ROBE DE MATTEONI Campionato avvincente? Ma dai…

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ROBE DE MATTEONI Campionato avvincente? Ma dai…

Alla fine del 2021 si è diffusa la tesi che la Prima Lega croata di calcio non era stata mai così interessante. In tutta onestà, non avvertivo questa sensazione, ma capivo il perché di tale tam-tam mediatico. Sono oramai 43 anni che frequento l’ambiente dei media in prima persona. Fin dal primo giorno ho iniziato a capire che troppe volte è più importante
quello che si legge sui giornali che la realtà. Mi dicevano i colleghi più esperti che così va il mondo: bisogna promuovere il calcio perché più tifosi ci sono, più persone comprano il giornale e quindi più alta è la tiratura… A 43 anni dal mio primo articolo firmato su un giornale nazionale, dopo tutti i cambiamenti che hanno caratterizzato la società (dall’ex Jugoslavia alla Croazia), le evoluzioni globali del calcio, ma anche il ribaltone nel mondo dei media con l’avvento di Internet e soprattutto dei social, posso dire che questo 2022 assomiglia al mio primo giorno nella professione di giornalista. Conta quello che si scrive e non lo stato reale delle cose… Mi spiego. Da anni si sa che la Dinamo Zagabria fa da patrocinatore alla Lokomotiva Zagabria. Ma mai è cambiata la posizione assunta dei vertici calcistici croati verso questa “incongruenza”, che negli anni ha sicuramente influito sulla regolarità del campionato. Se all’inizio di questa simbiosi potevamo capire che la forza della Dinamo e dell’onnipotente Zdravko Mamić era talmente forte che i vertici federali non potevano reagire, neanche se lo avessero voluto, lo stesso ragionamento oggi non è normale. Va detto che tutti coloro che erano contro Mamić e questo binomio nella Lega 10, con il tempo si sono adeguati o rassegnati. E tutti… vissero felici e contenti.
Qualche anno dopo si è notato che il Rijeka di Damir Mišković è diventato partner della Dinamo. Questa nuova sinergia ha portato alla ribalta il Rijeka, che con i giocatori arrivati dal Maksimir si è dato una nuova dimensione. Questo processo ha portato all’eccezione degli ultimi 16 campionati, con il Rijeka l’unica compagine che ha vinto il titolo dal 2006 in poi…
Attualmente tutti coloro che seguono il calcio croato sono testimoni di una nuova sinergia. Il Rijeka è diventato il “tutore” dello Hrvatski dragovoljac, fanalino di coda. Tutti i giocatori della prima squadra hanno messo in mora la società per i mancati pagamenti e tramite la Federazione hanno ricevuto il nullaosta per cambiare club. Il Dragovoljac, e non so proprio come riuscirà a farlo, dovrà risolvere tutti i debiti nei confronti dei calciatori che hanno giocato nel girone d’andata. Il Rijeka è corso in aiuto del club di Zagabria con giocatori e allenatore, per permettergli di chiudere il campionato senza patemi. Quello che incuriosisce è il fatto che nessuno dice nulla sull’aiuto del Rijeka, anche se appare ancora più grottesco di quello della Dinamo con la Lokomotiva. Come mai questo silenzio? Forse per il fatto che il Dragovoljac è troppo debole e tutti sanno che retrocederà? O magari siamo al tipico menefreghismo croato, dove tutti guardano ai propri interessi pensando che un domani, chissà, forse…
In questo momento, al di là delle frasi di circostanza, il calcio croato naviga in brutte acque. Tutti a parlare che la stagione è eccitante perché quattro squadre sono in lotta per il titolo. La prima giornata del girone di ritorno ha dimostrato che il Rijeka non è all’altezza della situazione. Idem per l’Osijek, che ha perso in casa contro il modesto Slaven Belupo. L’Hajduk è un cocktail di euforia e grandi prospettive, ma anche di lacune in squadra. Siamo sempre lì, con la Dinamo che domina la scena anche dopo una fase di pessima forma. Sta lassù, con tre punti di vantaggio e una partita in meno. E ancora sempre tutti a parlare che la lotta per il titolo sarà uno spettacolo. Da non crederci.
Come la storia della riforma delle leghe croate. Dalla prossima stagione ci sarà la Seconda Lega che si chiamerà Prima e la Terza unificata che diventerà Seconda Lega. Il problema sta nel fatto che i club della massima divisione, in primis Dinamo e Lokomotiva, ma pure Hajduk e Rijeka, “spartiscono” i loro juniores nei club di rango inferiore. E così facendo chiudono le porte ad altri giovani talenti, che non riescono ad emergere perché poco interessanti ai procuratori di Zagabria. Sta diventando tutto una ragnatela e a tesserla sono i procuratori e speculatori in barba ad allenatori ed esperti.

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