Un’illustrazione della preziosità del Mediterraneo (foto)

Nella Biblioteca nazionale e universitaria di Zagabria è allestita la mostra «Mediterranea. Visioni di un mare antico e complesso» indirizzata alle nuove generazioni. La prossima tappa è Fiume

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Un’illustrazione della preziosità del Mediterraneo (foto)

Una mostra di piccole dimensioni, ma ricca di contenuti. Si presenta così il percorso espositivo “Mediterranea. Visioni di un mare antico e complesso” inaugurato l’altra sera al pianterreno dell’imponente palazzo che ospita la Biblioteca nazionale e universitaria di Zagabria. La mostra itinerante, che ha già fatto tappa a Beirut e ad Algeri, grazie all’impegno dell’Ambasciata d’Italia, dell’Istituto Italiano di Cultura e del Consolato Generale d’Italia a Fiume è giunta a Zagabria, per poi proseguire per Fiume, dove sarà allestita presso la Galleria Kortil dal 14 febbraio al 5 marzo. In questo contesto è importante puntualizzare che la Croazia è l’unico Paese nel quale la mostra verrà presentata in due città diverse.

Cenni storici e particolarità geografiche
L’allestimento, curato da Viviana Panaccia, racconta l’area del Mediterraneo attraverso diversi punti di vista, ovvero attraverso cenni storici e le sue particolarità geografiche, naturali e culturali avvalendosi di immagini ottenute dalla tecnologia spaziale più avanzata elaborate dalle Agenzie Spaziali Italiana ed Europea e da Telespazio/e-Geos, alle quali si aggiungono mappe antiche e opere d’arte, in “una sintesi di cultura, arte e scienza tra passato e presente”, come si legge nella presentazione dell’esposizione. La mostra è stata creata per il Ministero italiano degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), con Telespazio/e-GEOS e Fondazione​ Med-Or del gruppo Leonardo e con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). L’allestimento si propone, inoltre, di promuovere il brand “Made in Italy” attraverso la valorizzazione e l’integrazione dei contenuti culturali e artistici con quelli dell’innovazione e della tecnologia.

Un campanello d’allarme
Anche se è un’impresa impossibile raccontare in maniera esaustiva, nello spazio limitato di un’esposizione, un’area così variegata e ricca da tutti i punti di vista come lo è il Mediterraneo, la mostra offre uno sguardo intrigante su alcuni degli aspetti più rilevanti della sua storia e cultura, delle sue ricchezze ambientali e del modo in cui queste oggi vengono sfruttate. Ciascuna sezione è un’illustrazione della preziosità di quest’area geografica, che stimola il visitatore a riflettere su quanto sia importante tutelarla e mantenere il suo fascino unico. Il percorso si chiude con la sezione dedicata al presente del Mediterraneo e alle numerose sfide che deve affrontare: innanzitutto gli effetti del riscaldamento globale, che in quest’area geografica (come pure nell’Artico) risultano più pronunciati che nel resto del globo, ma anche quelli del turismo di massa, che porta a uno sfruttamento eccessivo delle risorse naturali sempre più scarse, e di altri processi che hanno un impatto negativo sull’ecosistema e su altri aspetti della vita nel Mediterraneo. Attraverso le immagini satellitari e i dati statistici, questa sezione vuole essere uno spunto di riflessione e un campanello d’allarme che dovrebbe stimolare all’azione immediata istituzioni e singoli individui.

Il mare che unisce
A salutare i presenti è stata la direttrice della Biblioteca nazionale e universitaria, Ivanka Stričević, la quale ha dichiarato che è “un piacere ospitare questa splendida mostra, che pone al centro dell’attenzione il Mediterraneo, il mare che unisce l’Europa, l’Asia e il Nordafrica fin dall’antichità. È il mare dei commercianti fenici, il mare che è stato il cuore dell’Impero romano, il mare della Repubblica di Venezia e di quella di Ragusa (Dubrovnik)”, ha puntualizzato Stričević. “Questa mostra ci spiega come il Mediterraneo unisca popoli e culture. Anche la nostra Biblioteca si presenta come un punto di connessione per la trasmissione del sapere, della cultura e della tradizione. È un crocevia, un punto d’incontro per studenti, scienziati, studiosi e ricercatori provenienti da tutta l’Europa e dal resto del mondo. Ospitare una mostra così preziosa è il risultato della nostra lunga collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria. Grazie per aver portato questa bellezza nella nostra Biblioteca”, ha rilevato la direttrice, la quale ha infine voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della mostra e a coloro che si sono impegnati affinché questa venisse allestita nella Biblioteca nazionale e universitaria della capitale. “Che questa esperienza possa ricordarci l’importanza di curare e salvaguardare le nostre radici culturali e di costruire ponti che ci uniscono”, ha concluso.

