Fedriga promette alla CNI più autonomia e fondi certi

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Fedriga promette alla CNI più autonomia e fondi certi

TRIESTE | Ascolto, più autonomia e responsabilità, condivisione. No a soluzioni calate dall’alto, ma decise insieme con i destinatari. Per ridare dignità alla Comunità nazionale italiana in Croazia e Slovenia. È la linea che il candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimliano Fedriga, intende seguire nei rapporti con la CNI. Cambierà anche il sistema di finanziamento, optando per un modello che corrisponda maggiormente alle esigenze e alle specificità della CNI. Quale sarà il modello futuro se domenica 29 aprile le urne dovessero consegnare Fedriga al vertice della Regione FVG? All’incontro con l’Unione Italiana, sabato scorso a Trieste, il candidato si è dichiarato contrario ai bandi, che dal 2017, quando sono stati introdotti, hanno suscitato difficoltà e disappunto.

Si punterà su un dialogo che favorisca lo sviluppo di progettualità da parte di chi conosce la realtà del territorio e sa quali siano le migliori iniziative da fare per dare le risposte giuste alla gente. L’On. Fedriga (Lega) ha anche proposto la costituzione di un tavolo permanente con le minoranze della Regione, Sloveni, Friulani e Tedeschi, che includa attivamente anche la CNI. Comunque, dopo il voto, se dovesse vincere – nei sondaggi è tra i favoriti in questa corsa – tornerà al tavolo con la CNI “in brevissimo tempo, perché bisogna dare risposte immediate a una situazione che oltretutto è stata voluta e purtroppo è stata negativa”. E “umiliante per la Comunità italiana”. Insomma, “la migliore strategia per risolvere la situazione creata dalla Giunta uscente” sarà messa a punto di concerto con i destinatari.

Risposte giuste

“Bisogna cambiare proprio il rapporto che esiste con la Regione Friuli Venezia Giulia, ridando dignità alla Comunità nazionale italiana, perché non si può pensare di voler accentrare tutto. Anche nei contributi che vengono dati alla Comunità italiana dobbiamo far scegliere a chi vive quella Comunità, quel territorio, e sa le migliori iniziative da scegliere per dare risposte ai connazionali”, ha dichiarato Fedriga al termine dell’incontro.
Per l’esponente leghista la lingua italiana in Istria, Fiume e Dalmazia è fondamentale non soltanto per la storia, non soltanto per tutelare i cittadini italiani che sono rimasti in Croazia e Slovenia, ma anche per agevolare i rapporti che riteniamo fondamentali con i due Stati vicini. “La CNI può essere veramente un ponte oltre che nel campo culturale anche per le relazioni estere che la Regione FVG vuole avere proprio perché ritiene quell’area fondamentale per il proprio sviluppo”.
La CNI, dunque, ha ottenuto da Fedriga risposte che vanno nella direzione auspicata, come emerso dal breve, ma intenso colloquio avuto con l’Unione Italiana, nella fattispecie il presidente della Giunta esecutiva, Maurizio Tremul (il presidente Furio Radin non è potuto intervenire) e Marko Gregorič, responsabile dell’Ufficio Europa presso l’UI di Capodistria, con la partecipazione di due candidati al Consiglio regionale, Piero Camber (Forza Italia) e il leghista Pierpaolo Roberti, nonché di Renzo Codarin, in rappresentanza della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati.
Tremul ha definito l’incontro “positivo e cordiale”. “Abbiamo riscontrato in Massimiliano Fedriga una grande capacità di ascolto e condivisione e la volontà di arrivare a un dialogo con il territorio, che è “quello che è mancato negli ultimi anni”. È stato confermato che, se vincerà, sarà adottato un sistema che avrà un unico obiettivo comune, cioè “fare in modo che le risorse siano spese nel miglior modo possibile, che rispondano alle necessità, che permettano all’UI di fare quello che è il suo compito primario, ossia mantenimento, sviluppo, crescita di lingua, cultura, identità italiana. Indubbiamente un incontro molto positivo. Era importante comunicare a questa forza politica le nostre aspettative. Da Fedriga abbiamo avuto quelle risposte che vanno nella direzione di ciò che noi ci attendiamo”, ha concluso Tremul. È stata affrontata una serie di tematiche, ma con un’attenzione rivolta principalmente alle modalità di finanziamento ed erogazione dei fondi FVG che riguardano la CNI, considerato che quelle attuali “stanno mettendo in difficoltà la nostra Comunità nazionale”, ha puntualizzato il presidente della GE. Ed è, questo, un tasto dolente. La delegazione UI ha fatto notare i disagi che stanno creando alle Comunità degli Italiani i nuovi vincoli di bando introdotti quest’anno per quanto riguarda l’erogazione dei mezzi del FVG in favore della CNI, che, alla luce dei massimali introdotti per ogni singolo beneficiario e progetto, difficilmente potranno finanziare il Fondo di Promozione per le CI, nell’ordine del 50 per cento del contributo tradizionalmente assegnato negli ultimi decenni ai nostri sodalizi.
Inoltre, le Comunità e le istituzioni della CNI non sanno ancora l’esito del bando di quest’anno per i fondi regionali, sull’importo del quale Tremul solleva alcune “incongruenze”: “Sono 870mila i fondi previsti della legge 16/14 articolo 27. Tolto il 19% delle spese di gestione dell’Università Popolare di Trieste, si arriva a una cifra intorno ai 700mila euro. Però sono stati messi a bando solo 510mila euro con la spiegazione che i fondi devono andare a bando. Ma perché 510 e non 700mila? C’è forse un’altra legge che dice che gli altri 190mila non vanno a bando? È legittimo, quindi, che noi solleviamo delle perplessità. Se i mezzi devono essere messi a bando devono essere messi tutti, o no?”, ha commentato Tremul.

