JGL Pharma Valley. Una realtà sempre più green

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JGL Pharma Valley. Una realtà sempre più green

La Jadranski galenski laboratoriji (JGL) usufruirà di finanziamenti europei per diventare ancora più “green”. Il contributo erogato dall’Unione europea per il tramite del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR), nell’ambito del Progetto operativo “Competitività e coesione 2014-2020”, consentirà all’industria farmaceutica fiumana di modernizzare i suoi stabilimenti nella cosiddetta Pharma Valley a Svilno. Il progetto denominato “JGL – Una società energicamente efficiente” prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 180 chilowatt di potenza installata, la sostituzione dell’isolamento termico del tetto del magazzino di materie prime, l’ammodernamento dei refrigeratori di soluzioni sterili, nonché l’installazione di ulteriori pompe di calore e collettori solari per la produzione di acqua calda.

La realizzazione della centrale fotovoltaica consentirà alla JGL di risparmiare 218mila chilowattora di energia elettrica all’anno e di ridurre di almeno 44,5 tonnellate le emissioni di biossido di carbonio rilasciate nell’atmosfera. L’energia ricavata dal sole consentirà alla JGL di aumentare del 29,18 p.c. la percentuale di energia green nei suoi consumi lordi complessivi di energia.
A illustrarci le peculiarità di quest’ambizioso progetto, che dovrebbe essere portato a termine nel marzo del 2019, è stato il direttore delle operazioni tecnico-farmaceutiche, Mate Poropat. Al manager di origini rovignesi (laureato in chimica e tecnologie farmaceutiche alla Facoltà di Farmacia dell’Università di Padova), è stato affidato, infatti, l’incarico di supervisionare il progetto.

Sfruttare di più l’energia solare

Ci illustra la genesi del progetto “JGL – Una società energicamente efficiente”?

“Il progetto ‘JGL – Una società energicamente efficiente’ è nato nel 2016, con l’intento di ridurre il consumo di energia e quindi i costi di produzione e il prezzo dei nostri prodotti. Dovete sapere che la JGL è la prima società farmaceutica in Croazia ad avere ottenuto il certificato ISO 50001:2011 (una norma internazionale volontaria sviluppata dall’Organizzazione internazionale di normazione (ISO), che fornisce alle organizzazioni del settore pubblico e privato i requisiti per creare, avviare, mantenere e migliorare i sistemi di gestione dell’energia, nda). Ciò ci ha consentito di individuare i nostri punti deboli. Di conseguenza, ci siamo messi all’opera e abbiamo definito i passi da compiere al fine di incrementare la nostra efficienza energetica. Da qui sono nati i progetti legati alla realizzazione della centrale elettrica a panelli solari e alla modifica del tetto del nostro magazzino. Un intervento, quest’ultimo, che prevede la sostituzione del materiale impiegato per l’isolamento termico del tetto, allo scopo di arginare le perdite di calore, ossia di ridurre nel corso dei mesi estivi l’effetto del riscaldamento dovuto all’esposizione della struttura ai raggi solari. Inoltre, volevamo sfruttare di più l’energia solare nella produzione dell’acqua calda. Alla JGL sono già in funzione due collettori solari. Ora ci apprestiamo a installare il terzo. Ci siamo accorti che questo genere di impianti funziona egregiamente. Inoltre, intenevamo sostituire uno dei nostri refrigeratori, un macchinario in funzione dal 2002, con uno più moderno”.

Come mai avete deciso di costruire una centrale fotovoltaica?

“Il progetto ‘JGL – Una società energicamente efficiente’ ci metterà nelle condizioni di generare noi stessi una parte dell’energia della quale abbiamo bisogno. La nostra produzione si svolge all’interno delle cosiddette camere bianche (in inglese cleanroom), ambienti che devono essere alimentati costantemente, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno. Una camera bianca è uno spazio asettico, una condizione che in questo caso si ottiene immettendo continuamente nell’ambiente grandi quantità d’aria pulita ed espellendo dal medesimo l’aria viziata. Per evitare il rischio che il sistema si blocchi, il nostro impianto è equipaggiato con gruppi statici di continuità (UPS). Un’apparecchiatura utilizzata per mantenere costantemente alimentati gli apparecchi elettrici. L’impianto fotovoltaico del quale andremo a munirci è stato dimensionato in modo da riuscire a soddisfare, nel corso delle ore diurne, il fabbisogno energetico del sistema di ventilazione del complesso Svilno 2”.

