Voglio portare serenità ed azione …nel 2021 un 50.esimo condiviso

Franco Miniussi è il neoeletto presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo: in epoca di pandemia, una sfida senza eguali

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Voglio portare serenità ed azione …nel 2021 un 50.esimo condiviso

Un colpo di spugna e si ricomincia. Per l’Associazione Giuliani nel mondo l’anno della pandemia è stato molto difficile. Per una realtà fatta di contatti con genti di tutto il mondo, motivata quest’anno dalla volontà di celebrare degnamente il suo 50.esimo anniversario, il coronavirus è stata una doppia malattia. Tutto rinviato al 2021. Non le elezioni, che si sono svolte regolarmente a Trieste nel segno del cambiamento. Dopo tre lustri di gestione a Dario Locchi, funzionario regionale, gli succede Franco Miniussi, da 35 anni nell’Associazione.
“È stato difficile – ribadisce il nuovo presidente – rinviare un anniversario così importante. Ci consoliamo pensando che nell’autunno 2021, Covid permettendo, potranno intervenire alle celebrazioni i corregionali nel mondo che sono la vera ragione della nostra esistenza. Senza di loro nulla ha senso. Per cui ci organizzeremo per predisporre un programma importante, implementando quello già delineato dalla precedente amministrazione”.
Tanto entusiasmo nella voce di Miniussi che risponde al telefono dalla Bisiacaria, realtà che ha sempre rappresentato all’interno dell’AGM. “Intendo mettermi a disposizione dell’associazione, sia nella funzione di presidente sia nella gestione dell’ufficio in collaborazione con i miei più stretti collaboratori, Paolo De Gavardo e Marino Predonzani, insieme cercheremo di soddisfare le quotidiane necessità, gestite per lunghi anni e fino a poche settimane fa da Fabio Ziberna. Una figura importante, meritatamente in pensione. Il bilancio dell’associazione, sempre più esiguo, impone delle scelte precise anche se a volte dolorose”.

L’AGM cerca di ottimizzare le risorse e di riportare serenità nei rapporti dopo un periodo di tensioni per la distribuzione degli incarichi. “Il nostro ruolo è quello di mantenere i contatti con i corregionali nel mondo – continua Miniussi – di fare sentire nei luoghi in cui vivono ed operano, la voce dell’FVG. La nostra preoccupazione sono soprattutto i giovani, per i quali stiamo organizzando corsi di aggiornamento linguistico per rendere sempre più efficaci e produttivi i soggiorni in regione. Abbiamo aderito ad una piattaforma internet, messa a punto dall’EFASCE di Pordenone, con corsi di lingua italiana e storia regionale, affinché i partecipanti al nostro progetto di permanenza in regione dei giovani figli e nipoti di famiglie giuliane, sia quanto più efficace e porti ad un dialogo costruttivo anche dopo il loro rientro nei paesi di permanenza”.
È il momento di sinergie, di collaborazioni, la pandemia ha mutato situazioni fisse, quasi immobili, da tanto tempo… “La cosa non mi spaventa, sono un uomo dinamico, mi piace operare in modo concreto, fare insomma, lasciatemi passare questa definizione che non vuole avere riferimenti di carattere politico ma ribadire l’amore per l’azione”.

Ma da dove nasce questa spinta del nuovo Presidente.
“Sono nato a Ronchi dei Legionari, come tutta la mia famiglia che vive qui dal 1600, proveniente da Venezia. A 16 anni mi sono trasferito a Milano per ragioni di studio fino a diventare collaudatore di centraline telefoniche, professione che ho espletato fino al pensionamento”.

Franco Miniussi, dopo l’elezione, ha incontrato il sindaco Roberto Dipiazza. Con loro nella foto i due più stretti collaboratori, Marino Predonzani (a sinistra) e Paolo De Gavardo (a destra)