Il ruolo dell’UPT

“Io sento molta preoccupazione da parte delle Comunità rispetto a quello che sta avvenendo riguardo la ripartizione dei fondi della Regione. Se a vincere sarà il centrodestra sicuramente ci sarà un altro approccio. Che cosa chiedono le nostre Comunità, anche se guardiamo a ciò che affermano alcuni nostri oppositori in Assemblea? Certezze nei finanziamenti, che consentano di operare. Fedriga ci ha confermato che queste certezze nei finanziamenti le avremo, se otterrà la fiducia degli elettori. Mi sembra un dato estremamente importante – ha rilevato Tremul – questo momento di condivisione, di coinvolgimento, di partecipazione di tutti quanti”.
Sul ruolo dell’UPT, il candidato governatore ha precisato che è sua intenzione andare a sentire anche i vertici dell’Ente morale “per capire se sia ancora in grado di dare risposte alla CNI o quali siano le vie migliori perché le possa dare”.
Si diceva che vi è l’impegno, in caso di vittoria, di rivedere quella che è la legge regionale che finanzia l’attività della CNI, andandola a riscrivere con i rappresentanti della CNI. Un principio che Fedriga intende applicare in generale. “Vorrei che questo modo di operare caratterizzasse tutta la futura amministrazione regionale, se dovessi avere la fiducia dei cittadini, perché la Regione FVG in questi ultimi cinque anni ha voluto accentrare tutto nelle mani di poche persone anche in confronto agli enti locali, invece di prevedere un finanziamento e poi dare la responsanbilità ai sindaci e ai comuni di realizzarlo. Noi non vogliamo accentrare – ha rimarcato –, noi vogliamo delegare, perché pensiamo che un’amministrazione di comunità abbia degli effetti molto più efficaci rispetto a un’amministrazione che vuole essere una o poche persone al comando”.
Anche nei confronti degli Esuli giuliano-dalmati vanno riviste le modalità di finanziamento, perché secondo Fedriga l’amministrazione regionale uscente “ha dato purtroppo risposte sbagliate e parziali”. “Abbiamo parlato anche della necessità che la Regione continui a finanziare con modalità anche qui innovative il mondo degli Esuli – ha aggiunto Tremul – perché noi vogliamo contribuire a collaborare ulteriormente e a rafforzare quest’intesa tra di noi, che in fondo siamo un unico popolo”.

Progettualità e integrazione

Tra gli argomenti affrontati, pure la necessità di continuare a collaborare con la Comunità nazionale slovena e con la realtà complessiva sui progetti europei, settore nel quale l’UI ha maturato un’esperienza di successo (nel campo dei Programmi Interreg Italia-Slovenia e Italia-Croazia). E non soltanto, ma anche su altre attività, con “la possibilità di costruire una rete con i vari attori della minoranza presenti in diversi settori della società in Slovenia e Croazia per favorire l’integrazione, la collaborazione, gli scambi culturali ed economici e quindi gli investimenti in quest’area”.

Partecipazione bipartisan

Infine, Tremul ha ribadito che l’UI è aperta, in questa ultima settimana di campagna elettorale nelle regionali 2018 anche ad altri candidati, “partendo da alcuni presupposti molto semplici, ossia che le CI vengono in buona parte finanziate con i mezzi anche dello Stato italiano e della Regione FVG, che sono state ristrutturate con fondi del Governo italiano, che noi siamo cittadini italiani ed è giusto che i candidati abbiano la possibilità di presentare nelle nostre sedi i loro programmi. È nostro dovere consentire questa partecipazione in maniera bipartisan e sollecitare la partecipazione dei nostri connazionali. Poi, ovviamente, otterrà i voti chi presenterà il programma migliore”.

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