morti, ma il Montenegro si è messo in contatto con il ministro e ha offerto posti sui loro aerei.

“Quindi, ognuno ha fatto le cose a modo proprio. Qualcuno l’ha voluto fare in pompa magna…”, ha detto.

Ha sottolineato che tutti possono tornare quando lo desiderano perché “lo spazio aereo non è chiuso”. “Non siamo in una situazione di pandemia in cui il traffico aereo era stato chiuso e il ministero aveva organizzato voli di rimpatrio”, ha concluso.

Al momento dell’attacco di Hamas contro Israele sabato scorso, c’erano circa 180 cittadini croati: turisti, pellegrini e persone che vivono in Israele. Di questi, 106 sono tornati martedì, e con ciò è “concluso il ritorno dei cittadini croati che erano in visita in Israele e che finora hanno richiesto e accettato assistenza per il rimpatrio”, si legge nella dichiarazione del Ministero degli Affari esteri.

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