Una «minoranza di cultura» che si faccia valere

0
Una «minoranza di cultura» che si faccia valere

PARENZO | Sandro Damiani, candidato alla presidenza della Giunta esecutiva dell’Unione italiana, si è presentato ai connazionali di Parenzo, con un programma teso al cambiamento nell’ambito della massima organizzazione rappresentativa della Comunità nazionale italiana. Ciò inteso nella gestione dell’Unione Italiana, nelle politiche, e nei rapporti. Sandro Damiani punta al rafforzamento delle istituzioni unitarie, in particolare per quanto concerne il Dramma italiano. Esiste anche la volontà di procedere a una collaborazione più intensa e istituzionalizzata con le Comunità autogestite della nazionalità italiana in Slovenia, nonché con l’Universita Popolare di Trieste ed in generale con gli enti finanziatori, con cui s’intende cambiare la logica operativa.
In estrema sintesi, il candidato a presidente della Giunta UI, Sandro Damiani, propone un ritorno al concetto di “minoranza di cultura”, fulcro della nostra riconoscibilità, con cui far rientrare la gente nei sodalizi della CNI. In questo contesto, riveste un’importanza fondamentale anche il ruolo che è chiamata a svolgere la Casa editrice Edit, che deve recuperare il progetto di stampa e diffusione dei libri, mentre al Dramma italiano va garantita in primo luogo l’autonomia. Tutto questo permetterebbe alle due istituzioni della CNI una maggiore e più pregnante attività. Nel suo programma Sandro Damiani non ha dimenticato neppure il sostegno ai sodalizi dell’etnia intesi quali punto d’incontro sociale e di promozione culturale, con un’attenzione riservata pure al lato economico e alle iniziative in questo senso. Questo permetterebbe alle Comunità degli Italiani di ottenere maggiori entrate che ne garantirebbero di conseguenza l’attività. Il candidato alla carica di presidente della Giunta esecutiva dell’Unione italiana ha ribadito in particolare l’esigenza di riportare i connazionali nei sodalizi. Un obiettivo questo fondamentale dall’ottica del recupero dell’identità della CNI. In quest’ambito ha lamentato il fatto che sono troppo pochi i connazionali che frequentano le Comunità degli Italiani, sottolineando nel contempo la necessità di una “riappropriazione” della lingua, al fine di evitare il depauperamento dell’italiano.
Sandro Damiani nel suo intervento non ha mancato di rilevare il ruolo di ponte culturale che la Comunità nazionale italiana può svolgere tra i Paesi di residenza e l’Italia. Ha parlato in questo contesto della diffusione degli scrittori croati in Italia e di quelli italiani in Croazia. Come dire nell’insieme è la cultura, unita a doppio filo alla lingua, la chiave di volta per salvaguardare l’identità italiana in queste terre, per permetterle di rafforzarsi ulteriormente.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display