Minoranze. Furio Radin «stufo delle polemiche»

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Minoranze. Furio Radin «stufo delle polemiche»
Il deputato CNI al Parlamento di Zagabria, Furio Radin Foto: Patrik Macek/PIXSELL

“Ho le scatole piene di tutte queste polemiche. Non vedo l’ora di tornare in Istria”, ha dichiarato il vicepresidente del Sabor e deputato della Comunità Nazionale Italiana, Furio Radin, dopo che in Parlamento è stata approvata una serie di Rapporti, tra i quali quello sull’attuazione della Legge costituzionale e l’impiego delle risorse – in totale 294 milioni di kune (oltre 39 milioni di euro), 78 milioni in più rispetto all’anno precedente – destinate alle minoranze nazionali nel 2021, presentato in Aula il 3 maggio scorso dal ministro della Giustizia e dell’Amministrazione, Ivan Malenica.
A turbare il dibattito e… la digestione dell’On. Radin sono state le pesanti critiche espresse sia mercoledì scorso che ieri da alcuni deputati di destra nei confronti dei finanziamenti diretti alle Comunità nazionali, più correttamente al settimanale Novosti, edito dal Consiglio nazionale serbo (SNV) presieduto dal parlamentare Milorad Pupovac, che il 3 maggio scorso aveva abbandonato l’emiciclo esclamando: “Non so quando tornerò in quest’Aula”.
Ieri la deputata Ružica Vukovac del Gruppo parlamentare per una Croazia giusta ha chiesto che nei confronti delle Novosti sia avviata una procedura per istigazione all’intolleranza, scatenando una nuova tornata di polemiche. Il presidente dell’SDP, Peđa Grbin le ha rinfacciato di essere lei a istigare all’odio e all’intolleranza chiedendo che un mezzo d’informazione sia sanzionato per aver scritto qualcosa. Per tutta risposta Marijan Pavliček (Sovranisti) ha affermato che le Novosti possono sputare sui valori dello Stato grazie ai finanziamenti ottenuti dall’HDZ e al sostegno dell’SDP e di Možemo. A questo punto Sandra Benčić ha rilevato che Možemo si schiererà sempre a difesa dei croati sfruttati come pure dei serbi o degli italiani vittime di attacchi.
Il presidente del Sabor, Gordan Jandroković, ha chiesto ripetutamente ai deputati d’astenersi dal tentativo di raccattare voti speculando sulle spalle delle minoranze nazionali. A chiedere ai deputati di moderare i termini sono stati pure Krešo Beljak (HSS) e Vladimir Bilek, presidente del Gruppo parlamentare delle minoranze nazionali.

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