Affittacamere. «No ad altre tasse»

L’Unione del Quarnero commenta una proposta firmata SDP

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Affittacamere. «No ad altre tasse»
Marko Boras Mandić e Nedo Pinezić. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

“No a un’ulteriore tassa del 10 per cento a chi affitta camere e appartamenti nell’ambito della propria abitazione. Se dovesse venire accolta la proposta, ci troveremmo di fronte a una discriminazione che penalizzerebbe soltanto una categoria tra quelli che realizzano dei profitti dalla loro proprietà”, è il messaggio lanciato dall’Unione del Quarnero tramite il presidente Marko Boras Mandić e Nedo Pinezić, noto operatore nel settore del turismo.
La proposta a cui si fa riferimento non arriva dal governo e tantomeno dalle forze politiche di maggioranza in Parlamento, bensì dal Partito socialdemocratico, per cui, quella dell’Unione del Quarnero sembra più un’azione preventiva contro un’ipotesi, al momento improbabile, che un’azione di protesta. In ogni caso, ecco che cosa sostiene Boras Mandić: “Non è accettabile che certe proposte arrivino nel periodo in cui gli affittacamere si preparano per la nuova stagione turistica in cui hanno investito i ricavi di quella passata. Il tutto avviene quando ci si deve confrontare con la concorrenza agguerrita di altri Paesi del Mediterraneo. Uno dei fatti che ci preoccupano maggiormente è che la proposta dell’SDP arrivi da parte di politici che fecero parte del governo. Quando erano al potere, avrebbero potuto portare a dei miglioramenti, ma hanno fatto l’opposto, a partire dall’abolizione dei ‘territori montani’ e ora propongono un ulteriore carico fiscale per chi affitta”.
Secondo Nedo Pinezić, l’aumento del peso fiscale ricadrebbe soprattutto sulle spalle della popolazione residente, che affitta legalmente camere e appartamenti. “In questo modo – sostiene Pinezić –, si ridurrebbe il numero di strutture classificate per categorie e chi affitta potrebbe essere indotto a sospendere l’attività. Il possibile aumento dei salari attraverso la riduzione delle imposte sul reddito, come sostengono SDP e HUP (Associazione dei datori di lavoro), non compensano l’introduzione di nuove tasse e non arresterebbero le partenze dei cittadini verso l’estero”.
C’è chi ha una casa al mare, che ci vive pure e che ha la fortuna di disporre di posti letto da affittare ai turisti. In molti casi si tratta di un modo per arrotondare il bilancio domestico, altre volte no. Come la mettiamo con quelli che hanno 20 posti letto, limite entro cui l’attività viene ritenuta “familiare”? “Il limite è stato stabilito in base a delle ricerche secondo cui nella nostra Regione i posti letto sono occupati meno giorni all’anno e che quindi, per compensazione, vengono concessi fino a 20 posti con il forfait annuale”. Nel 2023 chi affittava, doveva pagare un forfait annuale di 300 kune per ogni posto letto. Con l’aumento del 10 per cento, come da proposta SDP, ammesso che possa venire presa in considerazione, si arriverebbe a 600.

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