DIARIO DI UN DIPLOMATICO Alla conquista (croata) di Malta

0
DIARIO DI UN DIPLOMATICO Alla conquista (croata) di Malta

Tra le mie incombenze diplomatiche, a parte l’Italia e la FAO, l’Organizzazione mondiale per il cibo e l’agricoltura, c’era anche Malta, ovvero la sede da “coprire”, come si dice in gergo diplomatico, da Roma. Infatti, Malta è una sede importante, per il suo ruolo nel Mediterraneo e le buone relazioni con i Paesi dell’Africa settentrionale. Ma Malta è uno Stato piccolo, di 600.000 abitanti, e così molti Paesi “coprono” Malta da Roma e non hanno una sede diplomatica stabile nella capitale dell’isola, La Valletta. Pertanto l’Ambasciatore croato viene accreditato presso il governo di Malta, e ogni tanto viene a La Valletta, quando, naturalmente, i fondi a disposizione lo permettono. Purtroppo, quando venne il mio turno, il governo che mi nominò Ambasciatore anche a Malta decise di stringere la cinghia e mi tagliò i fondi per i viaggi a Malta. Per cui di viaggi a Malta ne feci pochi, soltanto tre – il primo per la consegna delle credenziali, il secondo in occasione del summit dell’Unione europea con i Paesi dell’Africa, perché il premier Zoran Milanović non volle andarci in quanto si trovava in piena campagna elettorale (ma perse lo stesso le elezioni!). La terza volta, inaspettatamente, ci andai con la Presidente della Croazia, Kolinda Grabar-Kitarović, in visita di Stato, nel 2017.
Malta è un Paese dove s’intrecciano tre influenze culturali: quella italiana, quella araba e quella britannica. Infatti, Malta faceva parte del Regno Normanno di Sicilia, poi fu amministrata dal Regno di Napoli per diventare una colonia britannica nel 1813. Però, la Santa Sede aveva riconosciuto il Sovrano ordine dei Cavalieri Ospitalieri, per cui, nonostante vi fosse l’amministrazione del Regno Unito molti Paesi intrattenevano relazioni diplomatiche anche con il Sovrano ordine di Malta, che ha sede a Roma. E così anche la Croazia ha due Ambasciatori a Malta: uno è quello che alla Santa Sede è accreditato anche presso i Cavalieri di Malta, e l’altro, quello a Roma, che è accreditato, pure, presso il governo di Malta.
Io le relazioni con Malta le coltivavo attraverso l’Ambasciata maltese a Roma. E l’Ambasciatore maltese a Roma è sempre uno degli Ambasciatori più importanti di Malta. Infatti, La Valletta ha anche diciotto consoli onorari in Italia. Perciò io proposi di aprire un Consolato onorario croato a Malta. L’Ambasciatore maltese a Roma, Carmelo Inguanez, mi aiutò a scegliere la persona adatta. La scelta cadde su una giovane avvocatessa di La Valletta, Juliana Scerri Ferrante, che era anche vicepresidente della Camera di Commercio Italia-Malta. L’unico problema fu che io la proposta per nominare il Console onorario croato a Malta la mandai a Zagabria nel 2013. Ma nel 2017, alla mia partenza da Roma, il governo croato non aveva ancora deciso la sua nomina.
Però, in compenso, nel 2017, quando Malta assunse la presidenza dell’Unione europea e si aprì il “semestre maltese”, ricevetti d’urgenza l’”istruzione” per organizzare la visita della Presidente croata Kolinda Grabar-Kitarović a La Valletta a Malta. Tutto di sana pianta, all’improvviso. Tentai d’informare il governo e l’Ufficio della Presidente che durante il “semestre europeo” Malta aveva sospeso tutte le visite bilaterali a La Valletta, per ovvie ragioni: quando uno Stato membro dell’UE si ritrova a presiedere l’Unione per un semestre deve organizzare un mucchio di eventi, incontri e “attività europee” di vario genere. Per cui è chiaro che Malta fosse assorbita, tutta, dall’onere della presidenza europea.
Ma non c’era verso di farlo capire a Zagabria, sia al Ministero che all’Ufficio della Presidente della Repubblica. E dovetti così arrangiarmi in tutti i modi per convincere gli amici maltesi a invitare la Presidente croata proprio nel bel mezzo del loro “semestre europeo”. Per fortuna, ricevetti un aiuto sostanzioso, per così dire, dalla candidata al posto di Console onorario croato, l’avvocatessa Scerri Ferrante, che si dimostrò molto abile nel convincere direttamente la Presidente Maltese, Marie Louise Coleiro, a fare un’eccezione e ospitare, almeno per un giorno, il Capo dello Stato croato. E qui mi venne in aiuto una coincidenza fuori dall’ordinario: l’avvocatessa Scerri Ferrante, oltre a essere un ottimo legale, a tempo perso era anche una ben nota creatrice di moda ed era proprio lei a creare molti dei modelli che la Presidente maltese indossava. E così, usai tutti i canali – e qui mi aiutarono molto pure i diplomatici italiani – per aprire un fuoco “d’artiglieria pesante”, per esercitare pressioni sul governo e sulla Presidente maltese. Alla fine questo mio schema si dimostrò efficace e quel tanto atteso invito mi fu finalmente inviato. E così la Presidente croata Kolinda Grabar-Kitarović fu l’unico Capo di stato straniero ad approdare a Malta durante il “semestre europeo” maltese. E quando andai a Malta accompagnandola, nella primavera del 2017, molti degli Ambasciatori stazionati a Malta ci invidiarono per questo “exploit”, risultato più il frutto di un caso fortuito che dell’abilità della diplomazia croata e del sottoscritto…

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display