Addio a Fulvio Camerini. Fu cardiologo e Senatore

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Addio a Fulvio Camerini. Fu cardiologo e Senatore

Cordoglio a Trieste e nella Regione Friuli Venezia Giulia per la scomparsa del professor Fulvio Camerini, fondatore della Cardiologia triestina, eminente scienziato ed ex Senatore della Repubblica. La sua figura di uomo socialmente impegnato è legata in modo stretto anche alla nostra realtà comunitaria italiana in Istria, Fiume e Dalmazia, che egli conobbe prima come conferenziere e poi nelle vesti di componenete del Consiglio d’amministazione dell’Università Popolare di Trieste, che in occasione dei festeggiamenti per il 115º anniversario di fondazione dell’ente morale gli ha conferito un riconoscimento particolare per l’impegno profuso a favore della CNI. Le sue conferenze, sempre illuminanti, hanno ispirato tanti medici connazionali oltre ad aprire uno stretto contatto tra comunità nazionale ed un ambiente della sinistra triestina attenta alle nostre battaglie e necessità.
Fulvio Camerini è morto nella sua abitazione. Era nato a Trieste 93 anni fa, si era laureato in Medicina e chirurgia a Padova nel 1949, specializzandosi in malattie dell’apparato respiratorio, digerente, sangue e ricambio, cardiologia e radiologia anglosassone. Aveva lavorato a Londra, a Stoccolma e a Uppsala prima di arrivare all’Ospedale Maggiore di Trieste dove nel 1972 inizia le prime attività di cardiochirurgia. Dal 1971 al 1996 ha diretto la Divisione di Cardiologia degli Ospedali Riuniti di Trieste e poi ha sviluppato studi e ricerche. Importante è stato l’impegno presso la Società europea di Cardiologia. Notevole anche Il suo impegno sociale. Fu eletto Senatore della Repubblica nel 1996 e nominato membro della Commissione Igiene e Sanità. Fu insignito del San Giusto d’oro di Trieste nel 1986. Numerose le dichiarazioni di cordoglio giunte alla famiglia e consegnate ai mass media in queste ore. Tra queste quella del governatore dell’FVG, Massimiliano Fedriga che sottolinea: “Con la morte di Fulvio Camerini l’FVG non perde solamente il padre della cardiologia triestina, ma anche un uomo di grande levatura morale che ha saputo distinguersi sia per la propria professionalità sia per la grande umanità”. Anche l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, ha voluto esprimere il suo ricordo. “Il cuore di tanti triestini, di tanti uomini e donne continua a battere grazie a lui e a quella scuola di cardiologi da lui avviata nella nostra città. Oltre che un medico di valore e San Giusto d’Oro nel 1986, Fulvio Camerini è stato un esempio di impegno civile, come Senatore e consigliere comunale, un uomo intelligente di profonda cultura e umanità”.
Partecipe del dolore della famiglia anche il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che ha ricordato ufficialmente il prof. Fulvio Camerini in apertura della prevista riunione del Consiglio comunale di Trieste: “Trieste saluta e abbraccia per l’ultima volta il professor Fulvio Camerini, uno dei suoi figli migliori, il padre della cardiologia triestina che ha saputo, come medico e primario, portare la nostra città ai massimi livelli nazionali e internazionali”.
Giovanni Barbo del Partito Democratico ha postato ieri alcune frasi su Facebook. “Oggi mi sarebbe piaciuto commentare gli exit poll della Sardegna, che ridanno speranza al centrosinistra. Purtroppo, però, la notizia che mi prende il cuore è quella di Fulvio Camerini che ci ha lasciati. Una persona straordinaria per generosità, passione, lucidità, capacità di sintesi. Una persona unica. Ciao Fulvio”. Anche Andro Merkù ha affidato ai social il ricordo di Camerini. “Un dispiacere immenso. Se n’e andato stanotte un grande uomo, un vero signore: Fulvio Camerini. Ti rimpiangeremo. Un forte abbraccio, ovunque tu sia”. Anche la deputata Debora Serracchiani ha affermato: “Trieste ha un enorme debito di riconoscenza verso quest’uomo che ha avuto il bene comune come pratica quotidiana, la discrezione come abito e la famiglia come amore indistruttibile. Impossibile per me dimenticare una delle prime persone che mi hanno ‘insegnato’ Trieste, il sorriso affettuoso e profondo con cui andava incontro al mondo”.

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