EDITlibri. Facciamo entrare in classe i nostri manuali

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EDITlibri. Facciamo entrare in classe i nostri manuali
Lilly Venucci, responsabile di EDITlibri. Foto: Roni Brmalj

Quale miglior inizio di anno solare e a ripresa delle lezioni, trovare sulla scrivania il nuovo manuale di Fisica 3 per la terza liceo ancora intonso e profumato d’inchiostro? È il sessantunesimo titolo pubblicato da EDITlibri, il settore preposto all’attività libraria dell’ente giornalistico editoriale EDIT, che va ad aggiungersi agli 11 titoli pubblicati nel 2023 e i restanti 49 nell’arco di tempo 2020-22. Per l’editoria scolastica sono gli anni di fuoco della Riforma curricolare promossa dal Ministero della scienza e dell’istruzione della Repubblica di Croazia e varata con la Legge sui manuali scolastici e mezzi aggiuntivi approvati all’uso in classe del 30 dicembre 2019.
Anni di novità per l’EDIT che nel giro di pochi mesi, date le circostanze che annullano tutti i testi scolastici esistenti, si vedono affidare l’incarico di affrontare un percorso complesso e articolato. Stando al passo con l’evolversi della fasi Riforma curricolare, che procedeva in successione di anno in anno scolastico, il Mondo della scuola CNI espresse le proprie scelte dei nuovo titoli mediante le Delibere dei Colleghi Professionali Interregionali.
Nella Prima fase, anno scolastico 2019/2020, il Piano finanziario e editoriale comprendeva 21 titoli nuovi. Nella Seconda fase, anno scolastico 2020/2021, più del doppio, cioè ben 50; nella Terza fase, anno scolastico 2011/2022, ulteriori 27, complessivamente 98 nuovi manuali da inserire a Catalogo ministeriale, tomi con una media 250 pagine (da un minimo di 80 a un massimo di 490 pagine).
Facendo un facile calcolo si giunge a una media di 32,66 pubblicazioni all’anno o 2,72 libri al mese. In un processo che coinvolge 12 persone a titolo si arriva a dover coordinare 391,92 persone nella realizzazione annuale (redattori, traduttori e lettori, grafici, membri di commissione, amministratori, commercialisti). Roba da grosse imprese editoriali: tempo dimezzato, lavoro triplicato.
Nell’attuazione l’EDIT invitava i docenti delle scuole (che poi ne usufruiranno in classe) alla collaborazione in veste di traduttori e lettori com’è naturale consuetudine, proprio perché sono persone in possesso di una conoscenza disciplinare specifica e padroneggiano un linguaggio settoriale adeguato alla fascia d’età nel processo di apprendimento.
La voglia di fare non si fa attendere e procedendo per tentativi ed errori la prima ondata di manuali nuovi riesce a entrare in classe nel 2020: il primo manuale a essere pubblicato è il volume doppio di matematica per la prima liceo, seguito da “Clio 5”, storia per la V.
È noto che realizzare un libro è un’operazione complessa che richiede tempo (minimo 12 mesi), attenzione e cura da parte di una serie di profili professionali abilitati alla conoscenza giuridica, amministrativa, finanziaria, linguistica, tecnologica. Ogni manuale si affida al coinvolgimento del Ministero, dell’EDIT, delle Scuole, dell’Unione Italiana, una gestazione lunga e accidentata. È pari a un ingranaggio a rischio inceppamento.
L’anno terribilis è il 2021 quando scoppia la pandemia della malattia Covid-19 in Croazia. Un evento senza precedenti che compromette ogni ragionevole previsione e le conseguenze si ripercuotono nei mesi a venire.
Nell’ottobre del 2021 l’EDIT denuncia la situazione di stallo inspiegabile: da mesi, ben 23 manuali sono fermi al Ministero in attesa della valutazione linguistica. Alcuni motivi possono essere che le commissioni ministeriali non vengono convocate o sono indecise sul ruolo da svolgere, oppure esprimono valutazioni soggettive e discrezionali incoerenti. Il compito dei tre membri è di esprimere il giudizio di approvazione, oppure ostativo; quest’ultimo comporta all’editore un’ulteriore lavoro di revisione. Senza il documento ufficiale di approvazione ministeriale, la stampa deve attendere, mettendo a rischio i successivi finanziamenti e sollevando insoddisfazione nelle scuole.
Con il passare dei mesi diventa sempre più difficile andare avanti: i collaboratori esterni – docenti finora prodigatisi nel lavoro risentono della stanchezza o rinunciano per motivi di salute o familiari; la lista con la richiesta di proroghe ai contratti si allunga; non c’è ricambio nell’individuazione di nuovi collaboratori, vuoi per inerzia o disaffezione; si è costretti a risoluzioni consensuali. Agli obiettori, che sollevano la questione degli onorari demotivanti, si notifica che gli importi corrisposti si rifanno alle tariffe nazionali dei traduttori professionisti, e solo in questi termini sono riconosciuti dal Ministero: rispettivamente 10,00 euro a cartella (1800 caratteri, spazi inclusi) ai traduttori, mentre il compenso per la lettura professionale è pari a un quarto del traduttore.
C’è tanto da fare ma è difficile individuare la soluzione. È un riflesso che rimbalza dagli istituti scolastici: mancanza di profili professionali, in special modo nelle discipline di scienza, problema che rientra nel contesto a livello nazionale. Alla prova dei fatti se due docenti s’impegnano con la EDIT per un determinato titolo non possono essere convocati per far parte delle commissioni ministeriali giudicanti. Numericamente, il corpo docenti CNI non è funzionale alle necessità.
Tuttavia, in mancanza di testi tradotti, le nostre scuole possono beneficiare dei libri italiani (materiali aggiuntivi) donati dal Governo italiano, letteratura che sopperisce le mancate edizioni tradotte dal croato all’italiano, conformi al sistema scolastico croato. Con l’incalzare della tecnologia, non sono da meno le fonti alternative quali le piattaforme digitali, anzi sono fonti consigliate e inserite nel programma di apprendimento digitale della Riforma.
I problemi si accumulano, la prevista tempistica ovviamente sballa e nuove sfide si profilano.
Il 2024 sarà coronato dalla pubblicazione dei dieci manuali attualmente al Ministero in attesa di approvazione?
L’EDIT mantiene un livello di attenzione e ricerca incessantemente traduttori e lettori del mondo della scuola. Per quanto fatto, non è ancora abbastanza: 13 manuali sono ancora in cerca… d’autore.

