Aveva 92 anni la quarta vittima di coronavirus in Croazia. Ha perso la lotta contro il Covid-19 nella notte tra venerdì e sabato 28 marzo all’Ospedale di Pola. Sempre tra ieri e stamattina sono 49 le persone che hanno contratto la malattia, per un numero complessivo di 635 persone infette. Dieci persone hanno bisogno del respiratore, mentre 45 pazienti sono guariti.
A detta del ministro dello Salute, Vili Beroš la situazione “è ancora soddisfacente, perché la crescita dei casi è tuttora lineare e non esponenziale. Questo significa che i cittadini rispettano le misure che abbiano: così bisogna fare”. Secondo il ministro, la maggior parte dei nuovi contagi si è verificato in un focolaio nella Regione di Sebenico. Infatti, sull’isola di Morter (Murter), che è stata praticamente proclamata zona rossa (non si può entrare né uscire dall’isola) si contano 15 persone contagiate. Krunoslav Capak, dell’Istituto per la salute pubblica, ha dichiarato che è possibile che tra i nuovi casi ci siano anche persone che domenica 22 marzo sono fuggite in strada dopo la terribile scossa di terremoto. “Il Covid-19 ha in media un periodo d’incubazione di 5-6 giorni, e quindi è possibile che tra i nuovi casi registrati ci siano anche molti zagabresi che la scorsa domenica non hanno potuto rispettare le distanze di sicurezza”.
Nessuna nuova misura restrittiva
Il ministro dell’Interno, Davor Božinović, ha reso noto che non saranno introdotte nuove misure restrittive. “La situazione è abbastanza sotto controllo. Ho la sensazione che i cittadini abbiano capito come bisogna comportarsi in questo momento e di questo li ringrazio. Se il numero dei casi dovesse continuare a essere lineare, non ci sarà motivo di introdurre nuove restrizioni. Però, tutto dipenderà dal comportamento dei cittadini”.
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