Niko Janković. «A Pola per vincere»

Il fantasista del Rijeka è pronto a riprendersi la maglia da titolare nel match di stasera con l’Istra 1961. «Le mie prestazioni sono sottotono? Non è vero»

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Niko Janković. «A Pola per vincere»
Photo: Luka Stanzl/PIXSELL

Il suo nome era circolato una prima volta due anni fa quando la Dinamo voleva inserirlo come contropartita tecnica nell’operazione che aveva portato Nevistić e Štefulj alla Dinamo, ma alla fine il suo passaggio a Rujevica era saltato. Due anni più tardi ecco che i destini di Niko Janković e del Rijeka si sono incrociati. Il merito è soprattutto di Sergej Jakirović, che lo ha chiesto espressamente una volta raccolto il testimone da Serse Cosmi. L’accordo sul triangolo Zrinjski-Dinamo-Rijeka è stato presto raggiunto e il fantasista classe 2001 è sbarcato quest’inverno a Fiume, dove ha ritrovato il suo maestro, Jakirović, colui che l’ha lanciato e fatto esplodere allo Zrinjski. E per il quale lo stesso Niko, come confesserà più tardi, sarebbe giunto anche a piedi da Mostar.

Il nuovo tecnico dei biancocrociati cercava un sostituto di Halilović nel ruolo di trequartista nel suo 4-2-3-1. E l’ha trovato nel suo pupillo. In campo però fin qui non ha saputo fare la differenza: zero gol e zero assist in cinque partite, tutte da titolare. Prestazioni che hanno convinto Jakirović a relegarlo in panchina contro lo Slaven Belupo schierando al suo posto Banda. All’intervallo però lo ha gettato nella mischia lasciando Selahi negli spogliatoi e facendo arretrare Banda in mediana, ma il talentino di proprietà della Dinamo non è riuscito al “accendersi” e i fiumani hanno dovuto incassare la prima sconfitta del 2023, puniti nel finale da un lampo di Crnac, altro nome di cui sentiremo ancora parlare. Tuttavia, a Rujevica non è scattato alcun allarme: né per il risultato (la prestazione comunque c’è stata), né per la prova (incolore) di Janković. Jakirović è stato il primo a prendere le sue difese ribadendo che ci vuole pazienza e che bisogna dargli tempo. Dopotutto per un giovane calciatore è difficile inserirsi immediatamente in una nuova realtà e in un nuovo campionato. Talento e qualità tecniche non si discutono, però oggettivamente da lui ci aspettava qualcosina in più. Stasera al Drosina molto probabilmente ritroverà la maglia da titolare (complice la squalifica di Selahi che dirotterà Banda in mezzo al campo a fare coppia con Hodža) e chissà che il derby con l’Istra 1961 non rappresenti la svolta per la sua stagione, magari cancellando lo zero nella rubrica dei gol e degli assist.

«Gol e assist arriveranno»
“Io in realtà sono soddisfatto delle mie prestazioni – risponde un po’ piccato Janković a chi glielo fa notare –. La squadra sta giocando bene ed è questa la cosa più importante. Prima dello Slaven avevamo infilato quattro vittorie consecutive e poco importa chi abbia segnato perché alla fine contano esclusivamente i tre punti. Io comunque sono tranquillo: mi impegno al massimo in ogni allenamento e prima poi gol e assist arriveranno. Sono felice di essere al Rijeka, che rappresenta un passo avanti nella mia carriera. Dal punto di vista tecnico, come pure delle infrastrutture, il campionato croato è un gradino sopra quello bosniaco. Jakirović? Lo stimo molto sia come allenatore che come persona. Ha sempre creduto in me e di questo gliene sarò per sempre grato”.
Stasera intanto c’è l’atteso derby con l’Istra 1961 a Pola (calcio d’inizio alle 17), anticipo della 24ª giornata della SuperSport HNL. In palio punti pesanti dal profumo… d’Europa. Una sfida imprevedibile e aperta a qualsiasi risultato tra due squadre divise da sole tre lunghezze in classifica (31 a 28 in favore dei polesi), oltre che in grande spolvero nel girone primaverile. Sarà il terzo confronto stagionale dopo l’1-1 del Drosina e lo 0-1 di Rujevica valso il primo storico successo degli istriani sulle sponde quarnerine. La truppa di Gonzalo Garcia ha fatto del Drosina il proprio fortino, dov’è imbattuta dallo scorso 4 settembre (Lokomotiva 1-2) ed è determinata ad allungare questa striscia positiva casalinga; viceversa, i ragazzi di Sergej Jakirović sono decisi a riprendere la marcia in campionato e a cancellare immediatamente lo scivolone interno nel turno scorso con lo Slaven Belupo (0-1).

