ETICA E SOCIETÀ Immigrati e rischi di discriminazione

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ETICA E SOCIETÀ Immigrati e rischi di discriminazione

Sono a Milano e sono molto felice. Adoro questa città. Questa volta ci sono venuto per insegnare per quasi un mese in un corso universitario intitolato Governing the Future organizzato dall’Università Statale e dall’Università Vita-Salute San Raffaele. Sono sicuro che l’attività accademica e la città mi offriranno degli spunti interessanti per parlarne nei prossimi giorni. Ora ritorno a un tema che è stato attuale in Croazia per qualche giorno. Ma il riferimento a Governing the Future si rivelerà importante.

Poco tempo fa è apparsa in pubblico la notizia di una perquisizione in un pullman dove la Polizia avrebbe verificato la presenza di immigrati illegali. Il breve dibattito pubblico ha riguardato il fatto che la Polizia ha verificato soltanto i documenti delle persone di colore. Non ci sono stati problemi e per molti la vicenda dovrebbe finire lì. Che cosa c’è di anomalo? Si cercano immigrati illegali? Che aspetto hanno gli immigrati? La risposta è fin troppo rapida per alcuni: sono persone di colore.

Eppure il tema è più complesso. Siamo sicuri che tutti gli immigrati o possibili immigrati siano di colore e, anche se lo fossero, è legittimo realizzare una simile verifica selettiva? Andiamo con ordine. Non sono sicuro che tutti gli immigrati siano di colore diverso rispetto ai tradizionali tratti somatici europei. Se il dubbio fosse legittimo, perché scegliere soltanto le persone con tratti somatici specifici?

Ma anche se non tutti gli immigrati fossero distinti da tratti somatici specifici, chi non vede nulla di illegittimo nell’azione attuata dalla Polizia nel caso indicato potrebbe parlare di un’efficiente scelta pratica, qualora le persone con tratti somatici più diversi da quelli europei tradizionali costituissero la vasta maggioranza degli immigrati illegali. La scelta sarebbe quella di verificare laddove c’è la maggior probabilità di trovare qualcosa. Se le probabilità maggiori di trovare immigrati illegali fossero presenti tra persone con tratti somatici specifici, la logica dell’efficienza suggerirebbe di verificare tra queste persone. Ma i problemi non sono finiti. Le probabilità devono essere reali, cioè, confermate empiricamente. Diversamente ci troveremmo di fronte a uno dei classici casi di discriminazione.

Immaginiamo, comunque, che la presenza di immigrati, in particolare quelli illegali, sia molto più presente tra le persone con caratteri somatici diversi rispetto a quelli europei tradizionali. Potremmo dire di avere la conferma della validità della scelta della Polizia nel caso discusso? In realtà, ci troviamo ancora di fronte a problemi seri. Gli atteggiamenti di chi svolge incarichi pubblici influiscono fortemente sulla percezione di chi li subisce. Parlo in primo luogo della percezione che gli altri hanno di queste persone. Le persone che sono escluse da determinate verifiche, anche la banale verifica di documenti, possono provare un’iniqua sensazione di inferiorità degli altri. Questi, a loro volta, possono sentire di non essere riconosciuti come persone che hanno un valore uguale rispetto a quello degli altri. In breve, arriviamo a un clima sfavorevole per quanto riguarda l’uguale rispetto della dignità delle persone e l’integrazione di alcune tra queste.

In conclusione, le istituzioni pubbliche devono sviluppare un codice di comportamento che non guarda soltanto all’efficienza pratica immediata, ma anche alle conseguenze sociali ampie, in particolare in riferimento all’uguaglianza delle persone. E qui ritorno al concetto di gestire il futuro. È importante rendersi conto del mondo che cambia. Una delle realtà del mondo in mutazione è la circolazione di persone. Molte tra queste si trasferiscono per problemi economici, altre per motivi di sicurezza, altre ancora per fuggire da regimi repressivi. Dall’altro lato, molti Stati hanno bisogno dell’arrivo di nuove persone che si impegnino in attività che richiedono forza lavoro.

Gestire il futuro vuol dire anche saper organizzare l’equa integrazione degli immigrati. Certamente non la si favorirà consentendo verifiche selettive che includono soltanto persone con tratti somatici specifici. Perdere cinque minuti in più per una verifica trova il riscontro nell’importante utilità sociale costituita dal messaggio dello Stato per cui tutte le persone meritano un uguale rispetto della dignità.

*Professore ordinario di Filosofia Politica

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