Belgrado: proteste post-elettorali sfociano in scontri tra polizia e manifestanti

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Belgrado: proteste post-elettorali sfociano in scontri tra polizia e manifestanti
Foto: Antonio Ahel/ATAImages/PIXSELL

Belgrado è stata teatro di violenti scontri domenica sera, 24 dicembre, quando le forze di polizia e la gendarmeria sono intervenute per impedire ai sostenitori dell’opposizione di entrare nell’edificio dell’Assemblea. Questa protesta, il settimo evento post-elettorale, è stata organizzata dalla coalizione di sinistra dell’opposizione “Srbija protiv nasilja” (Serbia contro la violenza), che ha accusato il governo di irregolarità elettorali e furto di voti.

Il Partito Progressista Serbo (SNS) del presidente Aleksandar Vučić aveva annunciato la sua vittoria assoluta la notte del 17 dicembre, con il 46,84% dei voti confermati dalla Commissione elettorale centrale il giorno successivo. Tuttavia, la coalizione di sinistra ha contestato il risultato, affermando che numerose irregolarità hanno compromesso la volontà dei cittadini, soprattutto nella capitale.

Gli osservatori internazionali hanno sollevato preoccupazioni sulla dominanza di Vučić nella campagna elettorale, caratterizzata da concorrenza sleale, media di parte e altre pratiche discutibili. Queste condizioni hanno contribuito, secondo la coalizione, a un contesto elettorale non equo.

Le tensioni hanno raggiunto il culmine durante la protesta di domenica sera, quando la polizia, barricatasi all’interno dell’edificio dell’Assemblea di Belgrado, ha sparato gas lacrimogeni in risposta a centinaia di manifestanti che hanno cercato di penetrare nell’edificio, rompendo vetrate e finestre con pietre. L’azione della polizia è stata condannata dalla coalizione di sinistra e ha portato a scontri violenti, con diversi manifestanti e almeno cinque agenti di polizia feriti.

Il presidente Vučić ha respinto le accuse dell’opposizione, definendo le proteste un “tentativo orchestrato dall’estero di rovesciare il governo” e confermando l’arresto di oltre 35 persone, con minacce di ulteriori arresti. La premier Ana Brnabić ha qualificato la manifestazione come “drammatiche” e ha paragonato la situazione alle proteste ucraine in piazza Maidan, sottolineando la presunta intenzione dell’opposizione di “cambiare con la violenza la volontà elettorale dei cittadini”.

Dopo la dispersione dei manifestanti, la polizia ha istituito cordoni intorno agli edifici delle istituzioni nel centro della città, riportando la calma poco prima di mezzanotte e ripristinando la circolazione nelle principali vie cittadine. La situazione politica in Serbia rimane tesa, con l’opposizione che promette ulteriori proteste e il governo che si prepara a gestire la crescente instabilità.

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