Alle CI 156mila euro di anticipi

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Alle CI 156mila euro di anticipi

FIUME | Una manovra auspicata e attesa: l’Unione Italiana attinge dai propri mezzi per anticipare alle Comunità degli Italiani, che si trovano ormai con l’acqua alla gola, una parte del Fondo di promozione 2018. Per spegnere il fuoco si useranno infatti le “riserve” UI e ciò grazie a una novità introdotta nella Convenzione siglata a Roma, circa un mese fa, tra il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, l’Unione Italiana e l’Università Popolare di Trieste per l’anno in corso. Il versamento alle CI dovrebbe essere stato effettuato già nella giornata di ieri, come annunciato dal presidente dell’UI, Maurizio Tremul, e dal presidente della Giunta esecutiva, Marin Corva, nel corso di una conferenza stampa congiunta, convocata a Fiume, a Palazzo Modello, sede dell’associazione. L’operazione vale complessivamente 156.033 euro, che saranno ripartiti tra le varie CI in base ai criteri che l’UI si è data con il tempo. Escluse dalla misura le CI di Pisino e Spalato, che con i finanziamenti ottenuti dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia hanno superato il contributo che spetterebbe ai rispettivi sodalizi. I singoli importi saranno resi noti soltanto giovedì prossimo, dopo il passaggio in sede di Giunta esecutiva dell’UI.

Un atto di responsabilità

Già nell’agosto 2017 l’UI era intervenuta per aiutare le CI a superare un momento di crisi, dovuto principalmente ai tempi di erogazione dei finanziamenti dall’Italia. Stavolta, incassa una piccola ma importante vittoria politica, e Tremul ne rivendica la “paternità”. Ieri l’annuncio. La soddisfazione certo non manca, ma non c’è spazio per alcun tipo di trionfalismo. Anche perché, guardando al 2019, bisognerà fin d’ora lavorare su vie alternative e al contempo sistemiche. “Già lo scorso anno avevamo chiesto di poter usufruire del nostro Fondo di riserva per venire incontro alle necessità delle CI, ma senza successo. Stavolta, nella Convenzione firmata il 31 luglio, siamo riusciti a inserire una clausola che ci consente di utilizzare questa voce, come lo fa già l’Università Popolare di Trieste, per far fronte all’attività ordinaria”, spiega Tremul.
L’UI non ha atteso i tempi della registrazione della Convenzione. A proprio rischio, perché nel caso in cui qualcosa dovesse andare per il verso storto – una possibilità remota, considerato che il Programma di lavoro e piano finanziario UI per il 2018 ha superato a giugno il vaglio del Comitato di coordinamento per le attività a favore della minoranza italiana in Slovenia e in Croazia –, ci rimetterà in prima persona, con il proprio patrimonio. “È il massimo che possiamo fare in questo momento ed è una responsabilità finanziaria, economica e non solo, che abbiamo ritenuto giusto assumerci, consapevoli che le Comunità degli Italiani hanno bisogno di risorse per vivere – ha dichiarato il presidente –, ma dobbiamo anche essere coscienti che l’Unione Italiana va a risolvere problemi creati da altri, confermandosi un servizio per le CI e per i connazionali”.

Sarà sentito l’Attivo, poi il voto in Assemblea

Manovra coraggiosa quanto indispensabile, perché la stessa Unione Italiana si è trovata in una situazione poco felice e dal Fondo di riserva l’UI attingerà anche 75mila euro per far funzionare i propri ingranaggi. “Non so come avremmo fatto, forse saremmo arrivati alle paghe per luglio, ma non a quelle di agosto”, ha fatto presente Corva. Per quanto rigurada le Comunità degli Italiani, il presidente della GE, Marin Corva, ha predisposto una simulazione della ripartizione degli anticipi. Qualcuno otterrà importi maggiori, altri più bassi. “Non è stato facile ridistribuire i mezzi rispettando i rapporti interni ‘storici’. Abbiamo preso in considerazione vari parametri. Ricorderò che le uniche CI che hanno un po’ di liquidità, grazie ai mezzi del FVG, sono quelle che si sono candidate al bando e i cui progetti hanno ottenuto i finanziamenti. E alcune di queste hanno ricevuto più di quanto sarebbe spettato loro”, ha commentato Corva, che nell’Esecutivo mantiene anche la delega per quanto riguarda il settore Coordinamento e rapporti con le CI. Sul tema, è stato annunciato, a breve verrà convocato un Attivo consultivo dei presidenti dei sodalizi, che discuterà della ripartizione, prima del passaggio definitivo in Assemblea, insieme con il primo assestamento al Programma di lavoro e piano finanziario dell’UI per il 2018, approvato a luglio dalla Giunta tecnica.

Si chiede a Fedriga di cambiare sistema

La toppa messa alla falla questa volta dovrebbe quindi funzionare; ma non è detto che regga in futuro: sarà pertanto necessario individuare un nuovo sistema. L’UI lo ha detto Roma e lo va ripetendo. Ora guarda al governatore dell’FVG, Massimiliano Fedriga, perché sono appunto il bando regionale e i criteri introdotti nel 2018 – non più di 100mila euro a progetto e quasi altrettanti a soggetto beneficiario – ad aver escluso la metà del Fondo promozione CI dalla ripartizione dei mezzi previsti dalla legge regionale 16/14. Il 19 e 26 giugno, il Comitato di Coordinamento ha individuato un percorso che assicurerà i contributi mancanti, ossia 270mila euro. Nello specifico, la scuola nella ripartizione 2018 rimane senza la voce Miglioramento dell’offerta formativa, sale al 25 per cento la parte del Fondo di valorizzazione – con il quale solitamente le CI pagano i dirigenti artistici – da destinare alla copertura di bollette, mentre le dodici CI (Abbazia, Cittanova, Draga di Moschiena, Fiume, Lussinpiccolo, Parenzo, Pisino, Pola, Rovigno, Spalato, Verteneglio e Zara) che hanno ottenuto i contributi regionali in base al bando UPT dovranno dirottare a questo fine il 35 p.c. dell’importo ricevuto. “L’articolo 27 bis della legge regionale non stabilisce i criteri decisi quest’anno – sottolinea ancora Tremul – e noi l’avevamo segnalato, come pure avevamo denunciato fin dall’inizio le difficoltà cui saremmo andati incontro. Ma nessuno ci ha dato ascolto”. Il presidente UI ribadisce che non funziona il modello del bando: “Non corrisponde alle esigenze della CNI e di ciò abbiamo informato il presidente Fedriga”. L’UI vuole incontrarlo quanto prima, “per proseguire il ragionamento fatto in sede di campagna elettorale sulla revisione del sistema di sostegno alla CNI”.

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