«Il flauto magico»: spettacolo strepitoso

Per la prima volta nella storia del Teatro Nazionale Croato «Ivan de Zajc» di Fiume è stato allestito con grande successo il capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart

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«Il flauto magico»: spettacolo strepitoso

Standing ovation per il primo allestimento nella storia del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume del singspiel “Il flauto magico” di W.A. Mozart. L’ultimo capolavoro operistico del genio di Salisburgo, con la sua squisita musica, le splendide arie, la comicità e la trama fiabesca, è andato in scena mercoledì scorso con grande energia creativa e un entusiasmo che ha ammaliato il folto pubblico presente. Lo strepitoso spettacolo realizzato con la partecipazione di tutti gli ensémble del Teatro e di giovani solisti ospiti, è stato diretto con grande inventiva dalla regista e direttrice del Dramma Croato, Renata Carola Gatica, che ha giocato con il ricco materiale dell’opera creando un allestimento dinamico di una fiaba che parla di grandi sentimenti di umanità, bontà e fratellanza. Il tutto in una cornice simbolica che riflette i canoni del pensiero massonico con la contrapposizione uomo-donna, luce-tenebre, bene-male, cielo-terra, fuoco-acqua. Ambientata nell’antico Egitto, la storia segue il principe Tamino che, aiutato dall’uomo-uccello Papageno, combatte le forze del male e libera l’amata Pamina.

Le interazioni dei personaggi

“Il flauto magico” venne composto da Mozart tra maggio e settembre del 1791 e andò in scena per la prima volta il 30 settembre. La trama fiabesca del singspiel si presta perfettamente a slanci di fantasia nella realizzazione delle scenografie, dei costumi e delle interazioni tra i personaggi e quest’occasione è stata sfruttata al massimo nello spettacolo fiumano. La scenografia è stata semplice, ma molto suggestiva, firmata da Sandra Dekanić. Prendendo spunto dagli albi illustrati, ha voluto creare l’effetto di personaggi che emergono dalle pagine, mentre le scene che si susseguono sul palcoscenico sono immagini che corredano un libro di fiabe. I solisti e i membri degli ensémble entravano e uscivano dalle pagine di quest’immaginario albo illustrato attraverso una cornice ovale, dietro la quale, in secondo piano, si alternavano alberi stilizzati ricavati dalla carta bianca. L’idea ci sembra azzeccata ma a momenti la scenografia ci sembrava per certi versi incompiuta, anche se d’effetto.

Un tocco di magia

Una parte essenziale dell’allestimento, che ha aggiunto un tocco di magia alla scena, sono state le luci variopinte, che hanno sottolineato pure la dimensione simbolica della trama, create da Dalibor Fugošić. Ad ogni modo, è stata scartata la specifica ambientazione della trama nell’antico Egitto e invece potenziata la dimensione onirica dell’allestimento. Sandra Dekanić ha firmato anche i costumi, che traggono ispirazione dalla moda del XVIII secolo, caratteristica per l’epoca in cui visse Mozart. I colori sgargianti degli abiti hanno contribuito alla vivacità della scena. Particolarmente ben riusciti e fantasiosi sono stati i costumi delle tre Dame, nei quali le crinoline hanno un effetto decorativo al quale si aggiunge anche il particolare copricapo “ramificato”. Quindi, corsetti, crinoline, cappelli a tre punte, mantelli per creare una fiaba del XVIII secolo.
La trama abbonda di personaggi, da damigelle a fanciulli, da sacerdoti ad armigeri, le cui interazioni con i solisti sono spesso comiche e spassose. La comicità pervade tutta l’opera e contribuisce in maniera decisiva al suo fascino. Inoltre, la rende un allestimento ideale da proporre ai più giovani, al fine di avvicinarli in un modo divertente al mondo dell’opera.

