È stata la Galleria nazionale a ospitare il ricevimento offerto dall’Ambasciatore d’Italia a Lubiana, Carlo Campanile e dalla consorte Marcella Spinazzola, in occasione della Festa nazionale della Repubblica italiana. “Questa è una celebrazione molto speciale non solo perché è la prima in presenza dall’inizio della pandemia da coronavirus, ma anche perché quest’anno ricorre il trentesimo anniversario dei rapporti diplomatici tra Italia e Slovenia, un periodo in cui i due Paesi hanno dovuto affrontare anche qualche difficoltà. Ed è per questo motivo che possiamo essere orgogliosi di quanto raggiunto finora”, ha esordito l’Ambasciatore Campanile davanti ai numerosi ospiti presenti all’evento, dicendosi “molto felice e orgoglioso di essere stato il testimone di alcuni momenti storici che hanno rinsaldato i legami bilaterali tra Italia e Slovenia, nonostante la pandemia e il lockdown”.”Oggi celebriamo con gioia, ma non possiamo dimenticare la sanguinosa guerra in atto nel cuore dell’Europa. Colgo l’occasione per rendere omaggio al sacrificio, al coraggio e alla resilienza del popolo ucraino nella sua lotta contro l’aggressione russa”, ha detto Campanile. Rivolgendosi all’Ambasciatore ucraino in Slovenia, Mykhailo Borodovych, ha sottolineato come “l’Italia sia al fianco dell’Ucraina e preghi per le vittime innocenti di questa guerra non provocata”. E dagli ospiti presenti è partito un applauso spontaneo.
«Minoranze, valore aggiunto»
Nel corso del suo discorso, pronunciato in lingua inglese, l’Ambasciatore ha voluto inserire anche una parentesi in italiano visto che, come ha sottolineato, “questo Paese riconosce l’italiano come lingua ufficiale nei territori d’insediamento storico della nostra Comunità.” “La minoranza italiana in Slovenia e la minoranza slovena in Italia – ha proseguito il diplomatico – sono state fra i grandi protagonisti in questi anni del processo di crescita e arricchimento delle relazioni bilaterali. Mai come oggi esse rappresentano un grande valore aggiunto e un tratto distintivo nel rapporto bilaterale”.
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Mauro Sigura e Vince Abbracciante
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