Governo Šarec. Largo all’ottimismo

0
Governo Šarec. Largo all’ottimismo

ISOLA Marjan Šarec può fare affidamento sul sostegno di Felice Žiža, deputato della minoranza nazionale italiana alla Camera di Stato, per quanto concerne la sua nomina a mandatario per la formazione del nuovo governo sloveno. A confermarcelo è stato ieri l’onorevole Žiža. “Lo scenario al quale stiamo testimoniando, considerato come si sono messe le cose sin dall’inizio, rappresenta praticamente l’unica possibilità di formare un governo in grado di lavorare. Almeno per quanto concerne le cose iniziali”, ha fatto presente il rappresentante della CNI al Parlamento di Lubiana. “Siamo stati eletti – ha puntualizzato il medico isolano – per collaborare e fare gli interessi della CNI. Possiamo farlo solo esprimendo opinioni positive”.

Le ipotesi di collaborazione
Žiža ha rivelato di essersi incontrato con Šarec assieme al deputato della minoranza ungherese nel Parlamento sloveno (Ferenc Horváth, nda). “Abbiamo avuto un colloquio con Šarec l’altra settimana, prima del referendum della Sinistra (Ljevica), quando questi poteva fare affidamento sul sostegno di 43 deputati. Nel corso dei colloqui, seppure in quel momento il nostro interlocutore non disponesse della maggioranza, in qualche modo ci siamo messi d’accordo sulla disponibilità a collaborare”, ci ha raccontato Žiža. “Šarec – ha proseguito il parlamentare della CNI – ci ha dato tutto il suo sostegno e ha manifestato la sua disponibilità per quanto concerne la realizzazione dei nostri programmi. Di conseguenza, gli abbiamo garantito i nostri due voti, pur rimanendo scettici sulla possibilità che un governo che si basa su 45 voti sia in grado di operare”.

Il ruolo dei deputati delle etnie
A tale proposito Žiža ha sottolineato che i deputati eletti ai seggi specifici riservati alla Camera di Stato alle minoranze nazionali italiana e ungherese hanno affermato che non avrebbero voluto assumere il ruolo di aghi della bilancia, non che non l’avrebbero fatto in caso di necessità. “Siamo consapevoli che si tratta di un ruolo che porrebbe in difficoltà sia noi nella nostra veste di deputati delle etnie, sia lo stesso governo”, ha osservato Žiža. “Tuttavia – ha proseguito – se non c’è un’altra possibilità per riuscire a fare un governo di ampie intese, con una maggioranza più vasta in termine di voti, ossia con più di cinquanta mani in Parlamento, a un certo punto, abbiamo preso una decisione e detto di essere favorevoli e pronti a collaborare”.

Il referendum della Sinistra
Una decisione, quest’ultima, che i deputati delle minoranze nazionali hanno assunto consapevoli che anche la Sinistra avrebbe potuto schierarsi a favore di Šarec. Le loro valutazioni si sono rivelate giuste. Gli elettori della Sinistra, interpellati in una sorta di referendum, la settimana scorsa hanno consentito ai loro rappresentanti in Parlamento di concedere l’appoggio esterno a Šarec quale mandatario per la formazione del nuovo Esecutivo. In seguito all’endorsment ottenuto dalla Sinistra, Šarec può contare in Parlamento sul sostegno di 54 deputati (52 partitici, più i due rappresentanti delle minoranze nazionali).

Un «programma positivo»
“Chiaramente, quando un governo minoritario è composto da cinque partiti e in più è retto da una sesta forza politica che lo appoggia dall’esterno, sicuramente quello che si assapora non è un grande senso di stabilità. Risulta arduo collaborare quando ci sono sei grandi personaggi che devono lavorare insieme, promuovendo allo stesso tempo gli interessi dei rispettivi partiti e sforzandosi di mantenere le promesse fatte agli elettori. Nell’intento di riuscirci hanno formulato un ‘programma positivo’, incentrato sulle cose che ritengono che si possano realizzare e che godano di un ampio consenso”, ha affermato Žiža. “Insomma, ci auguriamo che la nomina di Šarec vada in porto. Se sarà confermato lui lo sarà pure Dejan Židan nel ruolo di presidente della Camera. Poi, nel corso delle successive due settimane dovrebbero emergere i nomi dei ministri che andranno a formare il futuro Esecutivo. Un governo che mi auguro possa durare per tutta la legislatura”, ha affermato il deputato della CNI.

Il «nodo» Sanità
“Ho grandi speranze, ma considerato il grande numero di partiti coinvolti, ovviamente, nutro anche qualche dubbio. Ho deciso di assumere un approccio ottimista. Vorrei che la Slovenia ottenga ciò che merita, ossia un governo stabile che dia al Paese l’opportunità di progredire sia dal punto di vista economico sia per quanto riguarda la parte sociale”, ha fatto presente Žiža. “Dal mio punto di vista il nostro è un Paese che gode già di un buon welfare. La sanità, ad esempio, ultimamente la stanno criticando parecchio, ma io che provengo dagli ambienti sanitari posso dire che la Slovenia non ha nulla da invidiare ai Paesi che si trovano ai vertici europei nella sfera dell’assistenza sanitaria. Ben vengano, però, le critiche, perché possono aiutarci a migliorare ulteriormente”, ha detto Žiža, confessando di essere impaziente di scoprire i nomi dei candidati che potrebbero prendere in mano la “patata bollente” costituita dal ministero della Sanità.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display