ROBE DE MATTEONI La forza delle sconfitte

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ROBE DE MATTEONI La forza delle sconfitte
Dario Marešić durante l’incontro di Coppa in casa del Rudeš. Foto: Marko Lukunic/pixsell

La Coppa è un torneo dove le squadre favorite corrono tanti rischi. Lo ricordavano un po’ tutti prima delle partite Rudeš-Istra 1961 e BSK-Rijeka. A quel punto ti viene da pensare che finalmente il fattore rischio è diventato una base logica per approcciare questo tipo di partite. Secondo la stessa logica l’Istra 1961 passerà il turno con il Rudeš, che sarà anche leader del campionato cadetto e squadra favorita per il ritorno nell’élite del calcio nazionale, però la qualità della sesta forza della SuperSport HNL dovrebbe fare il suo…
Dopo venti minuti tra i più orribili della stagione, l’Istra 1961 sembrava una compagine di seconda divisione, mentre il Rudeš una squadra da zona Europa. Aggressivi, motivatissimi e affamati di vittoria, gli zagabresi hanno segnato due gol fino al 20’, quanto è bastato per eliminare i polesi. Mlinar ha sì dimezzato il risultato a 15’ dalla fine, con il Rudeš che non poteva più uscire dalla propria area perché stanchissimo e privo di idee, ma il risultato non è cambiato.
Eliminato da un club di seconda divisione, l’Istra 1961 di Garcia ha subito una lezione
sui rischi che corre una squadra che entra in campo senza grinta. Peccato per il clima
che si è creato, ma in tutta sincerità quanto accaduto non è un male per il club. In Coppa
l’Istra 1961 non può arrivare fino in fondo. Due le finali fin qui disputate, nel 2003 e
nel 2021. Hajduk e Dinamo erano più forti, d’altronde sono i club che hanno vinto 23
Coppe (6+17). Poi c’è il Rijeka con 6 trofei. Soltanto una volta a vincere è stato un club
di “seconda classe”, ovvero l’Inter di Zaprešić nella prima edizione del 1992. La classica
eccezione che conferma la regola.
L’Istra 1961, a mio avviso, può forse ambire a qualcosa di più in campionato. Se batte
sabato 12 novembre la Lokomotiva avrà poi da gennaio quattro partite in casa. In altre parole, può competere per il quarto posto. A patto che si proceda con qualche innesto di qualità nel mercato invernale. A tal proposito, sembra che il direttore sportivo Saša Bjelanović ci stia già lavorando. Ecco, se queste sono le ambizioni è forse meglio non perdere tempo (ed energie) in Coppa…
Di certo non la penseranno così al Rijeka, che non ha capitalizzato l’amara esperienza
dei polesi. Per i fiumani è stata una debacle perdere a Bijelo Brdo contro il BSK, una tra le
più deboli compagini della seconda divisione. Il Rijeka, in nove anni della gestione Mišković, se non era in corsa per il titolo puntava alla Coppa come primo e logico obiettivo.
Perdendo contro il BSK ha toccato il fondo, e forse questa è paradossalmente la miglior
notizia per il club. Il presidente Mišković dovrà fare piazza pulita, cominciando
dall’area tecnica fino all’ultimo dei 42 (!) giocatori della rosa. Per quanto fatto in tutti
quest’anni il Rijeka non si può permettere questo ridimensionamento in atto. Ecco, le
batoste dell’Istra 1961 e del Rijeka potrebbero rappresentare un grande aiuto per risistemare le cose in casa propria. Più per il Rijeka e meno per l’Istra 1961, che viaggia bene in campionato. Ma per fare un ulteriore step si deve cambiare l’approccio in certe partite e ingaggiare almeno due giocatori di qualità.
Infine, sento il dovere di soffermarmi sulla “mazzata” arrivata da Zagabria all’indirizzo
dell’Istra 1961. Il petardo lanciato da un tifoso durante Istra 1961-Gorica è stato sanzionato con una multa di ben 80mila kune. La più pesante nella storia del calcio
polese, che ha fatto mandare su tutte le furie i dirigenti. Infatti, ci sono club più “grandi” i
cui tifosi fanno uso di fumogeni, petardi e altri “botti” in grande quantità durante ogni gara,
ma mai subiscono simili pesanti sanzioni. E allora perché l’Istra 1961 sì? Ma la legge non
è uguale per tutti? L’HNS spiega che il tifoso ha fatto “esplodere” il petardo nelle vicinanze del portiere ospite, accasciatosi a terra. Poi Banić ha giocato fino alla fine, risultando tra
i migliori. Come si può infliggere la massima pena per un petardo? Ricordo che nove anni
fa a Pola era stata interrotta l’unica partita in Croazia per tre fumogeni dei tifosi dell’Istra
1961 dopo il gol contro il Rijeka. Prima dell’episodio, i tifosi del Rijeka avevano fatto
la stessa cosa e l’arbitro aveva minacciato di sospendere la contesa in caso di reiterazione
e lo aveva fatto dopo tre innocui fumogeni dietro alla porta dell’Istra 1961.

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