Obiettivo: sviluppo sostenibile

Che cosa vi ha spinti a imbarcarvi in quest’impresa?

“La JGL è una società che punta molto sullo sviluppo sostenibile. Abbiamo adottato una politica di responsabilità sia nei confronti dell’ambiente, sia della comunità che ci ospita. La tutela dell’ambiente ci sta a cuore. Un atteggiamento logico se si considera che l’acqua marina è una delle materie prime più importanti alle quali ricorriamo nella nostra produzione. Considerate che l’energia elettrica che impieghiamo alla JGL l’acquistiamo attraverso il programma ZelEn della HEP. In questo modo siamo sicuri che si tratti di energia prodotta ricorrendo a fonti rinnovabili. Addirittura, al fine di abbattere le emissioni di gas serra nel nostro parco macchine aziendale impieghiamo vetture ibride. L’aria di scarto prodotta nei nostri stabilimenti, prima di essere sprigionata nell’atmosfera viene purificata. Lo stesso discorso vale pure per le acque reflue”.

Le opportunità dei fondi UE

Contavate di poter usufruire dei contributi europei?

“All’epoca il bando al quale poi abbiamo concorso non era stato ancora pubblicato. Tuttavia, eravamo consapevoli che prima o poi qualche opportunità si sarebbe presentata. Quando abbiamo iniziato a preparare il progetto ci siamo messi in contatto con il Fondo per la tutela dell’ambiente e l’efficienza energetica, per informarci sulle eventuali opzioni esistenti sotto questo punto di vista. Ottenemmo così la conferma che in quel momento non c’erano delle opportunità che facessero al caso nostro, ma intuimmo anche che delle novità si prospettavano all’orizzonte. Di conseguenza abbiamo continuato a lavorare al progetto, confidando sul fatto che avremmo potuto usufruire di contributi europei”.

Di quali importi stiamo parlando?

“Il valore complessivo dell’investimento ammonta a 4.020.117 kune e 31 lipe. Il contributo del quale usufruiremo ammonta, invece, a 2.514.426 kune e 58 lipe. Un importo, quest’ultimo che equivale a circa il 62 p.c. del valore del progetto”.

Tracciabilità europea dei famaci

Prevedete di destinare le risorse che il progetto ‘JGL – Una società energicamente efficiente’ vi ha permesso di risparmiare ad altri, nuovi investimenti?

“L’industria farmaceutica è caratterizzata da un elevato grado di regolamentazione. Le norme alle quali siamo soggetti vengono aggiornate di continuo. I termini temporali per mettesi in regola con i nuovi standard sono estremamente brevi. Per non sparire dal mercato siamo obbligati ad adeguarci. La JGL investe costantemente. Ora, ad esempio, ci stiamo preparando ad affrontare la sfida legata alla serializzazione dei nostri prodotti ai sensi delle direttive UE. Una manovra, questa, varata allo scopo di ridurre i rischi connessi alla falsificazione dei farmaci.
Su ciascuna confezione dovrà essere stampato un numero di identificazione diverso. Un codice che dovrà poi essere comunicato alla banca dati centrale a livello europeo, per garantire la tracciabilità del prodotto. Stiamo parlando di un investimento di oltre 14 milioni di kune. Il fatto che il progetto ‘JGL – Una società energicamente efficiente’ abbia potuto usufruire di contributi europei ci ha agevolati. Per certi versi ci è stato più semplice reperire le risorse necessarie all’adeguamento allo standard al quale ho appena accennato”.

Il dialogo con la Sensum

La JGL è una delle eccellenze imprenditoriali della Regione litoraneo-montana. Vantate uno staff di professionisti di prim’ordine e specializzati in vari campi. Nonostante ciò, nel caso dei fondi europei vi siete avvalsi della consulenza della Sensum di Fiume. Come mai?

“Ciascuna società ha un core business. Il nostro consiste nello sviluppare, registrare, produrre e vendere medicinali. L’ottenimento dei contributi europei non rientra nel ventaglio delle nostre attività primarie. Siamo ricorsi a consulenti esterni perché desideravamo avvalerci dei servizi offerti da persone specializzate in questo campo. Non volevamo correre il rischio di commettere qualche errore. Naturalmente, i nostri consulenti sono stati affiancati da sei persone della JGL. Un team che ha provveduto a preparare la documentazione e a fornire ai nostri partner tutte le informazioni delle quali avevano bisogno. A loro volta i nostri consulenti hanno provveduto a indirizzarci nel lavoro e si sono premurati di farci rispettare le scadenze”.

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