Alberto Scheriani, presidente della CAN costiera, fa un bilancio dell’ultimo quadriennio

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Alberto Scheriani, presidente della CAN costiera, fa un bilancio dell’ultimo quadriennio

Il 18 novembre prossimo i cittadini sloveni andranno alle urne per le elezioni amministrative. In 210 comuni saranno eletti i nuovi sindaci, rinnovati i Consigli municipali e delle Comunità locali. Nei quattro comuni costieri dove vive la Comunità nazionale italiana si tratterà ancora di attribuire i seggi specifici a livello comunale, riservati alla CNI (tre a Pirano e Capodistria, due a Isola e uno ad Ancarano), nonché di eleggere i Consigli delle Comunità autogestite della nazionalità italiana comunali (CAN). Questi organismi coopteranno poi i loro esponenti (tre ogni comune, eccetto Ancarano che ne avrà due) nel Consiglio della CAN costiera. Tra di loro andrà scelto il presidente, che sarà poi il massimo rappresentante politico degli italiani che vivono in Slovenia. Suo compito principale sarà dialogare con il Governo centrale, i Ministeri e gli Uffici governativi per garantire l’attuazione dei diritti acquisiti dei nostri connazionali, i finanziamenti necessari a istituzioni e attività. Un compito delicato e impegnativo, che negli ultimi otto anni è stato svolto dal professor Alberto Scheriani. Gli abbiamo chiesto di tracciare per “Panorama” un bilancio dell’ultimo quadriennio.

“Sono stati quattro anni d’intenso lavoro con un bilancio che reputo positivo. Abbiamo cercato di essere vicini alle necessità di tutti i connazionali e di risolvere quanti più problemi insorti. Alcuni progetti sono stati, a mio avviso, particolarmente positivi. Mi riferisco alla Legge quadro in campo scolastico. È stata approvata nel febbraio scorso, poche settimane prima che il Governo Cerar rassegnasse le dimissioni e, quindi, abbiamo rischiato un rinvio che per noi sarebbe stato molto critico. La stesura di questo documento è stato un esempio di come si dovrebbe collaborare tutti assieme. Abbiamo fatto una ‘cordata’ tra presidi, CAN, il deputato a Lubiana per coordinare gli interventi presso il Ministero, con i nostri suggerimenti e desideri – ricorda Scheriani –. È stato naturalmente un compromesso, come spesso accade in politica, ma è un grosso passo avanti rispetto a quello che avevamo prima. Ora sta a noi interpretare la legge e chiedere che venga attuata per far crescere i nostri istituti”. 
“Restando nell’ambito scolastico segnalerei ancora i corsi d’aggiornamento per insegnanti, organizzati con i mezzi del Fondo sociale europeo per il tramite del Ministero dell’Istruzione. Le competenze pedagogiche interessano tutte le scuole e i docenti, ma anche gli alunni e studenti”, spiega il presidente della CAN costiera.

«Sarebbe importante anche l’apertura di una sezione del Centro di ricerche storiche nel Capodistriano»

“Siamo riusciti ad avviare la prima fase dei restauro del Collegio dei Nobili, storica sede delle scuole capodistriane di ogni grado. In Piazza Vergerio ci è stato affidato un antico palazzo, che dopo il rifacimento ha accolto alcune sezioni dell’asilo e classi delle elementari. È un recupero importante di un monumento storico cittadino, che ormai è nostro a tutti gli effetti. Sono stati risolti i problemi di spazio nel Piazzale del ginnasio, dove entro il 2020 partiranno i lavori di ristrutturazione”.

Proprio in questi giorni per le scuole si è verificato un altro evento importante. Può parlarcene?

“Alla Facoltà di pedagogia dell’Università del Litorale, a Capodistria, sono stati avviati corsi di formazione in lingua italiana. Da quest’anno i ragazzi che intendono intraprendere la carriera di insegnante e poi impiegarsi nelle nostre scuole, hanno la possibilità di svolgere il percorso formativo in italiano. Ciò è un valore aggiunto per il comparto istruzione, ma valorizza anche la nostra lingua sul territorio. Forse per la prima volta da quando siamo diventati minoranza, la CNI ha la possibilità di formare i propri quadri insegnanti per le nostre istituzioni, soprattutto se aggiungiamo il corso per educatori aperto alla Scuola media Pietro Coppo di Isola. Si tratta di un momento positivo per tutto il settore scolastico e speriamo che anche nel prossimo quadriennio la tendenza a migliorare possa continuare”.

La CAN costiera non è stata, ovviamente, impegnata soltanto nel campo dell’istruzione. Un costante impegno è stato dedicato alla toponomastica.