Un allestimento destinato ai giovani
L’ambasciatore italiano Pierfrancesco Sacco ha ricordato che la mostra giunge in Croazia dopo le tappe di Beirut e Algeri, mentre dopo la Croazia verrà allestita a Valencia, in Spagna, negli Emirati Arabi Uniti, in Arabia Saudita e a Roma. A Zagabria si potrà visitare fino al 2 febbraio, dopodiché, come detto più sopra, si sposterà a Fiume.
“La scelta di allestire la mostra in questo splendido palazzo non è stata un caso – ha osservato l’ambasciatore –. Sono tanti i giovani e gli studenti che frequentano questi spazi, mentre la mostra è indirizzata alle nuove generazioni e ha come obiettivo stimolare la loro ‘vocazione mediterranea’. Questa esposizione si propone di evocare il Mediterraneo del passato e del presente da diversi punti di vista con un percorso espositivo innovativo e composito e immagini di un forte impatto emotivo. L’area del Mediterraneo ha un immenso valore storico, culturale, ambientale ed economico, mentre oggigiorno riassume una rinnovata centralità nell’agenda internazionale dal punto di vista geografico, politico e della connettività. È un crocevia tra popoli e culture, una regione ricca di risorse naturali che possono essere la chiave di un’agricoltura sostenibile e di sistemi agroalimentari. L’Europa venne concepita su un percorso mediterraneo, mentre l’Italia e la Croazia sono dei partner strategici europei e mediterranei, per cui questa mostra celebra anche l’amicizia storica tra le nostre due nazioni, così fortemente radicata nella nostra comune appartenenza alla civiltà mediterranea e alla sua straordinaria dimensione adriatica”, ha sottolineato Sacco, aggiungendo che negli ultimi anni Italia e Croazia hanno rafforzato e rinnovato la loro amicizia, che oggi è più forte che mai in tutti i settori di cooperazione bilaterale, come dimostrato dalla visita, durata due giorni, della premier Giorgia Meloni a Zagabria lo scorso novembre. In quell’occasione – ha puntualizzato Sacco –, entrambi i premier (Meloni e il primo ministro croato Andrej Plenković), hanno definito strategici i rapporti tra i due Paesi.

Enormi opportunità di crescita
“I dati preliminari per i primi dieci mesi del 2023 ci incoraggiano a proseguire su questa strada, in quanto questi confermano che l’Italia è il primo partner commerciale della Croazia. L’area del Mediterraneo offre enormi opportunità di crescita e sviluppo, ma anche numerose sfide e vulnerabilità che dobbiamo affrontare insieme. L’Italia è impegnata assieme alla Croazia e alla Slovenia nella ricerca di soluzioni per mantenere la pace e la stabilità durature, come pure lo sviluppo sostenibile in quest’area”, ha rilevato l’ambasciatore, il quale si è in seguito soffermato sui contenuti della mostra, che si apre con una sezione sulla storia, i popoli e le culture del Mediterraneo nei secoli e i legami tra il mare e gli abitanti delle sue coste; la seconda sezione comprende interessanti installazioni interattive che illustrano la vegetazione mediterranea e i suoi profumi e aromi, mentre la terza sezione racconta il Mediterraneo come questo si presenta oggi, volgendo l’attenzione sugli effetti dei cambiamenti climatici e l’inquinamento da microplastiche.
Numerose le autorità croate e quelle del mondo della CNI presenti all’inaugurazione: il deputato al seggio specifico della CNI e vicepresidente del Sabor croato, Furio Radin, il rappresentante del presidente della Repubblica, Zoran Milanović, Julije Domac, il direttore dell’IIC di Zagabria, Gian Luca Borghese, ​la direttrice della nostra Casa editrice Edit, Christiana Babić, lo storico croato Tvrtko Jakovina e l’ex diplomatico Budimir Lončar.

Il catalogo della mostra
Le coltivazioni e i profumi del Mediterraneo
Le immagini satellitari di città e regioni

La antiche mappe del Mediterraneo
Ivanka Stričević e Pierfrancesco Sacco
Gian Luca Borghese e Ivanka Stričević
Pierfrancesco Sacco e Furio Radin
Nell’ambito della mostra si è potuto annusare i profumi di diverse erbe
I vari tipi di cereali coltivati nel Mediterraneo

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