Affermare l’identità è fondamentale

Il presidente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul: «La CNI ha un ruolo strategico»

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Affermare l’identità è fondamentale

Dicembre, il mese dei bilanci – finanziari, ma non solo – e dei buoni propositi. Per l’Unione Italiana questo dicembre 2021 è il mese in cui scade la legge triennale che assicura i finanziamenti per la realizzazione di progetti, interventi e attività a favore della CNI. Ecco quindi che si guarda con attenzione particolare verso Roma, dove il Parlamento è impegnato a discutere la Legge di Bilancio. L’auspicio è di veder approvato il rifinanziamento. A che punto siamo? Lo chiediamo a Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana.

 

”Il 17 novembre dopo aver saputo che nella Finanziaria non era previsto il rifinanziamento delle Leggi 73 e 72 e che il rifinanziamento della Legge 960/82, che attua gli Accordi di Osimo, era ridotto di un milione di euro mi sono subito attivato. Ho scritto al governo, al MAECI, ai capigruppo del Senato dove il ddl ha iniziato l’iter parlamentare, a una serie di senatori, alle Commissioni Finanze, Bilancio e Affari Esteri, anche della Camera, ho contattato personalmente alcuni parlamentari affinché presentino entro i termini stabiliti degli emendamenti alle tre citate leggi per mantenere perlomeno il finanziamento attuale. Questo è stato fatto da diversi Gruppi parlamentari: Pd, Lega, Italia Viva e Forza Italia. A conclusione di un percorso complesso, lungo il quale la CNI e gli esuli hanno rischiato pesantissimi tagli ai finanziamenti, il Senato ha approvato un emendamento che mantiene lo status quo. Per come sono andate le cose siamo soddisfatti, ma rimane la necessità di lavorare costantemente per assicurare un sostegno, anche finanziario, certo all’unica minoranza italiana autoctona all’estero e alla comunità degli esuli.”

Nelle lettere inviate a Roma e nei contatti diretti avuti con i parlamentari la richiesta è sempre stata quella di rifinanziare in pacchetto le Leggi 73 e 72, che assicurano i finanziamenti alle associazioni degli esuli…

“Abbiamo sempre chiesto il rifinanziamento di entrambe le Leggi. È una prassi che abbiamo fatto nostra e che si è consolidata nel tempo. Ci siamo mossi d’intesa con la FederEsuli e con il suo presidente, il Prof. De Vergottini che ringrazio.”

Il dialogo con la FederEsuli è cresciuto nel tempo…

“Affermata la volontà di avviare una collaborazione organica, abbiamo individuato alcuni settori sui quali operare, sono state stanziate delle risorse e si sta lavorando ad alcune idee progettuali. L’obiettivo è di coinvolgere non soltanto l’UI e FederEsuli, ma anche le Famiglie, le singole associazioni, le Comunità degli Italiani. È un’azione strategica che vogliamo diventi operativa e produca risultati concreti.”

E per quanto riguarda i rapporti e la collaborazione con i governi, italiano, croato e sloveno, qual è la situazione?

“L’Unione Italiana ha sempre mantenuto e continua a mantenere un proficuo dialogo diretto e intenso con i tre governi. Per quanto riguarda l’Italia il dialogo è principalmente con il MAECI e si avvale anche del tramite delle rappresentanze diplomatico-consolari. Con la Presidenza della Repubblica Italiana sono stati vari i momenti in cui abbiamo potuto esporre le nostre visioni strategiche e politiche. Va detto anche che la celebrazione del 30º dell’UI si è svolta sotto l’Alto Patronato del Presidente Sergio Mattarella. Il rapporto con il governo croato è aperto, intenso e molto proficuo sia direttamente sia per la splendida azione politica e di grande integrazione portata avanti dall’On. Radin non soltanto per la CNI, ma anche per il territorio. I finanziamenti aumentano in maniera esponenziale. Penso che la dimostrazione migliore della qualità dei rapporti con Zagabria si sia avuta il 16 luglio in occasione della celebrazione del 30º dell’UI al TNC ‘Zajc’ a Fiume. Nel suo discorso, il premier Andrej Plenković ha usato parole di grande riconoscimento del ruolo dell’UI e della CNI. Il rapporto con il governo sloveno è corretto e importante perché Lubiana mantiene il finanziamento per le nostre istituzioni unitarie.”