“Assieme alle autorità competenti dello stato sloveno, con in testa l’Istituto geodetico, abbiamo letteralmente ricostruito le carte topografiche, facendo inserire i toponimi in uso una volta. È stato anche questo un lavoro d’équipe tra le CAN con il deputato, per convincere gli esperti a introdurre nuovamente nei documenti ufficiali nomi storici di chiara origine italiana, da sempre usati sul territorio. Nelle nuove carte geografiche dovranno essere riportati. È stata una piccola vittoria anche il fatto che alle ultime elezioni parlamentari sia stato concesso ai connazionali che non vivono nel territorio nazionalmente misto di poter votare nei seggi di residenza anche per l’esponente della CNI a Lubiana, senza dover raggiungere il seggio particolare nelle sedi delle Comunità degli Italiani. È un primo passo avanti per allargare i diritti dei nostri connazionali che vivono furi dal territorio nazionalmente misto”.

Molto impegno è stato profuso per la base economica della CNI. A che punto siamo?

“Per la prima volta abbiamo potuto veramente mettere in atto provvedimenti per instaurare una base economica della CNI, cosa che io reputo indispensabile. Il Ministero dell’Economia ci ha messo a disposizione sino al 2020, 900.000 euro per realizzare un nostro programma sull’impiego di questi mezzi. In agosto di quest’anno è stato firmato il contratto e ora spetta a noi realizzarlo, lavorando alacremente”.

Ottenuti risultati anche importanti

Cambiando versante e passando alla cultura quali sono state le ultime esperienze?

“Come accennavo all’inizio, penso di poter affermare che abbiamo riportato importanti successi in questi anni e che siamo riusciti a supportare adeguatamente i nostri connazionali nelle loro attività e necessità. Per il futuro credo sarà necessario focalizzare la nostra attenzione proprio sulla cultura. Il competente dicastero già da anni non risponde alle nostre richieste e non fa fronte agli obblighi che avrebbe nei nostri confronti. Le attività culturali non percepiscono da anni aumenti delle sovvenzioni. Qui bisognerà lavorare capillarmente. Lo stesso dicastero è competente per la RTV di Capodistria e conosciamo bene i problemi che assillano l’ente. La CAN costiera li ha fatti propri e li ha esposti in tutte le sedi deputate, cercando soluzioni. Credo che subito dopo le elezioni bisognerà lavorare sui programmi di Radio e Tv Capodistria, sui progetti della carta stampata, dell’EDIT e della Voce del popolo, tornando ancora sulla cultura e sulle istituzioni che se ne occupano. Uno su tutti il Centro ‘Carlo Combi’, che per noi è di fondamentale importanza, ma non riesce a decollare causa le difficoltà con l’organico, in primis con la mancata assunzione a tempo pieno del direttore”.

Quali sono stati in generale i rapporti con il Governo di Lubiana e con il premier?

“Posso dire che i rapporti sono stati buoni. Con il dicastero della funzione pubblica abbiamo fatto progressi sull’attuazione del bilinguismo. Abbiamo spiegato dove stanno i problemi e abbiamo concordato gli interventi per rimediare. Importante è stata la commissione interministeriale, che spero continui il suo lavoro. Il primo passo è stato fatto, ora bisogna proseguire qui sul nostro territorio. Con l’Ufficio per le nazionalità abbiamo avuto un dialogo franco, abbiamo chiarito i punti di contrasto, come le spese ammissibili e i risultati si sono visti. Devo citare ancora le ottime relazioni con il Ministero dell’Economia e l’avvio dei progetti per la base economica. Qui va un ringraziamento a tutti quelli che hanno contribuito in vario modo, a partire dall’ex deputato Roberto Battelli e a tutte le CAN comunali”.

L’unitarietà non si tocca

Dicevamo del ruolo del deputato. Da giugno a Lubiana la CNI ha un altro rappresentante, il dottor Felice Žiža. Quali sono stati i contatti finora?

“Con il nuovo parlamentare abbiamo instaurato subito un ottimo metodo di lavoro. Costanti sono i contatti, gli scambi d’informazione e si stanno cercando strategie comuni per raggiungere i traguardi che ci siamo prefissati. Questi ci sono ben chiari e saranno una base anche per la nuova CAN costiera. Desiderio condiviso è che si arrivi a migliorare il grado di tutela della nostra Comunità su tutti i fronti- scolastico, economico, bilinguismo, cultura e cosi via. Credo che ci siano spazi di manovra per lavorare a soluzioni che migliorino la nostra posizione”.

Questa può dipendere anche dall’unitarietà che si riesce a mantenere tra gli italiani che vivono in Croazia e Slovenia. Su questo versante appare indispensabile una stretta collaborazione tra CAN e Unione Italiana.

“All’unitarietà ci teniamo tutti in modo particolare. Per noi le istituzioni comuni sono di enorme importanza e hanno grande visibilità dalle nostre parti. I contatti sono buoni, esiste un dialogo per individuare gli interventi e le attività per stabilire le iniziative più appropriate. Le istituzioni con sede in Croazia beneficiano del supporto dello stato sloveno e altrettanto sarebbe importante che Zagabria supportasse la RTV di Capodistria, soprattutto per quanto riguarda la visibilità anche in Istria e a Fiume. Importante sarebbe anche l’apertura di una sezione del Centro di Ricerche storiche nel Capodistriano. Circa l’Unione italiana voglio segnalare i progetti aperti ai quali partecipiamo congiuntamente”.

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