Rijeka, guai sbagliare adesso

Il successo della Dinamo nel recupero con il Varaždin ha portato ad appena due punti il vantaggio dei fiumani sugli zagabresi. In vista del confronto diretto a Rujevica ci sono due partite, la prima delle quali domenica sera con il Gorica. Un avversario in crisi, ma pur sempre capace di sorprendere

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Rijeka, guai sbagliare adesso
La partita con il Gorica potrebbe nascondere qualche insidia. Foto: GORAN ZIKOVIC

In ogni tornata di elezioni politiche si contano centinaia di schede nulle, alcune per degli errori procedurali altre magari per… scherzo. Così, nella circoscrizione 1 è apparso un plico elettorale con dentro un messaggio eloquente: “Sopić zagabrese doc e Rijeka campione!”, con tanto di cuoricino disegnato. La “firma”, da quanto emerge, è di una signora zagabrese che, presumibilmente per protesta o rivolta, non ha voluto votare nessuno dei candidati proposti, ma ha dedicato un pensierino al tecnico zagabrese sulla panchina fiumana che tanto bene sta facendo negli ultimi mesi. La scheda è ovviamente da invalidare, ma evidentemente il lavoro di Sopić paga più di quanto lo fa quello di alcuni politici nostrani. Insomma, non dovesse “sfondare” nel calcio (anche se lo sta già facendo, nda), il buon Željko può sempre provare a candidarsi per un posto al Sabor.

Al Maksimir si sogna il sorpasso
Scherzi a parte, la vittoria della Dinamo nel recupero di mercoledì con il Varaždin sta mettendo inevitabilmente ulteriore pressione al Rijeka nella corsa al titolo. Gli zagabresi sono ora a -2 in classifica e l’autoconvinzione nei propri mezzi cresce con il passare delle partite. Al punto che, dalle parti del Maksimir, quella di domenica viene indicata come una “giornata importantissima”, magari del possibile aggancio o sorpasso. Alle 17, infatti, la Dinamo farà visita alla Lokomotiva e in caso di vittoria scavalcherebbe il Rijeka in prima posizione. Poi, due ore dopo, toccherebbe ai fiumani rispondere per le rime. Non dovessero riuscirci, ecco servito l’aggancio o il sorpasso da parte dell’undici dell’“odiato” Sergej Jakirović. Teorie e calcoli che a Rujevica interessano relativamente, anche se sappiamo che sotto sotto non è esattamente così. “Dei risultati della Dinamo onestamente me ne importa poco, io guardo esclusivamente a quelli del Rijeka. Se le vinciamo tutte da qui alla fine rimarremo primi. Mi sembra tutto molto semplice”, taglia corto Sopić. Ragionamento che non fa una piega, però bisogna pur sempre vincerle tutte (o quasi).
Bruno Goda, autore del raddoppio nel derby istroquarnerino del Drosina, aggiunge: “Alla Dinamo non ci pensiamo, ci sono ancora due partite prima del confronto con gli zagabresi. Il Gorica è una squadra molto imprevedibile e nel girone primaverile accusa parecchi alti e bassi. Nelle due gare disputate a Velika Gorica, la prima su un campo ghiacciato e la seconda su un terreno inzuppato, ci hanno dato parecchio filo da torcere. Vediamo come si comporteranno a Rujevica. Dobbiamo essere concentrati al massimo, consapevoli che i tre punti vanno ottenuti sul campo e non a parole. Anche le squadre che all’apparenza non hanno ormai molto da chiedere al campionato vorranno sicuramente fare bella figura e battere la capolista”.

Selahi squalificato, Petrovič in?
Mercoledì il Rijeka è stato ospite del Draga di Moschiena in occasione dei festeggiamenti del centesimo compleanno del club rivierasco. Il 9-0 finale è ovviamente passato in secondo piano, ciò che conta è che Sopić abbia avuto l’occasiore per mandare in campo coloro che nelle ultime uscite hanno trovato spazio. Tra di loro anche Dejan Petrovič ed Emanuel Banda che domenica potrebbero giocare da titolari vista la squalifica di Lindon Selahi. E magari non saranno gli unici visto che il Rijeka ha ben dieci giocatori difficati e che la supersfida con la Dinamo si avvicina. Qualcuno, insomma, potrebbe “riposare” per non rischiare di saltare il big match. Non comunque in tanti perché il Rijeka non può permettersi passi falsi. Sopić ha una panchina abbastanza lunga e con ciò anche la possiblità di far rifiatare qualche titolare. D’altronde, uno come Franjo Ivanović, arrivato nel giro della nazionale in pochi mesi, è caduto ultimamente sempre più nel dimenticatoio. Inutile dire che il 20.enne di Schwaz scalpita per una maglia da titolare per e dimostrare di poter essere ancora sempre utile a questa squadra nella corsa al doppio titolo.

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