Open Arms, processo Salvini: Richard Gere sarà sentito come teste

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Open Arms, processo Salvini: Richard Gere sarà sentito come teste

L’attore Richard Gere sarà sentito al processo Open Arms il prossimo 6 ottobre. E’ stato deciso oggi nel corso dell’udienza del dibattimento che vede imputato il ministro Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. “L’attore ha dato disponibilità a venire a Palermo per ottobre”, ha annunciato l’avvocato di parte civile Arturo Salerni.

Intanto oggi nella nuova udienza a Palermo, sono stati sentiti i soccorritori della Opern Arms che hanno ricostruito la vicenda. “Siamo rimasti per almeno cinque o sei giorni davanti all’isola di Lampedusa perché avevamo il divieto di ingresso. Così, quando abbiamo detto ai migranti che stavamo facendo rotta su Lampedusa la gente sul ponte ha iniziato a festeggiare, senza però sapere che non potevamo entrare, ma dovevamo restare a 800 metri. Quando si è capito, il festeggiamento di prima si è trasformato in un vero e proprio trauma. La situazione psicologica a bordo peggiorava”, ha riferito nella sua deposizione in aula è il soccorritore spagnolo Francisco Gentico.

“Aumentavano i casi di scabbia. I migranti a bordo erano disperati perché non si poteva andare a terra, né comunicare con i familiari. A una persona la famiglia aveva fatto il funerale pensando che fosse morto…”, ha aggiunto Gentico, sentito come teste della parte civile Open Arms a carico del ministro Salvini, presente nell’aula bunker dell’Ucciardone. “Avendo la terra vicina, quattro persone si sono buttate in acqua e noi dietro di loro per convincerli a salire. Quando siamo saliti sull’imbarcazione, tutti gli altri erano in uno stato di isteria totale e cominciavano a picchiare i quattro, in particolare il gruppo di donne che temeva che sarebbero stati puniti per questo gesto riportandoli in Libia. Di notte una donna correva sul ponte tentando di gettarsi”, ha aggiunto. “Non sapevano nuotare – dice – ho visto una persona che si è gettata in acqua e stava rischiando di affogare. E un’altra persona si era gettata senza salvagente. Non sapevo come salvarli. La Guardia costiera si era gettata in acqua per salvare questa persona”.

Alla pausa dell’udienza il ministro Salvini ha lasciato l’aula del processo Open Arms per tornare “per impegni improvvisi” a Roma. Ad annunciarlo alla ripresa è stata la sua legale, l’avvocata Giulia Bongiorno. “Il ministro si è dovuto allontanare”, si è limitata a dire.

“Quando siamo arrivati davanti all’isola di Lampedusa la situazione a bordo era molto tesa, avevamo navigato per molto tempo e le persone erano tutte bagnate. Non solo, lo spazio sulla barca era molto ridotto e c’era tensione a bordo”, ha detto deponendo al processo il soccorritore argentino naturalizzato italiano, Mauro Di Si, che nell’agosto 2019 si trovava sulla Open Arms.

Di Si è stato redarguito dai giudici per avere ascoltato la diretta di Radio radicale della deposizione dell’altro soccorritore, Francisco Gentico, prima che arrivasse il suo turno. A dirlo in aula è stato il Presidente Roberto Murgia.

Il presidente del collegio del processo Open Arms Roberto Murgia ha indicato le date delle prossime udienze del dibattimento. La prossima udienza si terrà il 15 settembre all’aula bunker del carcere Pagliarelli. Quelle successive si terranno il 6 ottobre alle 15.30, il 20 ottobre, il 24 novembre, il primo dicembre e il 22 dicembre.

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