Croazia, Italia e Slovenia: corruzione stabile

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Croazia, Italia e Slovenia: corruzione stabile

Croazia 57.esima, Italia e Slovenia al 42.esimo posto su 180 Paesi. È questa la posizione dei suddetti tre Paesi nell’Indice di Percezione della Corruzione (CPI), elaborato da Transparency International per l’anno 2023. Italia e Slovenia si confermano al 16 e 17.esimo posto tra i Paesi dell’Ue con un punteggio di 42, come pure la Croazia che conferma l’indice 57 dell’anno scorso, piazzandosi al 23.esimo posto. Nell’Unione europea, infatti, fanno peggio soltanto Grecia (score 49), Romania (46), Bulgaria (45) e Ungheria (42). Il punteggio finale è determinato in base ad una scala che va da 0 (alto livello di corruzione percepita) a 100 (basso livello di corruzione percepita).

“La lotta contro la corruzione è una lotta per una Croazia in cui si potrà vivere onestamente e serenamente grazie al proprio lavoro. In cui coloro che detengono il potere non abuseranno della loro posizione per distruggere l’integrità degli organi indipendenti nella lotta contro la corruzione, ma allo stesso tempo, in questo anno elettorale, non utilizzeranno questa lotta esclusivamente per contese politiche al fine di conquistare o conservare il potere”, ha sottolineato Davorka Budimir, presidente di Transparency International Croatia.

Secondo l’indice di Transparency, i Paesi meno corrotti del mondo sono la Danimarca (con un punteggio di 90), la Finlandia (87) e la Nuova Zelanda (85). In fondo alla classifica, troviamo invece Venezuela, Siria, Sud Sudan (tutte con un punteggio di 13) la Somalia (con 11).

In Europa, il Cpi 2023 dimostra che gli sforzi per combattere la corruzione sono fermi o in diminuzione in più di tre quarti dei Paesi della regione: dal 2012 su 31 Paesi valutati solo 6, tra cui l’Italia, hanno migliorato il loro punteggio, mentre 8 hanno registrato una diminuzione. Con un punteggio medio di 65 su 100, l’Europa occidentale rimane la regione con il punteggio più alto nell’Indice di Percezione della Corruzione.

 

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