Castelmuschio (Omišalj), il rigassificatore croato raddoppia

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Castelmuschio (Omišalj), il rigassificatore croato raddoppia
Foto Roni Brmalj

“Vogliamo approfittare di questa crisi in cui si è venuta a trovare l’intera Europa per il nostro posizionamento come punto di riferimento in quest’area, garantendo allo stesso tempo quantità sufficienti di gas per il fabbisogno interno, ma con la prospettiva di aiutare anche gli altri Paesi”, questo è lo spirito con il quale il ministro dell’Economia e dello sviluppo sostenibile Dabor Filipović ha commentato l’evento di oggi, venerdì 14 aprile, al terminal LNG di Omišalj (Castelmuschio) sull’sola di Veglia (Krk). Qui è stato firmato il contratto tra la “LNG Hrvatska” e la compagnia norvegese Wartzil Gas Solutions per la fornitura del modulo per la rigassificazione che consentirà di raddoppiare, entro la fine del 2025, le capacità del terminal isolano. Il modulo aumenterà le capacità con 250.000 metri cubi all’ora. Costerà 22,9 milioni di euro e il suo montaggio inizierà nell’estate del 2025.

“Questo di oggi è il primo passo verso nell’operazione con la quale si intende raddoppiae la quantità di gas attraverso il nostro terminal – ha spiegato il direttore dell’LNG Hrvatska Grvoje Krhen -, che arriverà a produrre 6,1 miliardi di metri cubi all’anno”. Tra le domande dei media anche quella sull’impatto ambientale. Sono stati eseguiti dei nuovi studi sugli effetti che potrà produrre l’ampliamento degli impianti? “La tecnologia che verrà adottata è la stessa utilizzata nelle strutture esistenti. Il modulo aggiuntivo verrà realizzato secondo i più severi standard ecologici”. Nel corso del montaggio del modulo l’attività del terminal verrà provvisoriamente sospesa per un periodo che non dovrebbe superare i trenta giorni.

L’intera produzione del terminal è stata già prenotata fino al 2037. Il rigassificatore galleggiante è stato inaugurato nel gennaio 2021 e tra due giorni attende di essere affiancato dalla sessantesima metaniera. Dall’inizio della sua attività, l’impianto di rigassificazione ha immesso nella rete di distribuzione 4,9 miliardi di metri cubi di gas. Per quanto riguarda il suo ampliamento le decisioni sono state prese dal Governo nell’agosto dello scorso anno, a pochi mesi dall’inizio dell’aggressione russa in Ucraina che ha determinato l’interruzione delle forniture da quelle aree. “La decisione di raddoppiare le capacità del terminal presuppone anche l’aumento della capacità del gasdotto nel segmento tra Zlobin e Bosiljevo”, ha precisato il ministro Filipović.

Nel contesto della posa di nuove condutture il direttore della “Plinacro” Ivica Arar ha detto che i materiali sono già stati ordinati e che per l’esecuzione dei lavori di costruzione è aperta la gara per l’assegnazione dell’appalto. Il gasdotto dovrebbe essere pronto entro la fine del 2025. Arriveremo a 3,6 miliardi di metri cubi all’anno, ma per poter raggiungere la Slovenia e Ungheria saranno necessari altri interventi. Per quanto riguarda il gasdotto verso la Slovenia disponiamo dei permessi di costruire. Nei giorni scorsi abbiamo avuto un incontro con gli operatori sloveni e abbiamo stabilito le modalità e le rispettive attività da compiere. Per realizzare il gasdotto attendiamo delle certezze per quanto riguarda i finanziamenti. In merito al gasdotto verso l’Ungheria il progetto è ancora da completare”. Tra i presupposti per realizzare questi progetti c’è l’accesso ai finanziamenti da parte dell’Unione Europea, a fondo perduto. Il ministro Filipović ha ribadito che il Governo segue attentamente ciò che l’Unione Europea mette a disposizione e che sarà pronto a partecipare a sua volta attingendo dal proprio Bilancio. Che vi sia un grande interesse per il gas che arriva sull’isola di Veglia lo dimostra anche la recente visita del cancelliere austriaco e del presidente del premier della Baviera che considerano gli impianti di Castelmuschio come una delle fonti alternative in un periodo in cui tutti cercando di diversificare le fonti energetiche.

Foto Roni Brmalj
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