L’intervento del premier Plenković allo Zajc è stato pronunciato in italiano, un messaggio importante…

“Sia per quanto ha detto sull’UI e sulla CNI, sia per il discorso politico più ampio sul rapporto con l’Italia, sia per aver scelto di rivolgersi in italiano ritengo che il messaggio lanciato dal premier Plenković sia stato molto chiaro: per la Croazia la presenza della CNI e dell’UI – che, ho sottolineato, opera anche in Slovenia – è strategica, il rapporto con l’Italia è strategico e in questo rapporto la CNI ha un ruolo centrale. Sono convinto che tutti lo abbiamo recepito. Usare il codice linguistico italiano è stato un gesto di grande rispetto, la conferma che quanto abbiamo costruito in 30 anni porta le autorità statali croate, ma anche il territorio ad avere un grande rispetto per la CNI e l’UI.”

A proposito di territorio, in Croazia le elezioni amministrative hanno portato delle novità. Il quadro è cambiato anche per quanto riguarda il dialogo con l’UI?

“Anche a livello di amministrazione locale e regionale ci sono un grande rispetto, considerazione e stima nei nostri confronti.”

Il 2021 è stato l’anno del Censimento, le previsioni non sono rosee…

“Non azzardo previsioni. In Croazia la popolazione complessivamente diminuisce, le spinte migratorie sono forti, molti giovani aspirano di andare all’estero, la natalità è bassa e la mortalità è alta. Noi siamo una comunità diversamente giovane e quindi sicuramente i dati risentiranno di questo complesso di fattori. Per il Censimento abbiamo fatto la più grande campagna di sensibilizzazione mai fatta come CNI. Al di là di quelli che saranno i risultati della rilevazione statistica abbiamo affermato con orgoglio, fierezza, serenità, pacatezza e nel rispetto delle altre identità una presenza fondamentale, quella italiana, su questo territorio. Sono felice che questa campagna non abbia avuto alcuna reazione negativa, anzi ha raccolto grande apprezzamento.”

In ambito UI prosegue il dibattito sulla riforma dello Statuto…

“C’è stato un lungo percorso di dibattiti pubblici sullo Statuto UI e ritengo che questo contributo di idee non possa non entrare a far parte del ragionamento sulle modifiche statutarie. Alcuni indirizzi sono stati dati e vanno tenuti da conto. Certo potevano anche essere dati altri e diversi considerato, molto onestamente, che spesso la risposta dipende da come viene posta la domanda. Da parte mia, credo che debba esserci una partecipazione corale anche nella definizione delle domande. Quale sarà l’iter considerate le scadenze elettorali molto vicine lo vedremo, ci sono degli organi che dovranno fare il loro lavoro. Teniamo conto che se vi saranno proposte di modifiche importanti dovrà esserci un momento di dibattito e di confronto pubblico. Così è stato anche per lo Statuto del 1991.”

Possiamo aspettarci modifiche entro la fine del mandato?

“Molto dipende dagli obiettivi che si vogliono raggiungere. Bisogna vedere se le soluzioni che verranno proposte andranno nella direzione di una preesistente ampia convergenza e condivisione. Bisogna evitare di creare uno Statuto contra personam, di inserire concetti illiberali. Dobbiamo creare uno Statuto aperto, che non limiti la concorrenza, che consenta la meritocrazia e che sia capace di premiare le idee migliori e le persone più adatte a portarle avanti.”

Quali sono i risultati raggiunti negli ultimi 12 mesi che, a suo parere, si distinguono per importanza?

“La realizzazione dell’Incubatore creativo a Santa Lucia, i passi avanti nella realizzazione del Centro italiano multimediale nell’ambito del progetto europeo PRIMIS, l’iscrizione dell’istroveneto nel Registro dei beni culturali immateriali sia in Slovenia sia in Croazia, l’avvio dei lavori di restauro dell’SMSI di Buie, per citarne solo alcuni… Sono progetti che favoriscono una straordinaria convergenza di idee e che consentono di coinvolgere, attraverso il nostro patrimonio, tutto il territorio. Questo è fare politica.”

Gli obiettivi per il 2022?

“Ci sono temi importanti da portare avanti sul piano dei diritti, c’è la volontà e ci sono le basi per entrare in una dimensione nuova in cui le attività culturali s’intrecciano con quelle economiche e turistiche, ci sono i progetti strategici che guardano alle nuove generazioni come la SE di Cittanova, l’asilo di Fiume e altri, c’è la volontà di creare dei centri dedicati ai nostri dialetti e alla nostra dimensione economica anche giovanile…”

A fine anno è inevitabile chiudere con gli auguri…

“Auguro a tutti tanta salute. Abbiate cura di voi stessi e degli altri. Il 2022 sarà un anno elettorale ed è importante affidarci al dialogo più che al confronto. È il dialogo che consente di presentare idee e argomenti diversi nel rispetto di quelli altrui senza personalizzazioni, ma all’insegna del rispetto reciproco.”

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