Menalo: «Al Poljud per vincere»

Stasera 1.mo maggio (ore 20) l’atteso derby tra Hajduk e Rijeka. Tornare a casa con tre punti vorrebbe dire tagliare fuori dai giochi per il terzo posto proprio gli spalatini. «Una partita decisiva per entrambe le squadre. Non possiamo sbagliare», sottolinea l’esterno offensivo

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Menalo: «Al Poljud per vincere»

È tempo di derby. La prossima fermata è il Poljud, che stasera 1.mo maggio sarà teatro dell’incontro della 32ª giornata tra Hajduk e Rijeka (fischio d’inizio alle 20). Per i fiumani è uno snodo cruciale nella rincorsa al terzo posto. Vincere a Spalato significherebbe tagliare definitivamente fuori dai giochi proprio gli spalatini, nonché continuare a mettere pressione al Gorica, impegnato domenica al Drosina contro l’Istra 1961. Alla linea del traguardo mancano soltanto cinque passi e mai come quest’anno il campionato è davvero combattuto e incerto fino all’ultimo. Dalla lotta al titolo (anche se la Dinamo sembra aver preso il largo) a quella per l’Europa, passando dalla salvezza. Del terzetto di squadre a caccia del pass per i preliminari della Conference League, quella che si presenta meglio al rush finale è proprio il Rijeka, forte dei 19 punti conquistati (sui 21 a disposizione) nelle ultime sette giornate. Merito di Goran Tomić, bravo a trovare il bandolo della matassa e capace di trasformare un gruppo alla deriva in una squadra pragmatica, il tutto in funzione del risultato. Sotto il profilo del gioco i fiumani non stanno certamente entusiasmando, ma ciò che conta sono i punti, che in questo momento della stagione valgono il doppio. Il derby dell’Adriatico numero 89 nel campionato croato (il 161º in tutte le competizioni) si preannuncia quindi infuocato. Nessuna delle due rivali può infatti permettersi passi falsi, soprattutto non la truppa di Tramezzani, obbligata a vincere se vuole restare agganciata al treno Europa. Di contro, gli ospiti avranno pure il dente avvelenato, memori del doppio 0-1 incassato a Rujevica due mesi fa che va vendicato.
Rispetto alla sfida con l’Osijek (che ha lasciato qualche rimpianto…), Tomić dovrebbe tornare al “suo” 4-2-3-1, in particolare alla luce dell’indisponibilità di Capan (squalificato) e di Smolčić, in forte dubbio. Se il centrale classe 2000 non dovesse farcela, accanto a Galović dovrebbe venire rispolverato Escoval. A sinistra sarà ancora una volta ballottaggio tra Štefulj e Vukčević, in mediana è atteso il rientro di Čerin, mentre sulla trequarti Menalo dovrebbe tornare dal primo minuto.

Kalinić e Livaja

“Il pareggio con l’Osijek un punto guadagnato o due punti persi? Diciamo una via di mezzo. Da un lato dispiace perché siamo stati noi ad aver avuto l’occasione migliore, ovvero il rigore, d’altra parte però abbiamo fermato una squadra in lotta per il titolo. Alla fine io vedo il bicchiere mezzo pieno”, racconta l’esterno offensivo Luka Menalo.
L’Hajduk sta attraversando un momento delicato. La squadra non ha un’identità di gioco precisa e i punti stanno arrivando col contagocce, con la panchina di Tramezzani sempre più traballante. Guai però a dare per spacciati Livaja e compagni. “Non è mai facile giocare al Poljud. A maggior ragione in questo momento. Loro sono sotto pressione e praticamente all’ultima spiaggia, perciò mi aspetto un Hajduk garibaldino che farà di tutto per vincere. Anche per noi è un match fondamentale. Vogliamo il terzo posto. Non possiamo permetterci di lasciare il pass per l’Europa in mano alla finale di Coppa. Sarebbe troppo rischioso. Andremo lì per vincere. I loro punti di forza? Hanno alcune ottime individualità. Mi riferisco in particolare a Kalinić e Livaja. L’obiettivo è quindi bucare il primo e tenere quanto più lontano dalla nostra porta il secondo. Il doppio KO di Rujevica? Ormai è acqua passata, però un po’ di amaro in bocca è rimasto perché sono state due sconfitte stupide”.

Futuro da decidere

Con la stagione ormai agli sgoccioli, si fanno sempre più insistenti le voci di mercato. Molte di queste riguardano proprio il futuro del giocatore in prestito dalla Dinamo, il quale potrebbe tornare alla base. “Pensiamo prima a chiudere il campionato e poi ci sarà tutto il tempo per valutare il mio futuro. Sto benissimo al Rijeka, ma non è questo il momento di parlarne. In estate ci siederemo attorno a un tavolo e vedremo di trovare una soluzione che accontenti tutte e tre le parti interessate”, conclude il match winner della prima sfida giocata sotto il diluvio del Poljud.

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