LNG, il permesso ambientale è conforme alla legge

0
LNG, il permesso ambientale è conforme alla legge

Il Tribunale amministrativo di Fiume ha respinto ieri, al termine di un processo unificato, la causa intentata separatamente dalla Regione litoraneo-montana, dal Comune di Castelmuschio (Omišalj) e dalle associazioni ambientaliste Azione verde e Istria Verde inerente alla richiesta di annullamento della delibera emessa dal Ministero dell’Ambiente che di fatto dà il via libera all’avvio della realizzazione del terminal LNG galleggiante da parte della società LNG Hrvatska. Lo ha fatto sapere il Tribunale in un comunicato nel quale si legge anche come il verbale del verdetto verrà inoltrato alle parti in causa entro 15 giorni. La sentenza non è passata in giudicato, pertanto ora le parti hanno il diritto di presentare ricorso all’Alta corte amministrativa della Repubblica. La sentenza, viene precisato nella nota firmata dalla portavoce del Tribunale amministrativo di Fiume, Christina Sinčić, riguarda esclusivamente la legittimità del cosiddetto permesso ambientale, ovvero delle delibere relative alla realizzazione della parte galleggiante dell’impianto, mediante le quali sono state ordinate 97 misure di tutela ambientale e 20 di monitoraggio dell’ambiente.

Il permesso di locazione

Il permesso citato è solamente uno dei documenti necessari per la realizzazione di questo tipo di interventi. A questo dovrà seguire il rilascio del permesso di locazione, hanno fatto sapere dal Tribunale, precisando che anche riguardo a questo è in corso un processo amministrativo avviato lo scorso dicembre i cui esiti non sono in alcun modo determinati dalla sentenza emessa riguardo al permesso ambientale.
Alla pubblicazione del verdetto è stato inoltre spiegato che l’oggetto della causa non riguarda la conformità dell’intervento previsto con il piano territoriale, circostanza che sarà esaminata nel procedimento di rilascio del permesso di locazione, bensì la sua conformità con le norme in vigore.
Nel periodo dalla prima udienza (26 novembre 2018) ad oggi, le parti coinvolte non hanno presentato nuove proposte, mentre quelle probatorie non sono state giudicate rilevanti nella risoluzione della causa, pertanto il Tribunale ha deciso di concludere il dibattito.

Le due fasi del progetto

Il progetto del terminal offshore è suddiviso in due fasi. La prima riguarda l’acquisto della nave metaniera da riconvertire in impianto galleggiante, il suo ormeggio, la costruzione delle strutture e degli impianti di supporto, nonché il gasdotto che collegherà la nave alla terraferma. La seconda fase prevede invece la realizzazione e quindi la messa in funzione del terminal onshore. Tuttavia, non è previsto il funzionamento contemporaneo dei due impianti.
La causa era stata avviata nel maggio dello scorso anno quando al Tribunale erano pervenute tutte le motivazioni contrarie alla realizzazione della struttura mentre, come detto, la prima udienza si tenne lo scorso 26 novembre. Le obiezioni erano legate alla mancata armonizzazione con i piani territoriali; agli aspetti ecologici, energetici ed estetici; alle misure per la riduzione del rischio d’inquinamento marino; la partecipazione dell’opinione pubblica; sul fatto che si tratta di un progetto inedito; sullo studio incompleto sull’impatto ambientale; gli effetti del cloro; l’impatto sull’ecosistema marino e sull’aria; l’impatto sui Paesi vicini e via discorrendo.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display