Europei di volley: si parte

Da oggi al 4 settembre la fase finale in quattro città di altrettanti Paesi, tra le quali Zara. La Croazia punta agli ottavi

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Europei di volley: si parte

Non c’è neanche il tempo di tirare il fiato: appena concluse le Olimpiadi di Tokyo 2020, l’universo della pallavolo è immediatamente atteso da un altro impegno internazionale. Da oggi al 4 settembre si disputeranno infatti gli Europei 2021 di volley femminile. Saranno Croazia (Zara), Serbia (Belgrado), Romania (Cluj-Napoca) e Bulgaria (Plovdiv) a ospitare la 32ª edizione della rassegna continentale: 24 squadre partecipanti, suddivise in quattro gironi da sei formazioni ciascuno, con le prime quattro classificate che accederanno agli ottavi di finale dove inizierà la fase a eliminazione diretta. Si tratterà di un’occasione di riscatto e di rivalsa per quasi tutte le nazionali, visto che ai Giochi olimpici non c’erano rappresentative europee in finale.

 

Obiettivo seconda fase

Il Palasport Krešimir Ćosić di Zara ospiterà il girone C, dove oltre alle padrone di casa della Croazia ci sono Italia, Bielorussia, Slovacchia, Svizzera e Ungheria. La nazionale allenata dall’italiano Daniele Santarelli, coach campione d’Europa con l’Imoco, esordirà giovedì (ore 17) contro la rappresentativa elvetica. “Non vediamo l’ora di scendere in campo perché ci stiamo preparando da quasi tre mesi per questo appuntamento – ha detto il libero Nikolina Božičević –. La prima partita è sempre la più complicata, al di là del valore dell’avversario, che nel nostro caso è la Svizzera. Non ci sono squadre deboli, altrimenti non sarebbero presenti agli Europei”. Stesse considerazioni espresse più o meno da Lucija Mlinar. “Il ciclo di preparazione è stato lunghissimo, con la partecipazione alla Lega europea e diverse partite amichevoli – ha spiegato la schiacciatrice –. È la prima volta che giochiamo un Europeo in casa e quindi vogliamo lasciare il segno”. La Croazia punta agli ottavi, possibilmente da seconda nel girone. La giocatrice più importante è senza dubbio Samanta Fabris, supportata da una palleggiatrice giovane come Lea Deak, ma anche da un reparto centrali di tutto rispetto, che conta oltre alle esperte Dumančić e Šamadan, anche una Butigan che tanto bene ha fatto nell’Imoco, quando è stata chiamata in causa.

Nikolina Božičević, libero della Croazia

Italia competitiva

E l’Italia? Le azzurre sono tra le formazioni più competitive presenti ai blocchi di partenza, ma si trascinano dietro diverse incertezze derivate dalla prematura eliminazione alle Olimpiadi. Fuori ai quarti di finale, la squadra di Mazzanti ha ceduto inspiegabilmente contro una Cina già eliminata, mentre si avviava alla vittoria del girone che le avrebbe prospettato un cammino piuttosto agevole verso la finale. Il coach ha comunque dimostrato fiducia nel lavoro fin qui svolto, confermando quasi in toto le proprie scelte. L’Italia è la favorita del girone zaratino, con la Croazia che rappresenta la maggior insidia.

Serbia in prima fila

Parlando di favorite, in prima fila parte una sola squadra, che ha al collo il bronzo olimpico, ma che non è uscita del tutto soddisfatta da Tokyo 2021. In un torneo che giocherà tutto nel Palasport di casa a Belgrado, la Serbia, la quale non ha ancora digerito la sconfitta in semifinale col Brasile, proverà a mettere sulla bilancia un altro titolo continentale per rendere positivo questo 2021 in cui l’obiettivo principale era l’oro a cinque cerchi. In seconda fila le tre squadre che sono uscite di scena ai quarti a Tokyo: l’Italia di Paola Egonu, la Turchia di Giovanni Guidetti e la Russia di Sergio Busato. Le tre nazionali, che possono contare più o meno sulla stessa rosa utilizzata a Tokyo, hanno le carte in regola per arrivare fino in fondo, ma bisognerà vedere quante energie sono rimaste alle protagoniste per poter sbaragliare tutte le rivali. Alle loro spalle ci sono tre formazioni che potrebbero dire la loro su buoni livelli: il Belgio, l’Olanda e la Germania. Sono squadre con qualche lacuna, non con una grande continuità di rendimento, ma che hanno comunque in organico alcune fuoriclasse in grado, nelle giornate di grazia, di spostare gli equilibri anche ad altissimi livelli. Tra le outsider si possono inserire invece Bulgaria e Polonia, le quali sembrano avere (soprattutto le polacche con l’assenza di Wolosz in regia) qualche freccia in meno al proprio arco rispetto alle altre rivali. Qualsiasi altro inserimento nella lotta per il podio sarebbe una sorpresa clamorosa.

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