Obiettivo: dialogo e collaborazione

0
Obiettivo: dialogo e collaborazione

FIUME | Quarto piano di Palazzo Modello, sede dell’Unione Italiana, gli spazi sono quelli storici, ma le novità non mancano. I risultati delle elezioni di luglio hanno determinato il rinnovamento in termini di quadri e questo si esprime in varie forme. Cambiano così anche gli uffici dell’UI. Per la consueta intervista di fine anno il presidente della Giunta esecutiva, Marin Corva, ci riceve nel suo nuovo ufficio ad angolo. Quello che per lunghi anni è stato l’ufficio del presidente della GE è ora una confortevole sala riunioni. “Voglio dedicarla a Venucci ed esporre qui i suoi quadri che sono di proprietà dell’Unione. Per farlo al meglio ho chiesto a Mauro Stipanov di darci una mano, è lui l’esperto in materia”, dice Corva, che in questi ultimi giorni dell’anno è impegnato a definire i piani per il 2019. Per i dettagli bisognerà aspettare ancora, i dati definitivi per quanto concerne i finanziamenti destinati alla Comunità Nazionale Italiana devono ancora arrivare, ma le linee base consentono già di prevedere l’impianto. “L’obiettivo è garantire da un lato contatti quanto più frequenti tra i connazionali e dall’altro una cooperazione quanto più intensa tra le nostre istituzioni”, dice Marin Corva riferendosi al Piano 2019.

È dunque un periodo di lavoro intenso. È praticamente da agosto che sono iniziate le attività incentrate a garantire il rinnovo della legge triennale che assicura i finanziamenti per le attività e le iniziative della CNI, c’è poi anche tutto il lavoro ordinario…
“Come Giunta esecutiva stiamo lavorando per cercare di reimpostare la nostra organizzazione. Il primo passo sono state le modifiche allo Statuto dell’Unione Italiana per quanto concerne l’assetto della GE. Volevamo rendere autonomi e più operativi due settori che esistevano già, ma come parte di realtà più ampie. Mi riferisco a quelli dedicati all’imprenditoria e ai giovani. Un’altra grande novità è quella che ha visto riunire in un unico settore della GE le competenze inerenti a tutte le istituzioni della CNI. Non a caso questo settore è stato affidato al mio vice, Marko Gregorič”.

Il settore istituzioni della CNI riunisce sotto lo stesso tetto realtà diverse. Alcune sono fondate dall’UI, altre no…

“Il settore seguirà tutte le istituzioni, ovviamente nei confronti di quelle fondate dall’Unione Italiana – penso alla Casa editrice Edit di Fiume, al Centro di ricerche storiche di Rovigno, all’Agenzia AIA di Capodistria, ma anche al Centro studi musica classica Luigi Dallapiccola che per certi aspetti non è paragonabile con le altre tre –, ci sarà un’attenzione particolare. Siamo ben consapevoli che queste istituzioni non sono soltanto tasselli importantissimi per la CNI, in un certo senso sono parte dell’UI. Essendo noi fondatori di queste istituzioni abbiamo determinate responsabilità e capacità di decidere su questioni di vitale importanza, basti pensare, ad esempio, che è l’UI che nomina la maggioranza dei componenti dei Consigli d’Amministrazione”.

Va detto anche che i settori di attività sono tanti, in alcuni casi i punti di contatto sono inesistenti. Come si farà per valorizzare le singole peculiarità?

“Penso di aver scelto una persona che, forte dell’esperienza personale e professionale maturata nel corso degli anni, saprà seguire in modo adeguato le singole istituzioni e tenere conto delle loro peculiarità. Marko Gregorič lavora da diversi anni nell’UI, ma ha avuto in passato anche collaborazioni con altre istituzioni, ad esempio con Radio Capodistria, e quindi conosce la realtà della CNI meglio di altri. Ovviamente, l’attività dell’Edit non è comparabile a quella del CRS o del Dramma Italiano o dell’Istituto Carlo Combi. Si terrà conto delle particolarità nel momento in cui bisognerà prendere decisioni concrete riguardo alle singole istituzioni. Abbiamo una visione molto chiara del ruolo delle singole realtà e anche degli obiettivi che perseguono. La nostra intenzione è essere quanto più vicini alle istituzioni. Prova ne sono i recenti incontri operativi avuti con la dirigenza dell’Edit e del CRS: a breve ne avremo altri.”

Il funzionamento dipende tantissimo dai finanziamenti. In questo periodo l’attenzione è concentrata sui dibattiti sui Bilanci 2019. In sede UI c’è stata una ripartizione dei compiti?

