Anno scolastico 2024/25: scatta già la polemica

0
Anno scolastico 2024/25: scatta già la polemica
Installazione di condizionatori in una scuola a Pola. Foto PIXSELL

Ultimo giorno di scuola oggi, mercoledì 27 marzo, per gli alunni delle elementari e medie in Croazia che da domani si potranno godere le vacanze primaverili che coincideranno con le festività pasquali. La parentesi di riposo si protrarrà fino al 5 aprile. Il ritorno tra i banchi di scuola si avrà l’8 aprile. Nello stesso mese, precisamente il 17, niente lezioni visto che si terranno le parlamentari. L’anno scolastico si concluderà il 21 giugno.
Ma in questi giorni si pensa al prossimo autunno e al prossimo anno scolastico. E le polemiche e i dubbi non mancano. Infatti, attualmente viene sottoposta a dibattito pubblico la bozza della Decisione riguardante l’inizio e la fine dell’anno scolastico 2024/2025 come pure le giornate lavorative e la durata delle vacanze degli alunni delle scuole elementari e medie in Croazia. In base a tale documento le lezioni dovrebbero prendere il via il 2 settembre per concludersi il 18 giugno 2025. Per gli allievi delle classi conclusive invece la scuola terminerebbe il 23 maggio 2025.
Gli insegnanti degli istituti scolastici operanti nelle regioni costiere hanno già espresso la loro insoddisfazione per l’inizio anticipato e la fine tardiva dell’anno scolastico.
“Credo che la proposta metta sia gli studenti che i dipendenti delle scuole che si trovano nelle regioni in cui molti abitanti sono direttamente e indirettamente impegnati nel settore turistico in una posizione svantaggiosa. Un inizio così anticipato dell’anno scolastico lascerà non pochi senza la necessaria forza lavoro e un cospicuo numero di ragazzi che frequentano le medie senza entrate di cui le loro famiglie hanno disperatamente bisogno oggigiorno”, ha scritto un’insegnante. “Suggerisco che per quanto concerne l’inizio e la fine dell’anno scolastico come pure la definizione delle vacanze si tenga conto del fatto che nelle regioni costiere una parte degli allievi delle medie lavorano durante i mesi estivi colmando così la carenza di manodopera nell’industria dell’ospitalità e guadagnandosi la paghetta. Andare a sciare non è un imperativo per tutti. Penso che avviare le lezioni il 2 settembre e farle concludere il 18 giugno non sia adatto agli alunni delle elementari e medie delle regioni costiere”, è il parere espresso da un altro operatore scolastico. Un’insegnante che lavora in Dalmazia ha fatto notare come la maggior parte delle scuole non dispone dei condizionatori d’aria e poi, continua, “le città sono piene di turisti e inoltre fa ancora molto caldo. Gli alunni sono distratti e non fanno altro che riempire le bottigliette d’acqua in bagno”. Un altro docente invece si è soffermato sulle vacanze invernali, spaccate in due parti. La prima parte della parentesi di riposo è iniziata il 27 dicembre 2023 per concludersi il 5 gennaio. Il ritorno a scuola si è avuto l’8 gennaio 2024. La seconda parte delle vacanze invernali invece ha preso il via il 19 febbraio ed è terminato il 23 febbraio. Le lezioni sono riprese il 26 febbraio. “Le vacanze spezzettate rompono il ritmo, la continuità dell’apprendimento e della concentrazione, per poi andoare nuovamente in vacanza dopo circa un mese e mezzo (ossia in occasione delle festività pasquali, nda)”, ha fatto notare il docente.
Non è mancata la risposta in merito del ministro della Scienza e dell’Istruzione Radovan Fuchs. Ha affermato che la data di inizio del nuovo anno scolastico, che sia il 2 settembre, come previsto nella nuova bozza della decisione, o una data successiva, non influirà sulla stagione turistica, rigettando così le obiezioni che provengono prevalentemente dalle Contee costiere.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display