Rijeka, il viaggio della speranza

I fiumani in volo per Salonicco, domani (ore 20) teatro dell’andata dei play-off di Conference League con il PAOK. Dopo la sconfitta di Osijek bisogna rialzare la testa e provare a strappare un risultato favorevole in vista del ritorno. In dubbio Drmić, Labrović e Gnezda-Čerin

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Rijeka, il viaggio della speranza

Un ultimo ostacolo e poi le porte del Paradiso potrebbero aprirsi, come già accaduto più volte negli ultimi anni. Stavolta, però, non si tratterà né di Champions League né di Europa League, bensì della neonata Conference League. Poco importa, perché in termini di denaro non c’è una sostanziale differenza tra le ultime due, con la qualificazione alla fase a gironi che porterebbe comunque un bel gruzzolo nelle casse societarie. Per coronare il sogno servirà però superare in due partite il PAOK Salonicco, non esattamente uno spauracchio del calcio internazionale, ma pur sempre una squadra e una società per tradizione e qualità davanti al Rijeka. A Rujevica non manca certo l’ottimismo, sulla falsariga di quanto successo in passato (vedi le serate memorabili a Stoccarda e Copenaghen), anche se la battuta d’arresto di Osijek ha creato qualche malumore. Niente di grave, per carità, a patto di rialzare subito la testa e reagire.

 

”Peccato non aver saputo strappare almeno un pareggio al Gradski vrt, ma non c’è tempo per piangere sul latte versato. Ci aspetta un impegno importantissimo, quasi di vitale importanza, e dobbiamo fare il possibile per passare il turno – suona la carica il difensore Anton Krešić, che nelle ultime sfide è riuscito a soffiare il posto di centrale difensivo al portoghese Joao Escoval –. Il PAOK è una squadra abituata a disputare le coppe europee. I greci hanno qualità tecnica ed esperienza, non a caso due stagioni fa si sono laureati campioni nazionali. Inutile dire che partiranno da favoriti, ma nel calcio non esiste nulla di scontato. Del resto, da quanto mi hanno raccontato alcuni compagni di squadra, in passato il Rijeka ha più volte saputo sovvertire il pronostico e fare vittime illustri in Europa”.

Niente di più vero, perché, a conti fatti, il Rijeka non parte assolutamente battuto in partenza. La differenza tecnica tra le due squadre c’è, ma non è tanta da far emergere un chiaro favorito per il doppio confronto. In fin dei conti il PAOK ha faticato molto più del previsto con il Bohemians, vincendo per 2-0 dopo la sconfitta per 1-0 all’andata in Irlanda. E, nell’occasione, i greci erano partiti da superfavoriti. La squadra di Goran Tomić dovrà esprimersi ai massimi livelli, come in occasione della trasferta al Maksimir, e forse anche un po’ oltre. Serviranno grinta e determinazione, concretezza in attacco e attenzione in difesa. Tutto ciò che, a seconda del tecnico sebenzano sulla panchina fiumana, a Osijek non è emerso appieno.

Purtroppo, i problemi non mancano. Nediljko Labrović e Josip Drmić sono ancora sempre in dubbio, così come Adam Gnezda-Čerin. Dei tre, colui che ha maggiori possibilità di recuperare è il centrocampista sloveno. Difficile, però, che Tomić decida di rischarlo se non è del tutto pronto. Le alternative non mancano e rispondono ai nomi di Liber, Lepinjica, Selahi e Mudražija. In attacco attesa la conferma di Obregon al posto dello svizzero, anche se Tomić potrebbe alla fine optare per uno schema tattico più prudente, con due punte (Abass e Ampem) e il centrocampo rafforzato (da verificare nell’occasione la posizione di Murić).

Il Rijeka raggiungerà Salonicco con un volo charter direttamente da Veglia, in partenza in mattinata. Dopo poco meno di due ore di volo è atteso in Grecia. In serata, dopo una breve toccata e fuga in albergo, i fiumani proveranno l’erba dello stadio Toumba, teatro dell’incontro domani con inizio alle ore 20.

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