La musica entusiasma

Se la parte visiva dell’allestimento ha affascinato, quella musicale ha entusiasmato il pubblico. Il sostegno solido e preciso dell’Orchestra sinfonica di Fiume, che ha dato vita alla splendida musica di Mozart con slancio sotto la sempre ispirata guida del Maestro Valentin Egel, e gli interventi sicuri e chiari del Coro dell’Opera istruito dal Maestro Nicoletta Olivieri sono stati una cornice ideale per gli interventi dei solisti, che hanno reso i loro ruoli con estrema dedizione offrendo delle interpretazioni degne del capolavoro mozartiano.
Il tenore Filip Filipović (principe Tamino) possiede una voce potente e versatile, mentre la sua sensibilità artistica gli permette di creare delle interpretazioni di notevole impatto emotivo. Il baritono Ivan Šimatović (Papageno) ha conquistato il pubblico con il suo talento comico, mentre con la sua calda voce ha offerto delle interpretazioni cariche di verve. Il soprano Darija Auguštan (Pamina) possiede una voce pastosa sostenuta da una tecnica notevole, grazie alla quale riesce a interpretare con disinvoltura anche i passaggi più impegnativi. Ha brillato soprattutto nella struggente aria “Ach, ich fühl’s” (Ah, lo sento, (la felicità) è svanita), in cui ha messo in mostra la sua notevole capacità di controllo dell’emissione della voce, producendo un delicato piano nelle ultime battute dell’aria.

La Regina della Notte

Il soprano Viktorija Đurđek (Regina della Notte) ha interpretato un personaggio che entra in scena soltanto tre volte, ma che nonostante questo vanta una delle arie più celebri nella storia dell’opera, “Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen” (Vendetta e odio si scatenano nel mio petto) che rimangono impresse nella memoria. Trattandosi della famosa aria che contiene la nota più acuta mai cantata in un’opera – il Fa5 -, e si muove in gran parte nel registro sopracuto del soprano di coloratura, ovvero dal Fa3 al Fa5, l’esecuzione di quest’aria richiede una preparazione eccezionale dal soprano e una particolare espressione drammatica. Inoltre, trattandosi di un’aria popolarissima, è sempre una grande responsabilità cimentarsi nella sua esecuzione. Il peso delle aspettative non ha influito in alcun modo sull’esibizione di Viktorija Đurđek, la quale si è cimentata con i brillanti passaggi, come pure con quelli dell’aria “O zittre nicht, mein lieber Sohn” (Oh, non tremare mio caro figliuolo), con grande precisione e scioltezza, offrendo un’interpretazione che ha suscitato uno scroscio di applausi.

L’inchino alla fine dello spettacolo

Divertimento e risate

È stato imponente nel ruolo di Sarastro il basso Slavko Sekulić, il quale ha intonato con notevole precisione le solenni arie che Mozart destinò al Gran Sacerdote e padre di Pamina. Ha fatto bene anche il tenore Marko Fortunato nel ruolo del vecchio Monostatos. Una menzione particolare la meritano Laura Valenčić, Lina Banić e Leda Turato (fanciulli) del Coro per bambini Torretta, istruite da Suzana Matušan, Ana Jakšić e Iva Peračković, per la bravura con la quale hanno cantato a tre voci. Sono state delle Dame molto spassose Vanja Zelčić, Lorena Krstić e Sofija Cingula, mentre una notevole quantità di risate l’hanno suscitata anche gli attori del Dramma Italiano, Giuseppe Nicodemo, e in particolare Serena Ferraiuolo, che ha divertito in modo particolare nel ruolo della vecchia Papagena.
Un grande lavoro è stato svolto anche da Carlos Huerta Pardo e da Michele Pastorini, i membri del Balletto che hanno firmato le belle coreografie. Allo spettacolo hanno preso parte anche gli studenti di recitazione, istruiti da Mila Čuljak: Mihael Marković, Dora Čiča, Tino Trkulja, Andreja Brozović Adžić-Kapitanović e Nika Grbelja. Da menzionare anche Dario Dugandžić, Martin Marić, Ana Marija Brđanović, Noemi Dessardo ed Edi Ćelić.

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