Autostrade croate. La vignetta delle discordia

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Autostrade croate. La vignetta delle discordia

Vigneta sì, vignetta no. La Croazia ha annunciato che a breve introdurrà un nuovo sistema di pagamenti sulla propria rete autostradale, che non si baserà sulle vignette, bensì su un sistema contactless in base ai chilometri percorsi.

Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania, Estonia, Cipro, Danimarca, Malta, Lussemburgo, Belgio e Paesi Bassi sono gli Stati dell’Unione europea che non applicano pedaggi per l’uso delle autostrade. Gli Stati che invece applicano pedaggi sulla loro rete autostradale, ma hanno risolto il problema delle code ai caselli con vignette fisiche o elettroniche, includono Austria, Ungheria, Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Romania e Svezia.

Attualmente, la Croazia rientra nella categoria degli Stati che applicano pedaggi autostradali in base alla percorrenza, e come la Croazia, la maggior parte di questi Paesi applica pedaggi tradizionali ai caselli. Di questa categoria fanno parte Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Polonia e Irlanda. Questo vale per la maggior parte dei Paesi che, come la Croazia, hanno un forte turismo estivo. Allora, perché rallentare il traffico durante la stagione turistica invece di introdurre vignette? La ragione è molto semplice: si guadagna di più con i pedaggi autostradali basati sulla percorrenza.

Lo scorso anno, la Croazia ha registrato un incasso storico di pedaggi autostradali, con oltre 420 milioni di euro, che quest’anno dovrebbe essere superiore del 10%. Un esempio molto chiaro è il seguente: se un turista utilizza l’autostrada da Zagabria a Spalato, pagherà 53 euro per il pedaggio d’andata e ritorno, per un totale di circa 800 chilometri. Con la stessa cifra, in Slovacchia si può viaggiare quasi per tutto l’anno, poiché la vignetta annuale costa 60 euro. Ad esempio, la vignetta annuale slovena costa 110 euro. Secondo le informazioni disponibili, le simulazioni mostrano che se in Croazia fosse introdotto lo stesso modello di pagamento del pedaggio utilizzato in Austria o in Slovenia, l’HAC registrerebbe una perdita annua di 150 milioni di euro, il che avrebbe un impatto sulla qualità della manutenzione delle strade e sulla regolare riscossione dei debiti. Per questo motivo, è stato annunciato un nuovo sistema di pagamento del pedaggio senza contatto che almeno risolverebbe i problemi di traffico ai caselli, come ad esempio in Polonia.

Il sistema menzionato non si baserebbe su un sistema di vignette, come quello utilizzato dalla vicina Slovenia, ma su un sistema di telecamere che, insieme alla targa del veicolo, registrerebbe il colore, il volume, il profilo del veicolo e una stima del tempo previsto di transito. Il pagamento sarebbe effettuato tramite dispositivi ENC e il sistema ALPR (Automatic License Plate Recognition): in altre parole, tutti gli utenti dovrebbero registrarsi nel sistema utilizzando il numero di targa. Infine, gli automobilisti avranno un conto speciale da cui verranno detratti i fondi all’entrata e all’uscita dall’autostrada.

All’inizio di aprile, le Autostrade croate hanno pubblicato un bando per la scelta del fornitore del nuovo sistema elettronico di pagamento del pedaggio e la scadenza per l’implementazione del sistema è fissata a due anni, quindi possiamo aspettarci il pagamento tramite il sistema DSRC fino a metà del 2025, anche se il governo ha annunciato che la novità sulle autostrade croate potrebbe essere introdotta in modo graduale già a partire dal prossimo anno. Un sistema simile è utilizzato in Australia, Cile e Sudafrica. Il valore stimato dell’acquisizione del nuovo sistema di pagamento del pedaggio è di 100 milioni di euro, e la maggior parte dei fondi dovrebbe provenire dall’Unione europea.

Ricordiamo che già all’inizio del 2019 era stata annunciata l’introduzione del sistema DSRC di pagamento del pedaggio, che avrebbe dovuto essere implementato nel 2022, ma ciò non è avvenuto. Quindi, i concessionari in Croazia, tra cui oltre alla società statale HAC, ci sono altre due – Bina Istra (francese) e AZM (austriaca), non vogliono rinunciare ai profitti che sicuramente diminuirebbero con l’introduzione delle vignette, che sarebbero molto più convenienti per i cittadini, anche in parte per ripagare i prestiti che la Croazia ha assunto quando sono state costruite le autostrade

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