Abusivismo in Istria, la lotta è in Rete

Il numero degli autogoverni locali che hanno aderito a una piattaforma sul Web da 17 è salito a 25, coinvolgendo pure realtà al di fuori dell’Istria, come Veglia o località della Dalmazia. Sinora sono state segnalate 260 costruzioni, anche se i casi sono a migliaia solamente in penisola

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Abusivismo in Istria, la lotta è in Rete
I casi di abusivismo edilizio in Istria sono numerosi. Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

Buie, Albona, Cittanova, Parenzo, Rovigno, Barbana, Cerreto, Grisignana, Castellier-Santa Domenica, Lisignano, Lupogliano, Marzana, Pedena, Arsia, Santa Domenica, Sanvincenti e Orsera. Diciassette autogoverni locali della penisola uniti nell’iniziativa della lotta all’abusivismo edilizio che sposa armi informatiche: una piattaforma (www.bespravnagradnja.hr) per radiografare il nemico e possibilmente batterlo (purtroppo, non anche sconfiggerlo, perché ha già conquistato fior di territorio). Questi elencati sono quindi le Città e i Comuni della Regione istriana che hanno dato corpo alla pagina Web, che è strumento per segnalare casi di abusivismo edilizio (anche solo sospetti) e che fornisce strumenti utili, quali l’accesso al sistema ARKOD (con tutte le coordinate necessarie), ai libri catastali e al geoportale ISPU.

Unire le forze
Il portale è stato acceso verso la fine di gennaio. Se si legge bene la genesi, si vedrà che i… fondatori sono unità d’autogoverno a marchio DDI. “Invitiamo le Città e i Comuni della Croazia ad aderire all’iniziativa, in modo da risolvere assieme il problema a livello nazionale. Abusivismo edilizio ed ecocidio trascendono il partitismo e la risposta deve quindi essere adeguata, al di là della colorazione politica. Dobbiamo unire le forze per tutelare gli interessi dei singoli e ogni metro di terra, in Istria e nel resto della Croazia”, aveva detto il presidente dietino, Dalibor Paus, alla presentazione del sito. Nato con 167 puntini rossi; uno per ogni costruzione selvaggia.

Denunce, cantieri chiusi…
Di abusivismo edilizio è un gran parlare già da un po’. Ingenuamente si era stati portati a credere che dopo la maxi sanatoria quanti intenzionati a costruire si sarebbero messi diligentemente in fila davanti agli sportelli per richiedere i permessi del caso. Invece, visto che è andata bene una volta, a molti è cresciuta la prepotenza e la famelica voglia di fare i furbi è esplosa di nuovo. La Città di Dignano ha adottato, per prima, la linea dura. Le guardie comunali si sono messe a setacciare il terreno e a prendere le misure adeguate alla varie situazioni: verbali e fermo lavori per le costruzioni mobili, denunce all’Ispettorato all’edilizia per le strutture solide (pietra, mattoni e simili) e denunce all’Ente forestale nazionale nel caso cemento e mattoni avessero intaccato aree boschive. Era sceso in campo lo stesso presidente della Regione istriana, Boris Miletić, che aveva messo piede nell’area di Mandriol assieme alla direttrice dell’ente Natura Histrica, Silvia Buttignoni, che non si è risparmiata né si risparmia nella tutela del territorio e dell’ambiente. Nell’occasione si era detto di circa 5mila costruzioni abusive in penisola. Alla luce di questi numeri, le macchie rosse sulla mappa del sito anti-abusivismo edilizio sarebbe dovute diventare una sorta di morbillo o perlomeno una dermatite sul volto della penisola. Ma è stato così? A guardare la mappa, no. Da 167, le costruzioni abusive segnalate sono diventate 260. Bisogna convenire che non è molto.

A Rovigno molte segnalazioni
Per quanto riguarda l’Istria settentrionale risulta un unico caso a Cittanova; un grappolo è concentrato nel comprensorio di Rovigno, un altro a Lisignano-Sissano-Altura-Carnizza, poi altri punti qua e là. Pola, Dignano (e la sua appetibile costa), Parenzo risultano cristalline. Ben lo sappiamo (fanno testo le dichiarazioni degli addetti ai lavori) che non è così. Come interpretare questo silenzio telematico? Forse una scarsa fiducia che si possa addivenire a un risultato. Intanto il numero delle autonomie locali che hanno sposato l’iniziativa è salito e ora sono 25 le realtà della partita; alcune da fuori Istria, perché il mattone selvaggio ha intaccato anche la costa dalmata. Ai 17 cavalieri della giustizia edilizia si sono uniti Verteneglio, Visignano, Chersano, Dignano, Pola e, da oltre i confini regionali, Veglia, Pirovac e Makarska (Macarsca).

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