Una sofferenza toccante lungo le vie dell’esodo

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Una sofferenza toccante lungo le vie dell’esodo

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, alla Foiba di Basovizza, seconda tappa del Viaggio della Memoria che la vede in questi giorni a Trieste, Capodistria e Fiume, passando da una breve visita, ieri mattina, al Sacrario di Redipuglia. “Impressionante, toccante, emozionante” sono i commenti dei docenti, alcuni dei quali per la prima volta in queste nostre terre al confine orientale d’Italia. “Un confine che ha visto tanta sofferenza – ha spiegato l’avv. Paolo Sardos Albertini, presidente della Lega Nazionale di Trieste, prendendo la parola al monumento della Foiba di Basovizza – a iniziare dalla Prima guerra mondiale e poi con la Seconda. Il sarcofago che qui vedete copre un pozzo realizzato per esigenze di scavi minerari, ma è il simbolo delle atrocità che si sono svolte in Istria nelle cavità carsiche. La Jugoslavia di Tito, per realizzare la propria dittatura, sacrificò italiani, ma anche sloveni e croati. Centinaia di migliaia di persone furono eliminate per perseguire un disegno ben preciso”.

La querelle sul negazionismo

Un percorso che viene ben spiegato all’interno del Centro che accoglie a Basovizza l’esposizione illustrativa degli eventi della guerra e dell’immediato dopoguerra, quando anche le foibe divennero uno strumento per seminare il terrore, per costringere la gente ad andarsene. Lo si vuole negare? Si cerca di rendere tutto ciò oggetto di mistificazione? È notizia di questi giorni la querelle innescata dalla volontà di non finanziare l’attività di sedicenti storici negazionisti. O quella legata al Vademecum dell’IRSML firmato a più mani, diventato uno strumento rivolto contro lo storico Raoul Pupo. Polemiche costruite ad arte in vista delle prossime elezioni europee, ma che è doveroso riportare nei giusti binari. Pupo è tra gli storici che hanno firmato anche le spieghe di Basovizza.
“Trieste è una città aperta – ribadisce il sindaco Roberto Dipiazza, che ha accolto la prima cittadina di Roma a Basovizza – ; siamo il primo porto in Italia, un riferimento per tutto il Mediterraneo. Ma siamo anche la città che testimonia le tragedie della storia”. Due guerre mondiali, tanti morti, la presenza dell’unico campo di sterminio in Italia, la Risiera di San Sabba “che quando la visiti ti si stringe il cuore per la sofferenza che vi si avverte”, ha detto ancora Dipiazza. “Di questa città vedrete le testimonianze di tante tragedie, ma è anche una città meravigliosa che merita una riflessione complessiva”.
Lo sa bene la vicepresidente nazionale dell’ANVGD, Donatella Schürzel, che, accanto a Marino Micich della Società di Studi fiumani è stata coinvolta in questo progetto della Memoria, sin dall’inizio, come ha avuto modo di ribadire nel suo breve intervento nel quale ha annunciato la visita nel pomeriggio al Campo profughi di Padriciano, alla Risiera e, in serata, il punto con gli studenti e le due testimonianze dell’esodo della fiumana Niella Penso e del capodistriano Piero Sardos Albertini. La Schürzel ha evidenziato la presenza, ieri mattina a Basovizza, del presidente dell’ANVGD nazionale, Renzo Codarin.
“Questo luogo – ha detto Virginia Raggi – ci aiuta a riflettere sulle brutture della storia. Molti morirono in questo modo atroce e molti presero la via dell’esodo, non capiti in Italia, seppure si trattasse di italiani come noi. Tutto ciò deve servire per ragionare sull’accoglienza oggi”.Dell’esodo e delle foibe la Raggi ha parlato anche nel Giorno del Ricordo in Campidoglio a Roma alla cerimonia organizzata con il Comitato di Roma dell’ANVGD, mostrando estrema sensibilità e conoscenza delle vicende dell’Adriatico orientale, con una visione approfondita dei fatti e del contesto in cui questi si manifestarono. La sua partecipazione a quest’evento non è certo formale: si avverte un reale coinvolgimento. È attesa la sua visita domani in Porto Vecchio al Magazzino 18 che custodisce ancora le masserizie degli esuli. Trieste, nel 2020 Capitale della Scienza intende valorizzarne il contesto per uscire, anche in questo modo, da un silenzio durato troppo a lungo. 

La realtà a volte supera ogni retorica: qualche giorno fa parcheggiati lungo la strada che porta al Monumento della foiba c’erano 38 pullman. Questi “pellegrinaggi” delle scolaresche di tutta Italia si rivelano il risultato più alto e diffuso che la legge del 10 febbraio, Giorno del Ricordo, sia riuscita a ottenere.

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