Ospedale di Sušak: ventricoli chiusi per via percutanea

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Ospedale di Sušak: ventricoli chiusi per via percutanea

FIUME | Per la prima volta in Croazia, in questi giorni, all’ospedale di Sušak, il difetto del setto ventricolare verrà chiuso per via percutanea. Questa malformazione è uno dei difetti cardiaci congeniti più comuni e include una mancanza nello strato muscolare e di membrana della parete cardiaca che causa una comunicazione tra i ventricoli.

L’assistenza del dott. Massimo Chessa, dell’Ospedale Pediatrico San Donato

Cento bambini nascono in media ogni anno con difetti del setto ventricolare. Una funzione di supporto e supervisione ai medici fiumani l’ha fornita il dott. Massimo Chessa dell’Ospedale Pediatrico San Donato di Milano. Ogni anno all’ospedale fiumano prevedono di fare fino a venti operazioni del genere.
In casi meno gravi i ventricoli possono venire chiusi per via percutanea, ovvero senza un classico intervento di cardiochirurgia. Il principale vantaggio di questa procedura è che non richiede una circolazione cardiaca esterna durante l’intervento. L’anestesia utilizzata è molto più leggera, il che significa un consumo di medicinali ridotto e la durata dell’operazione va da due a tre ore, a differenza di un intervento cardiochirurgico classico della durata di quattro-cinque ore.

Operati finora tre bambini. I risultati sono molto soddisfacenti

“È importante notare che durante l’intervento non si procede all’apertura del torace, né al taglio del muscolo cardiaco il che è estremamente importante per minimizzare la possibilità di uno sviluppo successivo di disturbi del ritmo cardiaco. La percentuale di complicanze è inferiore in relazione alla chirurgia cardiaca, i risultati sono gli stessi “, ha sottolineato il dott. Neven Čače, cardiologo presso la clinica pediatrica di Fiume e team leader della squadra che esegue le procedure.
“Ieri abbiamo effettuato l’intervento su tre bambini, e sono molto felice dei risultati. Le prime analisi sono buone e i pazienti si trovano già nei rispettivi reparti ”, ha dichiarato il dr. Čače. “Conosco il dr. Chessa da parecchi anni, abbiamo frequentato diverse conferenze assieme e ho avuto l’occasione di assistere ad alcuni dei suoi interventi. Ho svolto con lui un processo formativo e poi l’ho invitato a Fiume a darmi un supporto per le prime operazioni”, ha sottolineato per il nostro giornale il dott. Neven Čače.

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