Anpi Parma: «Foibe? Falsità». Salvini: «Tagliare i contributi»

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Anpi Parma: «Foibe? Falsità». Salvini: «Tagliare i contributi»

Parma, Giorno del ricordo: il prossimo 10 febbraio nell’ambito del convegno “Foibe e fascismo” sarà trasmesso il video “La foiba di Basovizza: un falso storico”. L’iniziativa è patrocinata dai partigiani d’Italia e, come accaduto anche a Roma per un’iniziativa didattica, la politica salta dalla sedia gridando al revisionismo storico. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per tutta risposta precisa come sia “necessario rivedere i contributi alle associazioni, come l’Anpi, che negano le stragi fatte dai comunisti nel dopoguerra”. Critiche anche dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. “Fare leva sulla morte di innocenti e sul dolore di migliaia di famiglie per alimentare divisioni e riaprire ferite che hanno lacerato il confine orientale nel secondo dopoguerra è un esercizio che la Regione non può che condannare con forza – dice –. Spiace leggere che, ancora oggi, vi siano realtà che utilizzano una tragedia come quella delle foibe per rinverdire, attraverso iniziative negazioniste, polemiche che auspicavo superate. La Regione si dissocia dunque, e condanna formalmente, convegni come quello promosso dall’Anpi a Parma, il cui unico fine non è la ricerca di verità storiche, bensì lo svilimento di un dramma vissuto dalle comunità italiane sul territorio nazionale e su quello dell’ex Jugoslavia”.

“Non si tratta di un convegno negazionista e non c’è stata nessuna sponsorizzazione”, spiega Aldo Montermini, presidente dell’Anpi di Parma. È, precisa, la 14.esima edizione di un’iniziativa che viene promossa dal Comitato antifascista antimperialista e per la memoria storica. “Da qui a parlare di negazionismo ce ne corre”, sottolinea Montermini. “L’Anpi è sempre stato presente all’iniziativa e anche quest’anno parteciperà (che è diverso da sponsorizzare) in piena autonomia come è suo costume”, spiega ancora il presidente dell’Anpi di Parma, precisando una posizione autonoma del Comitato nazionale dell’associazione, ribadita dalla presidente nazionale Carla Nespolo in occasione dell’episodio che ha coinvolto l’Anpi di Rovigo, di qualche giorno fa, che definì via social l’episodio della foiba di Basovizza una “vergognosa fandonia”. Proprio su questo il deputato di Forza Italia, Roberto Novelli, ha annunciato di aver presentato ieri un esposto per procedere penalmente nei confronti di chi ha scritto il post in questione. “Purtroppo non è la prima volta che esponenti dell’Anpi minimizzano o addirittura negano questa tragica pagina di storia, e proprio a ridosso della celebrazione del Giorno del Ricordo, sentita in tutto il Paese e soprattutto su quello che era il confine orientale, contestano la ricorrenza e organizzano convegni negazionisti, come quello di Parma. Sono passati oltre 70 anni da quei drammatici giorni. Quanto accaduto è riconosciuto dagli storici e non è accettabile che ogni febbraio qualcuno se ne esca insultando, minimizzando, negando. Così agendo non fanno altro che esacerbare gli animi e minare la convivenza civile. È questo quello che vogliono?”. Critiche al negazionismo anche a sinistra. Per l’ex presidente del Friuli Venezia Giulia e ora deputata Pd, Debora Serracchiani, “il giustificazionismo o peggio il negazionismo delle foibe non sono accettabili”. “Basta mettere in discussione tragedie che ormai da anni i testimoni ci raccontano e che spesso hanno vissuto in prima persona. Basta cercare visibilità a buon mercato appressandosi il Giorno del Ricordo, basta polemiche strumentali. Basta nutrire i mostri del passato a uso e consumo delle lotte politiche del presente”. Per la Serracchiani “chi ha conosciuto i drammi del confine orientale sa come stanno le cose, e onora chi è stato vittima, dimenticato dallo Stato e umiliato per decenni. Una visita ai musei che si trovano a Trieste e sul Carso, ma anche a Porzus o al campo di Visco, farebbe bene a tanti: si trovano tutti gli orrori del Novecento, ed è una sordida gara quella a cercare chi è stato peggio”.

Ma è il presidente del gruppo Pd alla Camera, Emanuele Fiano, a puntare il dito contro Salvini: “Chiedere di soffocare la voce dell’Anpi ha un altro significato, è un significato politico – dice il figlio di Nedo, deportato ad Auschwitz, dopo però aver detto come sia ‘giusto opporsi ad eventuali ipotesi di negazione della storia’ –. Chi chiede di tagliare i finanziamenti all’Anpi – sottolinea – vuole spegnere la voce di chi rappresenta la guerra di liberazione partigiana. E in democrazia chi vuole spegnere una voce di libertà, di chi rappresenta coloro che regalarono la libertà a questo Paese, è sempre dalla parte opposta alla mia. Non lo permetteremo”.

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