La militanza all’interno dell’AGM non avviene per caso: era scritto.
“Sono tante le famiglie che nella prima metà del Novecento decisero di emigrare in America latina dalle nostre zone, la Bisiacaria in particolare. È la zona di mezzo, tra le due acque, di cui anche Ronchi fa parte. Partirono per ragioni economiche ma anche di carattere politico: siamo una terra di operai e contadini che avevano aderito alle idee del socialismo, per cui mal accettavano la dittatura fascista dalla quale venivano visti come austriacanti, per cui cercarono altrove rifugio e di loro non si seppe nulla per decenni. Così un’estate ci fu un ritorno inaspettato di una parente di mia moglie da Buenos Aires dove abitava dal 1922. Ricordo l’emozione nell’attendere il suo arrivo. Grazie a lei entrai in contatto con l’Associazione dei Giuliani e da lì fu un crescendo”.
Erano gli anni della segreteria di Alfredo Princich e di Guido Salvi, nomi che ritroviamo nella storia dell’associazione e che verranno ricordati durante le celebrazioni del Cinquantesimo, accanto a quello dell’on. Lanfranco Zucalli. “Ma fu Dario Rinaldi che mi volle nel direttivo – racconta ancora Miniussi – per cui nel ’93 sono entrato nell’Esecutivo, unico vice presidente per tanti anni”.

Oltre che nell’AGM ha prestato la propria opera anche in loco con iniziative per riportare “a casa” le genti emigrate nel Secolo breve.
“Avevo sempre nel cuore la ricerca, da parte del Nonno, della sorella emigrata in Brasile. Aveva 16 anni, se ne andò con il suo compagno che ne aveva 19. Scelse il Brasile perché l’aveva preceduta una sorella sposata, che poi tornò indietro. Questa giovanissima coppia mise al mondo 25 figli, sparsi in tre stati, San Paolo, Parana e Mato Grosso: oggi la famiglia conta settecento persone che ho individuato, in parte organizzando il grande convegno dei Bisiachi nel 2007 a Ronchi. Allora ero assessore comunale ed ho fatto in modo che una piazza venisse intitolata all’emigrante da Ronchi. All’organizzazione dell’incontro avevano partecipato ben otto comuni della bisiacaria, con gente giunta dall’Australia, Cile, Brasile, Argentina, Uruguay. Dopo questo incontro nacquero altri sette circoli nel Mondo. A fine pandemia vorrei continuare. Lo Stato brasiliano ha un dialetto che si chiama Talian, viene parlato a sud verso l’Argentina, a Porto Allegre, Rio Grando do Sur, è un dialetto veneto. Ci si capisce benissimo. La zona è stata visitata anche dal presidente del Veneto Luca Zaia nel febbraio 2019 ed è stata una festa”.

Tutto ciò rientra anche nei programmi futuri.
“Ciò che vorrei fare è ricucire situazioni sfilacciate in giro per il mondo a causa di avvicendamenti e assottigliarsi delle fila. Il 50.esimo dovrebbe aiutarci a stabilire nuovi contatti e a ragionare insieme su futuri traguardi. Non mi interessa soddisfare la forma ma proporre azioni concrete. Vorrei poter gettare le basi per l’attività dei prossimi 50 anni al minimo…”.
Lo dice con la sua risata coinvolgente ed una sincera convinzione. “Questo passaggio non è avvenuto senza scossoni – commenta – ma spero, con la mia pacatezza, sensibilità, e rispetto delle persone, di continuare il lavoro svolto da chi mi ha preceduto, per il buon nome dell’Associazione e di tutti i nostri triestini, goriziani, bisiachi, fiumani, istriani, dalmati nel mondo che tengono alto il valore della storia e delle tradizioni”. Sono con queste parole che ha inaugurato la sua presidenza, la settima dal 1970, anno in cui il sodalizio venne fondato. Tra i suoi successi l’aver contribuito alla nascita di cinque circoli in Brasile (Rio, Tangarà de Serra, Pirassununga, Londrina e Sertaozinho) e uno in Uruguay (Progreso Canelones).
Durante la prima riunione del direttivo, dopo l’assemblea elettorale, sono stati nominati Paolo De Gavardo (socio dal 2011) nella carica di vicepresidente – ora anche vicario – e Marino Predonzani, (socio dal 2017) nel ruolo di tesoriere. “Insieme cercheremo di gestire l’attività e far quadrare il bilancio. A questo proposito è importante il rapporto stabilito con la Banca di Credito Cooperativo di Staranzano–Villesse che da anni sponsorizza il sodalizio ed in particolare le celebrazioni del cinquantesimo anniversario, come pure la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia”.

Il presidente uscente Dario Locchi è ora Presidente Emerito dell’associazione mentre Dario Rinaldi mantiene il ruolo di Presidente onorario.
“Abbiamo bisogno di serenità per ripensare il nostro impegno in questa nuova formazione, rivolgendo la massima attenzione ai bisogni dei corregionali nel mondo”, conclude Miniussi.
Il resto viene consegnato al giudizio del tempo che è maestro di vita.

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