“Del tema si è parlato tantissimo, con il presidente dell’UI, Maurizio Tremul, con il presidente e la vicepresidente dell’Assemblea, rispettivamente Paolo Demarin e Arijana Brajko, e con il vicepresidente della Giunta esecutiva, Marko Gregorič. Abbiamo affrontato la questione già ad agosto. A settembre Tremul ed io abbiamo avuto una prima missione a Roma, dove abbiamo affrontato sia il tema dei finanziamenti per la CNI, sia quello legato all’annunciata riforma dei finanziamenti per la stampa che ci tocca direttamente perché riguarda anche il nostro quotidiano La voce del popolo. A proposito abbiamo concordato che per quanto riguarda gli aspetti politici a seguire la questione sarà principalmente il presidente Tremul, che può contare su tutto il mio sostegno. Abbiamo contatti praticamente quotidiani con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con i rappresentanti della politica italiana.”

Quindi, il presidente della Giunta esecutiva si dedica soprattutto alla parte operativa, all’attuazione delle attività ordinarie?

“La particolarità di quest’anno è che per tutta una serie di motivi il piano finanziario è stato approvato tardi, a inizio luglio ci sono state le elezioni, la firma della Convenzione si è avuta il 31 luglio. Una volta insediata, la Giunta esecutiva si è trovata a dover affrontare tutta una serie di questioni operative in poco tempo. Non è un caso che quest’anno sia Voci Nostre sia Istria Nobilissima siano state calendarizzate a dicembre. Va detto anche che la questione si lega ai finanziamenti in quanto non si tratta di iniziative di competenza dell’UI, ma dell’Università Popolare di Trieste”.

Il dialogo con l’UPT come procede?

“In questo momento da parte nostra è positivo. Settimanalmente invio diverse comunicazioni all’UPT. Devo ringraziare i dipendenti dell’UPT, che si sono dimostrati molto disponibili alla collaborazione. Purtroppo c’è stato un lungo periodo contraddistinto da pochi contatti con la dirigenza. Ad esempio, abbiamo chiesto da tempo che all’UI venga versato l’importo anticipato tra agosto e ottobre alle Comunità degli Italiani dal fondo di riserva. Si tratta di circa 312mila euro e purtroppo la questione non è ancora stata risolta. Al momento c’è un notevole problema che investe in particolare le istituzioni della CNI; c’è un debito sostanzioso che l’UPT ha nei confronti dell’Edit, del CRS, del Dramma Italiano, del CSMC, ma anche dell’UI. Questo mi preoccupa. Siamo in attesa di un primo incontro con il commissario”.

Per quanto riguarda i finanziamenti della Regione FVG non pochi malumori sono emersi a seguito della pubblicazione del bando per la loro assegnazione e ai criteri in questo previsti…

“Come Unione Italiana subito dopo le elezioni abbiamo chiesto un incontro con il presidente della Regione FVG, Massimiliano Fedriga. Siamo stati ricevuti dall’assessore regionale Pierpaolo Roberti, al quale abbiamo fatto presente le difficoltà che si registrano negli ultimi anni riguardo ai finanziamenti dell’FVG, per la cui assegnazione è previsto un bando. L’anno scorso sono stati introdotti criteri nuovi e questi hanno di fatto escluso la possibilità di finanziare con i mezzi dell’FVG il 50 p.c. del Fondo promozione, il che ha comportato dei tagli non facili da attuare. Per recuperare i mezzi da destinare alle Comunità si è dovuto addirittura cassare su un altro capitolo (annualità 2018 della legge 73/01, nda) la voce MOF, che è importantissima per le nostre scuole.”

Ci sono i margini che consentono di pensare che in futuro sia possibile una modifica di questi criteri?
“Assolutamente si. Come Unione Italiana abbiamo fatto presenti le difficoltà registrate a seguito della loro introduzione. Ci è stato comunicato che sarà organizzato un incontro, spero a breve, con il presidente Fedriga.”

Quindi bisognerà seguire gli sviluppi della situazione…

“Siamo molto fiduciosi. I primi segnali sono positivi. Dalla Regione ci è stato comunicato che terranno conto delle nostre osservazioni. Rimaniamo in attesa di notizie ufficiali.”

Dunque, non ci si attende che il bando sia pubblicato a breve?

“Stando alle informazioni delle quali disponiamo, no. Siamo in attesa di capire cosa succederà. Comunque sia anche laddove si dovesse decidere di pubblicare il bando siamo fiduciosi che non saranno applicati i criteri introdotti l’anno scorso.”

