L’Istra 1961 lotta, ma poi cede (2-0)

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L’Istra 1961 lotta, ma poi cede (2-0)
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

L’Istra 1961 lotta, ma alla fine deve inchinarsi alla legge del più forte. Nel loro esordio nel nuovo campionato i polesi cedono per 2-0 all’Hajduk, che non fa nulla di strepitoso
approfittando in buona parte degli errori per conquistare i primi tre punti in classifica. La squadra di Garcia resta a mani vuote, ma esce comunque a testa alta da una sfida
che non la vedeva certo favorita. La gara del Drosina (presenti oltre 4.000 spettatori) si apre con il minuto di raccoglimento per la scomparsa di Branko Bubić-Buba, leggenda del calcio polese, e con la notizia che il sistema VAR è fuori uso per un guasto tecnico. Dunque,
massima responsabilità sulle spalle dell’arbitro Pejin. L’Hajduk prova a fare la partita,
ma la prima occasione è di marca gialloverde: bellissima la conclusione a rientrare di Barišić
al 17’, sulla quale Kalinić risponde presente. I polesi sono tatticamente disciplinati e concedono pochissimi spazi agli avversari. Basta però la minima distrazione per venir puniti. Al 43’, su una prolungata azione, Grgić mette nei sedici metri e Melnjak colpisce di testa battendo Majkić. L’Istra protesta per un presunto fallo su Bradarić, ma Pejin convalida. La ripresa si apre con la ghiotta occasione per Livaja, che si aiuta però con un braccio. Poi è la volta di Biuk. Hujbek prova a spezzare il dominio spalatino, ma al 60’ l’Hajduk raddoppia. Ancora una
volta il gol arriva di testa, stavolta grazie al superbo stacco di Livaja tra 2-3 giocatori di casa. Il 2-0 taglia le gambe ai gialloverdi, che hanno una reazione d’orgoglio. I dalmati, però, fanno buona guardia e portano a casa i tre punti senza correre particolari rischi. L’Istra 1961 ha giocato con Majkić, Bradarić (dal 77’ Žgomba), Maresic, Galilea, Hujber, Mlinar, Maurić,
Marin (dall’88’ Antovski), Mišković (dall’88’ Kopljar), Petković (dal 77’ Knežević), Barišić (dal 77’ Travaglia.

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