La situazione si sta lentamente normalizzando nelle zone alluvionate della Croazia centrale anche se i servizi competenti rimangono all’erta. Sta scendendo il livello delle acque dei principali fiumi che nei giorni scorsi avevano rotto gli argini in più punti allagando campi impianti industriali e abitazioni. Incoraggia soprattutto il fatto che il fiume Colpa (Kupa) lungo tutto il suo corso da Karlovac a Petrinja fino alla confluenza con la Sava non rappresenti più un pericolo particolare. Gli argini comunque rimangono ancora sotto pressione. In ogni caso, anche se la Kupa ultimamente ha tracimato in alcuni punti, sono stati allagati soltanto dei capannoni industriali mentre le abitazioni non state minacciate. Ora è il momento della conta dei danni, che sono sicuramente ingenti. Anche le colture, a iniziare da quelle di fragole nell’entroterra dalmata, hanno subito gravi danni. Le inondazioni degli ultimi giorni – che ieri hanno fatto franare parte della statale D-51 vicino a Rešetari, di conseguenza chiusa – sono state anche un monito recepito dalle autorità sulla necessità di fare di più nell’opera di prevenzione dei disastri naturali.
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