Anche la Legge 15/94 della Regione del Veneto, la cosiddetta Legge Beggiato, prevede un bando…

“Anche con la Regione del Veneto abbiamo avuto dei primi contatti con Roberto Ciambetti e altri esponenti regionali con i quali si collabora da tempo. Si sta lavorando a un incontro formale UI-Regione per discutere proprio di questi finanziamenti. Quello che attualmente la Regione del Veneto finanzia è il Festival dell’istroveneto.”

Ci sono anche i progetti delle CI e quelli di asili e scuole della CNI…

“Di questi, purtroppo, non abbiamo mai avuto una completa visione. Si tratta di iniziative portate avanti in piena autonomia dai soggetti richiedenti. L’UI viene inclusa soltanto nel caso ci sia una richiesta di cofinanziamento. Sappiamo che alcune realtà partecipano al bando, ad esempio l’asilo Pinocchio di Zara ed alcune altre istituzioni della CNI, ma ripeto lo fanno in piena autonomia.”

L’UI dunque non ha una visione completa dei finanziamenti a disposizione, ad esempio delle CI?

“La visione completa emerge dai bilanci di fine anno. È un discorso che vale anche per i contributi finanziari delle municipalità, o per quanto riguarda la Slovenia quelli assicurati dallo Stato per il tramite delle CAN. Anche per questo è necessario rivedere i criteri di ripartizione dei fondi promozione e valorizzazione. È un tema del quale si parla già da anni e riguardo al quale alla prima riunione dell’Attivo consultivo delle CI, che presiedo in quanto come presidente della GE ho tenuto la delega per questo settore, ho proposto di creare un gruppo di lavoro. Ora si sta lavorando alla definizione dei nuovi criteri che saranno discussi dall’Attivo, dalla GE e ovviamente in Assemblea.”

Nelle settimane scorse ampia attenzione è stata dedicata alla riforma del sostegno alla stampa italiana, inclusa quella all’estero…

“L’obiettivo dell’UI era innanzitutto sensibilizzare il governo italiano a riguardo. È fondamentale comunicare che la realtà dei quotidiani delle minoranze, in particolare della Voce del popolo, non è paragonabile al mondo dell’editoria nel suo insieme. Non fosse per altro, allora per il fatto che il giornale di una minoranza si rivolge a un mercato molto più ristretto. Abbiamo parlato a lungo di questa questione sia a livello di GE, sia con il presidente dell’UI e con la presidenza dell’Assemblea. Consentire all’Edit di proseguire con la pubblicazione della Voce, di Panorama, di Arcobaleno e della Battana è fondamentale. È prematuro parlare dei dettagli, ma posso assicurare che nella previsione del piano 2019, che al momento si basa sui desiderata, visto che siamo in attesa dei dati certi sugli importi, abbiamo cercato di riproporre i finanziamenti standard alle istituzioni cercando di trasferire una parte di queste voci sui capitoli che si legano ai finanziamenti assicurati dalla Croazia, che in questo momento, grazie al lavoro dell’On. Furio Radin, sono aumentati.

C’è una comunicazione diretta con gli esponenti dei partiti della maggioranza di governo, Lega e M5S?

“Assolutamente sì, sia a livello statale sia nella Regione FVG. È un aspetto che segue in modo più diretto il presidente Tremul, ma da parte mia posso dire che i contatti con esponenti del governo e con parlamentari della maggioranza ci sono e che coinvolgono entrambi i partiti.”

Sia sul tema del sostegno alla stampa che per quanto riguarda la tutela del patrimonio veneto in Istria e Dalmazia la Lega e l’M5S hanno dimostrato sensibilità diverse…

“Per quanto riguarda la Legge Beggiato stiamo cercando di far capire ad alcuni esponenti politici che la considerano come un investimento non utile alla Regione che non è così: stiamo cercando di sensibilizzarli. Non è un investimento, come detto da qualcuno ‘in leoncini’, si tratta di uno strumento importante per la conservazione della cultura, del patrimonio storico della Serenissima in questi territori. Lo riteniamo un investimento nella cultura italiana.”

Chiudiamo con un augurio ai connazionali?

“Auguro a tutti i connazionali un Anno Nuovo prospero all’insegna della condivisione, della comunità e della collaborazione, sperando che i nostri finanziatori sapranno riconoscere l’importanza delle attività svolte dalle nostre istituzioni, ma anche dai connazionali che quotidianamente vivono la nostra realtà.”

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display