Rijeka. Nediljko Labrović: «Entusiasmo sì ma attenzione agli eccessi di euforia»

Il portiere e capitano del Rijeka, Nediljko Labrović, torna alla vittoria del Poljud rivolgendo uno sguardo al derby regionale di domenica (ore 15) con l’Istra 1961

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Rijeka. Nediljko Labrović: «Entusiasmo sì ma attenzione agli eccessi di euforia»
Nediljko Labrović, portiere e capitano del Rijeka, in azione nell’ultimo derby istroquarnerino. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Spesso le partite più facili sono allo stesso tempo anche quelle più difficili, con il rischio di inciampare e farsi male. E il derby regionale di domenica pomeriggio (ore 15) a Rujevica può rientrare sicuramente nella categoria. Una sfida nella quale il Rijeka si presenterà da primo in classifica e strafavorito della vigilia, ma anche una gara nella quale l’Istra 1961 non avrà nulla da perdere, però allo stesso tempo potrebbe guadagnare parecchio, nel senso di giocare un brutto scherzo ai fiumani. Se da una parte il 6-0 del primo confronto stagionale a Rujevica lascia presagire in un successo praticamente scontato, l’1-1 del Drosina dimostra che ogni partita è un capitolo a parte e va affrontata in modo giusto.

“C’è parecchio entusiasmo, ma guai farci prendere dall’euforia. La vittoria di Spalato è importantissima, però va ‘omologata’ domenica con l’Istra 1961. Se dovessimo mancare i tre punti è come se avessimo perso al Poljud”, taglia corto Nediljko Labrović. Il portiere e capitano è uno che ci mette sempre la faccia: nel bene, cercando di far volare basso squadra e tifosi, e nel male, quando è spesso il critico principale. Ultimamente a prevalere è per fortuna la prima ipotesi. “Inutile negare che quando batti l’Hajduk a Spalato aumenta la fiducia e l’autostima. Credo che il Rijeka abbia disputato una buonissima gara, vincendo meritatamente. Nel primo tempo c’è stata un po’ di sofferenza, ma è assurdo pensare di poter scendere al Poljud e non rischiare nulla. L’importante è avere l’atteggiamento giusto e reagire nei momenti di difficoltà. Eppoi, giocare in uno stadio pieno, è già di per sé una grande motivazione”.
Il primo posto è stato raggiunto, ora bisogna cercare di mantenerlo da qui a fine maggio. “Ci sono in gioco ancora tantissimi punti, se non erro 51. Siamo consapevoli delle nostre qualità, ciò che possiamo fare è cercare di farle emergere di partita in partita. Lottiamo contro le due big, e nessuna di loro mollerà la presa sino all’ultimo. Poi, è logico che ci siano degli alti e bassi, momenti positivi e di crisi. Personalmente mi aspetto che Hajduk e Dinamo crescano con il passare del tempo. Il Rijeka, però, ha sicuramente i propri assi nella manica. A patto di rimanere umile e saldamente con i piedi per terra”.
Il Rijeka ha iniziato il 2024 con due vittorie, entrambe fuori casa ed entrambe per 2-1 in rimonta. Il segreto? Labrović ha pochi dubbi… “Vero che siamo una squadra con parecchi giovani, ma abbiamo in rosa giocatori di qualità e con carattere da vendere. Non ci arrendiamo mai. Quando hai queste prerogative sei in grado di ribaltare il risultato. Basti guardare i due primi tempi e le riprese a Velika Gorica e Spalato: a tratti sembravano due Rijeka diversi. Forse dobbiamo migliorare sotto il piano dell’intensità, ovvero evitare di ‘regalare’ un tempo agli avversari. Con l’Istra 1961 dobbiamo cercare di chiuderla quanto prima, senza correre inutili rischi. Ma guai illuderci che sarà una passeggiata”. Quello di domenica sarà il derby istroquarnerino numero 3 della stagione. Il primo, giocato a Fiume il 6 agosto 2023, aveva visto il Rijeka stravincere per 6-0. Come curiosità, le sei reti furono segnate da sei giocatori diversi. Sulla panchina quarnerina c’era allora Sergej Jakirović, mentre l’Istra 1961 era guidato da Mislav Karogan. La batosta rimediata a Rujevica era poi costata il posto al tecnico dei polesi, che nel frattempo ha assunto la guida dell’Hajduk. Pochi giorni fa ha dovuto inghiottire un altro boccone amaro nel confronto con il Rijeka.
Nel secondo derby, al Drosina, le due squadre erano affidate rispettivamente a Željko Sopić e David Català Jimenez. Quando, al 21’, Niko Janković aveva portato sull’1-0 sembrava che i fiumani avrebbero fatto bottino pieno senza particolari difficoltà, anche in ottica del netto dominio nei primi 45 minuti. Nella ripresa, però, la partita è cambiata, con l’Istra 1961 che ha trovato il pareggio con Frano Mlinar e che è stato capace di mettere alle corde i quarnerini, i quali hanno rischiato nel finale anche la sconfitta.

Mirko Marić è disponibile
Da Rujevica arriva la conferma che Mirko Marić è stato tesserato in tempo e che potrà dunque scendere in campo nel derby, sempre che l’allenatore Željko Sopić decida ovviamente di dargli fiducia. Il 28.enne è sceso per l’ultima volta in campo il 21 gennaio in Monza-Empoli e di conseguenza la sua condizione fisica è più che soddisfacente. Sopić predilige il modulo con una punta classica, ruolo riservato di diritto a Franjo Ivanović. La prima alternativa è Jorge Obregon, che sta attraversando un momento straordinario. Detto questo, è difficile che Marić possa trovare da subito parecchio spazio. A meno che in campo le cose non si mettano male e ci sia bisogno di attaccanti…

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