Pure l’italiana Fincantieri scende nell’arena

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Pure l’italiana Fincantieri scende nell’arena

POLA | Il dado è tratto. Chi aveva davvero intenzione di farsi avanti per rilevare i cantieri dell’Alto Adriatico lo ha fatto. Questa mattina alle 8 il Consiglio d’Amministrazione del Gruppo Uljanik presenterà le offerte pervenute al ministro dell’Economia Darko Horvat, che nei giorni scorsi aveva sottolineato che l’interesse per la cantieristica croata non manca. “Ci sono partner potenziali seri. Fra di essi vi sono anche dei soggetti economici di cui non abbiamo voluto parlare finora e che hanno evidenziato il loro interesse per i cantieri nonostante la stampa abbia sostenuto che non avessero alcuna intenzione di farsi avanti”, aveva dichiarato fiducioso il ministro.

Alle ore 20 di venerdì scorso era scaduto il termine ultimo per la presentazione delle offerte per rilevare gli stabilimenti navalmeccanici che fanno parte dell’Uljanik. Gli aspiranti partner nelle ultime settimane hanno potuto accedere alla “data room” a Pola per scandagliare a fondo la realtà e le potenzialità della cantieristica dell’Alto Adriatico.

«Top secret»

“Non abbiamo ancora la conferma ufficiale della dirigenza dell’Uljanik su chi abbia presentato le offerte per rilevare il Gruppo, quindi possiamo continuare solamente a fare speculazioni o prendere per buoni i nomi che rimbalzano sui media”, ha sottolineato il presidente del Sindacato Adriatico Boris Cerovac rispondendo a chi gli ha chiesto se avesse notizie o meno sui nomi dei potenziali partner del Gruppo polese. E non avrebbe potuto rispondere diversamente, perché per tutto il fine settimana i nomi dei potenziali futuri partner sono rimasti “top secret”, o per lo meno, su alcuni di questi si è potuto solamente fare speculazioni.

Fine settimana movimentato

È stato pertanto un fine settimana movimentato, fatto di annunci, smentite e conferme, come quelle relative alle tre aziende che per certo – la conferma infatti è arrivata dalle stesse – hanno inviato le proprie offerte, ovvero l’azienda spalatina Brodosplit che si presenta insieme all’italiana Fincantieri (secondo indiscrezioni riprese dalla stampa la cordata sarebbe interessata allo stabilimento navalmeccanico fiumano 3. maj) e l’Istituto navale di Spalato, il cui direttore esecutivo Ivan Knežević ha dichiarato di avere inviato un’offerta che prevede un piano cinquantennale, utili annuali per 100 milioni di euro, niente licenziamenti e l’aumento delle paghe del 30 p.c.

Incontro con Debeljak

Il primo abboccamento con un potenziale partner c’è già stato. I rappresentanti delle sigle sindacali operanti in seno al cantiere polese hanno incontrato il CdA dell’Uljanik e il proprietario del Brodosplit Tomislav Debeljak. All’uscita i leader sindacali hanno dichiarato di avere preso parte al colloquio perché puntano a confrontarsi con tutti i potenziali futuri partner. In quest’ambito hanno sottolineato che non vogliono favorire nessuno, ma desiderano dialogare con tutti. Il rappresentante del Sindacato metallurgico croato (SMH) Đino Šverko, commentando l’andamento dell’incontro con il dirigente del cantiere spalatino, ha dichiarato che questo non ha prodotto risultati concreti ovvero “non abbiamo parlato di piani e possibili soluzioni”. Uno dei temi che più stanno a cuore ai Sindacati, e non soltanto a essi, è la questione del finanziamento provvisorio, ossia del modo con io quale il potenziale partner intenda risolvere il problema delle retribuzioni e come intenda finanziare la produzione nel caso in cui lo Stato rimanga fermo sulla sua posizione di non aiutare finanziariamente la società fino all’inizio della prevista ristrutturazione, in programma per i primi di maggio.Dovremmo essere ormai alle battute finali di questa vicenda, di questa sorta d’agonia, che ha quasi paralizzato finora l’attività sia del cantiere polese che di quello fiumano.

Domani vertice a Zagabria

Per domani nella capitale è in programma l’incontro tra i Sindacati, il Consiglio d’Amministrazione e i rappresentanti dei Ministeri. Solamente dopo questo colloquio, potremo forse avere un’immagine più nitida di chi abbia presentato le offerte e che cosa in realtà si proponga. Stando al presidente del CdA del Gruppo Uljanik, Emil Bulić, a entrare nella “data room” e a sondare la situazione sono state sei società. Oggi o domani dovremo sapere se poi tutte e sei gli interessati abbiano presentato davvero un’offerta per rilevare l’Uljanik.

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