Abbazia. Fondamentale l’esperienza di Radin

0
Abbazia. Fondamentale l’esperienza di Radin
Foto Goran Zikovic

Il candidato al seggio della CNI al Sabor Furio Radin e il suo sostituto Marin Corva hanno tenuto il loro comizio elettorale presso la Comunità degli Italiani di Abbazia in vista delle elezioni del 17 aprile. Hanno partecipato all’incontro la presidente della CI di Abbazia Sonja Kalafatović, il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul e il presidente della CI di Draga di Moschiena Riccardo Staraj.

Corva ha spiegato il contesto in cui è nata la candidatura. Ha sottolineato l’importanza della collaborazione intergenerazionale, che rappresenta un valore positivo in ogni ambito, incluso quello politico. Ha evidenziato che la caratteristica del seggio specifico rende anche la loro candidatura un po’ atipica: “Non c’è bisogno di fare promesse, ma si può parlare principalmente di risultati”. In questo modo, secondo Corva, si può far capire alle persone il contributo che vogliono dare.

Grazie al lavoro di Radin, ha dichiarato Corva, sono stati ottenuti e impegnati 18 milioni di euro, ovvero cifre importanti. Queste somme non sono da vedere come un bonus, ma come una necessità poiché l’inflazione ha reso più difficoltoso portare avanti le attività delle Comunità. Senza queste risorse le CI sarebbero state costrette a diminuire notevolmente la loro attività. I finanziamenti dall’Italia, d’altro canto, non sono diretti e hanno tempistiche diverse. Nel 2024 sono stati ottenuti 7 milioni di euro per investimenti e attività dei quali, di comune accordo, è stato elargito un milione alle CI. Un trasferimento che è stato quasi il doppio di quello del 2023, ovvero un risultato concreto del lavoro svolto. Corva ha menzionato altri esempi concreti come l’ampliamento della SMSI di Buie, la scuola elementare di Cittanova, l’asilo di Fiume, l’asilo di Sissano e tanti altri, tra cui alcuni nell’ambito delle Comunità liburniche. La situazione generale, ha valutato Corva, non è delle più semplici: “In questo momento abbiamo bisogno di certezze e l’esperienza di Furio, con tutte le relazioni create negli ultimi 30 anni a Zagabria, è la soluzione giusta in questo periodo particolare”.

Furio Radin ha ricordato Piero Varljen, scomparso di recente, definendolo “per tanto tempo l’anima di questa Comunità”. Ha ricordato anche il contributo di Maurizio Tremul. I problemi che in questi momenti esistono nell’UI, ha rilevato Radin, stanno rendendo più distante una parte della Comunità in Slovenia da quella in Croazia e anche, volendo, in Italia, concludendo: “Nessuno può vincere e tutti possiamo perdere”. In merito alla sua attività politica a Zagabria ha evidenziato: “Prima mi occupavo molto più dei diritti perché c’erano governi con i quali bisognava combattere per salvaguardarli. In seguito mi sono occupato molto della parte finanziaria e i successi ci sono stati”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display