Un referendum iniquo e lesivo dei diritti umani

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Un referendum iniquo e lesivo dei diritti umani

PARENZO La Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, presieduta da Maurizio Tremul, ha preso posizione sul referendum di modifica della legislazione elettorale, lesivo dei diritti delle comunità nazionali, proposto dall’Iniziativa civica “Il popolo decide”. Nel corso della sua XLIX Sessione ordinaria, tenutasi ieri a Parenzo, dopo aver preso in esame la situazione relativa all’avvio dell’iniziativa referendaria per modificare la Legge elettorale in Croazia, su proposta del presidente Maurizio Tremul, ha approvato una conclusione in cui si condanna il tentativo di ricorrere a una consultazione per ridimensionare il numero e le prerogative dei parlamentari delle minoranze nazionali.

Palese discriminazione

Nella conclusione la Giunta UI ha manifestato “con fermezza la propria netta contrarietà alla proposta referendaria tesa a modificare la legge elettorale vigente in Croazia, avanzata dall’Iniziativa civica ‘Il popolo decide’, che si prefigge di ridurre da 8 a 6 il numero dei deputati delle Comunità Nazionali e di limitare agli stessi gli ambiti in cui godere del diritto di voto”, ovvero impedire il voto per la Legge finanziaria e per la fiducia al governo. Tali modifiche, ha sottolineato la Giunta, “andrebbero a ridurre l’autonomia dei deputati al seggio specifico per le Comunità Nazionali, tra cui quello destinato alla CNI, nonché andrebbero a creare discriminazioni tra i parlamentari”. In pratica ci troveremmo di fronte a deputati con pieni diritto di voto e ad altri con diritto di voto limitato. Una situazione pertanto assolutamente inaccettabile per la CNI e le altre etnie.

Un diritto acquisito

Nella sua conclusione la Giunta ha evidenziato che l’istituzione del seggio specifico al Sabor croato per la CNI “è un diritto che la Croazia ha assicurato nel proprio ordinamento giuridico-costituzionale e un impegno internazionale che la Croazia ha assunto nel momento del suo riconoscimento quale Stato autonomo, sovrano e indipendente da parte dell’Italia e della comunità internazionale. Si tratta, pertanto, di un diritto acquisito dagli appartenenti alla CNI e come tale tutelato dal Trattato Italo-Croato sulle minoranze del 1996”.
Per tale motivo l’Esecutivo dell’UI “si appella alla Corte costituzionale della Repubblica di Croazia affinché dichiari incostituzionale il referendum sulla Legge elettorale, non soltanto perché discriminatorio nei confronti dei diritti dei deputati delle Comunità Nazionali, ma anche in quanto lesivo dei diritti umani, quest’ultimi non sottoponibili a quesito referendario”.

Dramma Italiano: minacce dallo «Zajc»

Nel corso della seduta, la Giunta Escutiva dell’Unione Italiana è stata informata anche di una lettera inviata dal sovrintendente del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”, Marin Blažević, nella quale manifesta l’intenzione di bloccare le attività del Dramma Italiano dopo che l’Unione Italiana aveva dichiarato di non essere in grado, al momento, di versare un ulteriore anticipo di 25.000 euro che rientra nella dotazione standard che viene erogata a favore della compagnia teatrale italiana. Trattandosi di una questione estremamente delicata, il prossimo passo da fare – come proposto ieri dalla Giunta UI – sarà quello di contattare direttamente Marin Blažević nel tentativo di individuare una soluzione che soddisfi entrambe le parti e che non metta a repentaglio la realizzazione del programma del Dramma Italiano nel periodo a venire.

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