Cooking show a Lubiana

A Matija Cotič l’Italian Culinary Award for di Best Future Chef 2021

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Cooking show a Lubiana

Si chiama Matija Cotič e ha 20 anni il giovane studente sloveno che si è aggiudicato l’“Italian Culinary Award for Best Future Chef 2021”. Figlio d’arte, il desiderio di diventare un giorno uno chef è in lui fin dall’infanzia. Quest’estate, Matija ha avuto l’eccezionale opportunità di fare uno stage presso il rinomato ristorante italiano St. Hubertus nel comprensorio sciistico dell’Alta Badia, che vanta ben tre stelle Michelin. Attualmente frequenta il Biotechnical Educational Center di Lubiana e sogna un giorno di aprire un ristorante tutto suo.
La competizione – un concorso per studenti sloveni di hôtellerie e gastronomia a livello universitario – è stata organizzata in occasione della Settimana della Cucina Italiana dall’Ufficio dell’Agenzia ICE di Lubiana, sotto il coordinamento dell’Ambasciata d’Italia in Slovenia. I due finalisti selezionati da una giuria tecnica, il cui presidente onorario è stato l’Ambasciatore d’Italia in Slovenia Carlo Campanile, si sono cimentati nella preparazione di un risotto alla zucca e funghi porcini, piatto di stagione con l’utilizzo di ingredienti rigorosamente italiani. Matija Cotič ha ottenuto così la possibilità di frequentare due mesi di corso di perfezionamento presso l’Italian Chef Academy di Roma, una struttura che vanta la collaborazione dei migliori professionisti dell’Associazione Italiana Chef e offre agli studenti anche la possibilità di stage presso rinomati ristoranti italiani.

Matija Cotič, Best Future Chef 2021

Un’occasione di networking

La competizione si è svolta presso il Ristorante Kult 316 della capitale slovena alla presenza di importatori, distributori e giornalisti della stampa di settore, creando così un’occasione di networking tra addetti ai lavori molto apprezzata, dopo i lunghi mesi restrizioni dell’anno scorso, che si è svolta comunque nel rigoroso rispetto delle misure di contenimento del rischio contagi da coronavirus.
La serata è stata animata dallo chef Luka Jezeršek – membro della giuria insieme a Giuliano Alessandrini, direttore dell’Italian Chef Academy, e Urška Petelin, Editor in Chief della rivista Dober Tek – che ha voluto aggiungere un tocco personale e fuori programma a uno dei piatti preparati per gli ospiti dallo staff di Kult 316. Gli ospiti hanno così avuto modo di apprezzare l’arte culinaria dello chef Jezeršek, che – soprattutto con Dvor Jezeršek nelle Alpi della Carinzia e il ristorante nel Castello di Bled – vanta una lunga tradizione di piatti tradizionali, ma reinterpretati in modo innovativo e che il grande pubblico conosce anche per la sua partecipazione i veste di giudice allo show televisivo Masterchef Slovenia.

Le tradizioni gastronomiche

Moderatore dell’evento Serenella Marzoli, direttore dell’Agenzia ICE di Lubiana. “Le istituzioni italiane in Slovenia stanno attuando in questi mesi una forte sinergia tra vari progetti di promozione del Made in Italy alimentare – ha dichiarato Serenella Marzoli – dopo l’importante accordo di collaborazione con la GDO Mercator che a settembre ha introdotto 220 nuovi prodotti food & wine italiani sugli scaffali sloveni del gruppo, la Sesta edizione della Settimana della Cucina Italiana – ha aggiunto – proseguirà idealmente attraverso un progetto di promozione natalizia con la catena Agraria Koper nella Regione del Litorale sloveno, area dove si mantiene una forte identità culturale con l’Italia e molte tradizioni vengono riscoperte e rivissute proprio nel periodo delle festività di fine anno”.

La direttrice dell’Ufficio ICE Serenella Marzoli alla serata evento organizzata nel ristorante Kult 316 a Lubiana

Interscambio commerciale

Va ricordato che l’Italia è tradizionalmente il primo fornitore della Slovenia di prodotti alimentari e anche quest’anno l’interscambio commerciale tra i due Paesi sta registrando ottimi risultati. Secondo Serenella Marzoli, direttore dell’Ufficio ICE di Lubiana, i dati per i primi otto mesi del 2021 indicano un aumento del 14,2 p.c. rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, tenendo presente che la distribuzione alimentare non si è mai fermata neanche nel periodo più acuto della pandemia. “C’è un interesse crescente tra i consumatori sloveni soprattutto per alcuni prodotti di nicchia meno conosciuti o provenienti da Regioni del Centro-Sud Italia, tradizionalmente meno reperibili vista la vicinanza al territorio del Nord Est”, ha fatto presente Serenella Marzoli. Quest’anno le istituzioni italiane in Slovenia stanno attuando una forte sinergia tra vari progetti, per dare maggiore risalto al settore alimentare e soprattutto far capire ai consumatori sloveni che amano l’Italia di utilizzare solo prodotti autentici: la lotta alla contraffazione e all’Italian sounding è un impegno prioritario del governo italiano per rafforzare politiche e strumenti di anticontraffazione. Gli ultimi dati OCSE evidenziano come il commercio globale di prodotti in violazione di marchi registrati italiani supera i 24 miliardi di euro, pari al 3,6 delle vendite totali della produzione italiana. I settori più colpiti e su cui intervenire prioritariamente sono la tutela della salute, il commercio online, il tessile-moda e naturalmente proprio l’agroalimentare.

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