Croazia. Dieci anni fa l’ingresso nell’Ue

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Croazia. Dieci anni fa l’ingresso nell’Ue
Foto: Hrvoje Jelavic/PIXSELL

Dieci anni fa la Croazia è diventata il 28° membro dell’Unione europea e da allora ha raggiunto i suoi obiettivi strategici più importanti e ha ridotto in parte il divario nello sviluppo rispetto ai membri “storici”, ma a causa dell’apertura delle porte europee ai suoi lavoratori, sta affrontando un’enorme emigrazione di popolazione. L’ingresso nell’Ue è uno degli eventi più significativi nella storia della Croazia, insieme all’adesione alla Nato, che è stata raggiunta quattro anni prima e che era il suo principale obiettivo di politica estera sin dalla sua indipendenza.

La Croazia ha presentato la domanda di adesione il 21 febbraio 2003. La Commissione ha valutato positivamente la domanda nell’aprile 2004.

Già due mesi dopo, il 18 giugno 2004, la Croazia ha ottenuto lo status ufficiale di candidato all’adesione e avrebbe dovuto iniziare i negoziati a marzo 2005, ma a condizione di piena cooperazione con il Tribunale dell’Aja, che insisteva sull’arresto del generale in fuga Ante Gotovina.

I negoziati sono stati quindi posticipati di alcuni mesi. Sono finalmente iniziati il 3 ottobre 2005, dopo che il procuratore capo dell’Aja, Carla del Ponte, ha confermato la piena cooperazione della Croazia con il Tribunale penale internazionale.

I negoziati croati sono stati lunghi, cinque anni e nove mesi, più lunghi di qualsiasi altro membro attuale. I capitoli finali sono stati chiusi il 30 giugno 2011 e, dopo la firma dell’accordo di adesione e la ratifica negli Stati membri, la Croazia è entrata nell’UE il 1º luglio 2013.

I negoziati sono stati gravati dalla cooperazione con il Tribunale dell’Aja e dal blocco sloveno a causa di una controversia bilaterale sul Golfo di Pirano.

Nell’ultimo anno di questa decade, la Croazia ha raggiunto tutti i suoi obiettivi di integrazione europea: dal 1° gennaio di quest’anno, è diventata membro dell’area euro e dello Spazio Schengen. Con l’aiuto dell’Unione europea, la Croazia è riuscita a collegare il suo territorio attraverso la costruzione del Ponte di Sabbioncello (Pelješac), che è diventato uno dei simboli più visibili della sua adesione.

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