Lotta apertissima
“È una partita importante sia per noi che per loro, essendo entrambe le squadre in lotta per il quarto posto – prosegue il numero 4 biancocrociato –. Loro favoriti? Guardando la classifica e alla luce del fatto di giocare davanti al proprio pubblico direi di sì, ma poi il campo è un’altra cosa… L’Istra è una squadra in salute, in grande condizione e forte soprattutto in difesa dove concede davvero poco. Nel turno precedente contro lo Šibenik avevano disputato una partita sottotono, eppure sono riusciti lo stesso a non prendere gol e a strappare un punto. Al di là di ciò, il nostro obiettivo rimane sempre la vittoria, indipendentemente dall’avversario. La sconfitta con lo Slaven? Brucia per il modo in cui è maturata. Abbiamo creato tanto, controllato sempre la partita, però siamo stati puniti alla loro prima occasione. La delusione è tanta quando perdi pur giocando meglio dell’avversario, ma il calcio è anche questo”.
Con la Dinamo che ha praticamente già messo le mani sul titolo, i riflettori sono tutti puntati sulla lotta per il quarto posto, apertissima e avvincente come poche altre volte, con cinque squadre a giocarsi l’ultimo pass europeo. Senza dimenticare che anche il terzo posto occupato dall’Osijek traballa e gli stessi slavoni rischiano di venire risucchiati in questa lotta. “Siamo tutti racchiusi in una manciata di punti e credo che sarà battaglia fino alla fine. C’è tantissimo equilibrio e ogni punto potrebbe fare la differenza. Penso che tutto si deciderà all’ultima giornata”, conclude Niko Janković.

Al Drosina una doppia sfida
Uno dei temi più interessanti del derby tra Istra 1961 e Rijeka sarà certamente la sfida tra i trascinatori delle due formazioni, ovvero i portieri Lovro Majkić e Nediljko Labrović, nonché gli attaccanti Ante Erceg e Matija Frigan. Majkić, cresciuto nelle giovanili del Rijeka, è riuscito a tenere la propria porta inviolata in 11 occasioni, mentre Labrović è il miglior giocatore dei fiumani in questa stagione. Entrambi stanno attraversando un momento di forma eccezionale e le loro parate sono risultate ancor più decisive rispetto a quelle del bronzo iridato Livaković. Sicuramente anche Zlatko Dalić segue con attenzione le loro prestazioni in vista dello start delle qualificazioni agli Europei 2024.
Là davanti a fare le fortune di gialloverdi e biancocrociati sono i gol di Erceg e Frigan. Il centravanti spalatino sta vivendo una seconda giovinezza ed è letteralmente rinato all’ombra dell’Arena. Con 9 centri è secondo nella classifica marcatori dietro soltanto a Livaja (15), mettendo a segno praticamente la metà dei gol dei polesi (21). Dall’altra parte Frigan insegue a quota 8, segnandone 5 nel girone primaverile e stasera andrà a caccia dell’aggancio e, perché no, anche del sorpasso. Al Drosina, insomma, sarà una doppia sfida nella sfida.

Avanti con la linea verde
Il Rijeka continua a scommettere sulla linea verde. La società di Rujevica ha messo sotto contratto cinque giovani calciatori del proprio vivaio, ovvero Roko Valinčić, Jakov Bilajac, Bruno Došen, Niko Vučetić i Boris Mikloš. Quest’ultimo è un classe 2005, gli altri quattro sono invece nati nel 2006. Mikloš è un trequartista che è stato già aggregato alla prima squadra in più di un’occasione, anche Došen è un trequartista a cui piace giocare dietro le punte, Vučetić di ruolo fa il portiere, Bilajac è un attaccante che all’occorrenza agisce anche come esterno, mentre Valinčić è un centrocampista ambidestro che può ricoprire più posizioni in mezzo al campo.

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