Come nasce un manuale?
S’inizia con la stesura di un Piano editoriale e finanziario che va inoltrato all’attenzione del Ministero della scienza e dell’istruzione della Repubblica di Croazia (MZO). Se accolto, il Piano si avvia con una tempistica EDIT condizionata:
1) dall’uscita delle pubblicazioni delle case editrici croate inserite nel Catalogo ministeriale dei libri approvati all’uso;
2) dalla notifica mediante Delibera del Collegio Professionale Interregionale, che rappresenta i docenti delle discipline curricolare, inerente la preferenza del titolo da tradurre;
3) dai Contratti di sub-edizione che vincolano la casa editrice della maggioranza con l’EDIT;
4) dai Contratti d’autore con gli autori dell’originale in lingua croata;
5) dall’identificazione e ingaggio dei docenti in qualità di traduttori;
6) dall’identificazione e ingaggio dei docenti in qualità di lettori (revisione linguistica);
7) dalla videoimpaginazione;
8) dal Ministero della scienza e dell’istruzione della Croazia (MZO) preposto a comporre e istruire la Commissione per l’approvazione linguistica del manuale tradotto entro un lasso di tempo ragionevole;
9) dalla Commissione ministeriale per l’approvazione linguistica (composta da 3 docenti delle SEI o SMSI) che non ottiene alcuna indicazione dal MZO e quindi non si attiene ad alcuna tempistica (per legge sono 90 giorni per le edizioni originali, per le traduzioni la scadenza è indefinita). Qui si genera una fase di stallo che può perdurare, in casi estremi, fino a 12 mesi di attesa;
10) dall’approvazione o dall’intervento di correzione del materiale tradotto;
11) dalla stampa;
12) dai finanziamenti.

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