Terminal GNL. Brutale attacco alla democrazia

0
Terminal GNL. Brutale attacco alla democrazia

ZAGABRIA La Lex GNL che dovrebbe permettere la rapida realizzazione del rigassificatore galleggiante a Castelmuschio sull’isola di Veglia continua ad essere al centro di un aspro braccio di ferro politico che vede contrapposti da un lato il governo di centrodestra e dall’altro le autonomie locali quarnerine spalleggiate egregiamente a Zagabria dall’opposizione di centrosinistra. Il dibattito di ieri al Sabor ha confermato la forte polarizzazione esistente sull’argomento, che si è andata accentuando dopo che gli esperti hanno ribadito che il rigassificatore va realizzato a Veglia e che non esistono le possibilità tecniche per “trasferirlo” sulla costa orientale dell’Istria, ovvero nell’insenatura dell’Arsa, da dove potrebbe rifornire di gas le vicine centrali termoelettriche di Fianona, permettendo loro di riconvertirsi a un combustibile “più pulito”.

Vogliono svendere il Paese

Ieri l’opposizione di centrosinistra, con in testa l’SDP, ha attaccato duramente in Parlamento la proposta di legge sul rigassificatore, che, come rilevato, dovrebbe creare una corsia privilegiata per la realizzazione del terminal GNL a Veglia. I socialdemocratici hanno sostenuto che siamo in presenza di un atto di “violenza contro la Costituzione e la democrazia”, di uno “spreco di denaro dei contribuenti” e della “seconda fase della svendita della Croazia”.
Ivo Milatić, segretario di Stato presso il ministero della Tutela ambientale e delle Politiche energetiche, presentando la proposta di legge, ha sottolineato che si vuole regolamentare l’infrastruttura del terminal, un impianto che è di interesse strategico per la Croazia. “La Legge fissa le norme per la realizzazione dell’impianto, regolamenta la concessione sul demanio marittimo e la necessaria infrastruttura, come pure definisce gli indubbi interessi nazionali richiamandosi ai quali si potrà procedere all’esproprio delle proprietà necessario per mandare in porto l’investimento”, ha spiegato Milatić, aggiungendo che “il previsto canone di concessione demaniale per i prossimi 25 anni sarà di 1,5 milioni di kune all’anno. Lo Stato ha rinunciato a un terzo dei proventi, per cui due terzi (ovvero un milione di kune all’anno) andranno al comune di Castelmuschio (Omišalj) e un terzo (mezzo milione di kune) andrà a favore della Regione litoraneo-montana. La bontà del progetto è stata difesa al Sabor anche dal ministro Tomislav Ćorić.
Davor Bernardić (leader dell’SDP) ha affermato che il suo partito si schiera con gli abitanti di Castelmuschio e di tutta la Regione litoraneo-montana, e appoggia la realizzazione di un rigassificatore sulla terraferma, per il quale esiste già la licenza di ubicazione. Si tratta, ha aggiunto, di una soluzione che “è molto più accettabile dall’ottica ecologica”. “Questa legge, che manca di trasparenza, viene proposta in fretta e furia, sottobanco. Mi ricorda la procedura per l’approvazione della Lex Agrokor”, ha rilevato Bernardić.
Per Željko Jovanović (SDP) quando sta accadendo “è una vergogna. La Legge è incostituzionale, viola tutta una serie di altre normative… Non devono essere preoccupati solamente i cittadini della Regione litoraneo-montana, ma quelli dell’intera nazione. Questa Legge è un atto di violenza contro la democrazia e la Costituzione”.
Ivan Pernar (Barriera umana) ha rilevato che “dovremo investire almeno 275 milioni di euro per un terminal GNL che non ci serve. Non potevamo invece spendere questo denaro in fonti di energia rinnovabile?”.
L’associazione Azione verde è del parere che “si neghino i rischi e gli effetti negativi che questo progetto avrà sui cittadini, sull’ambiente e sulla democrazia. Infatti, la Legge è il fondamento per dare in concessione per 99 anni pezzi di demanio marittimo a investitori che si troveranno in posizioni privilegiate”.
Al Sabor è stata organizzata pure una conferenza stampa dai vertici di Castelmuschio (Mirela Ahmetović) e di Veglia (Darijo Vasilić), ai quali si sono aggregati Jovanović (SDP) e Tulio Demetlika (DDI). Mirela Ahmetović ha evidenziato che si vuole portare a termine il progetto nonostante l’accorata e costante opposizione dei cittadini di Castelmuschio, mentre Darijo Vasilić ha rilevato che un terminal galleggiante potrebbe avere conseguenze catastrofiche per il settore turistico, oltre che per l’ambiente.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display