Un excursus sull’Ottocento musicale tra l’Istria e Trieste

Concerto alla Comunità degli Italiani di Abbazia. Nuove opportunità in occasione dei 75 anni della fondazione

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Un excursus sull’Ottocento musicale tra l’Istria e Trieste

In occasione dei 75 anni della fondazione, la Comunità degli Italiani di Abbazia ha organizzato una serata di musica in collaborazione con la Sezione Musicologia del Circolo della Cultura e delle Arti (CCA) di Trieste. Il concerto è stato intitolato “Parole e musica senza confini. Compositori dell’Ottocento fra Trieste e l’Istria” ed è stato accompagnato da discorsi esplicativi incentrati sugli autori selezionati.

 

Nuova collaborazione con il CCA di Trieste

La serata è stata introdotta dalla presidente della CI di Abbazia, Sonja Kalafatović, la quale ha evidenziato le nuove opportunità presentate dalla collaborazione con il CCA di Trieste. Il partenariato – stabilito di recente grazie a Franco Rota, consigliere segretario del CCA – offre alla CI “l’opportunità di interscambio culturale, di partecipare agli eventi culturali senza confini e di essere presenti agli eventi che organizza il Circolo di Trieste”, come spiegato da Sonja Kalafatović. “Siamo stati presenti online – ha aggiunto – all’inaugurazione della mostra intitolata ‘Marcello Mascherini e il Teatro’ a Trieste il 3 giugno, quando si è sentita anche la voce della nostra Comunità”. L’evento è stato promosso nell’ambito del progetto “Ieri e oggi. La contaminazione interculturale fattore di sviluppo umanistico” del CCA.

Denominatori comuni

La prima parte della serata è stata dedicata all’intervento di Stefano Bianchi, direttore della Sezione Musicologia del CCA, che ha introdotto le esecuzioni musicali spiegando la scelta del repertorio selezionato per il concerto. Come puntualizzato da Bianchi, il programma della serata “si muove attraverso una direttrice che attraversa tutta l’Istria, raggiunge Trieste e si sviluppa poi in ambito centroeuropeo”, includendo composizioni di Antonio Smareglia, Stefano Rota, Ferruccio Busoni, Giulio Smareglia, Alfredo Martinz e Luigi Dallapiccola. Le musiche selezionate, come affermato dallo studioso, permettono di “mettere in evidenza una sorta di denominatore comune, una sorta di koinè linguistica-musicale che ha percorso e che ha interessato le nostre terre tra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del XX secolo”. Inoltre, i suddetti compositori sono accomunati anche dalla figura di Carlo Schmidl, editore e collezionista d’arte triestino che, secondo quanto spiegato da Bianchi, si è occupato della stampa di quasi tutte le opere scelte per l’occasione.

Jadranka Celić Bernaz e Aleksandra Golojka (Duo Nesactivm)

Un’introduzione al Novecento

Il repertorio selezionato, oltre a illustrare le tendenze musicali dell’Ottocento tra Trieste e l’Istria, ha introdotto anche un’immagine di una delle più significative rivoluzioni musicali del XX secolo, ovvero il linguaggio dodecafonico di Arnold Schönberg. Infatti, nel repertorio organizzato secondo una linea cronologica è stato inserito, come accennato, anche Luigi Dallapiccola, compositore istriano nato agli inizi del Novecento e uno dei primi pianisti italiani a dedicarsi alla dodecafonia. Dallapiccola, come riferito da Bianchi, “ha fatto dell’’istrianità’ in musica una sorta di paradigma del suo percorso creativo, che lo ha portato in tutta Europa e in tutto il mondo, in un contesto, dal punto di vista del linguaggio musicale, radicalmente diverso”.

Le esecuzioni musicali sono state avviate con “La danza delle Ondine” per pianoforte a quattro mani, dell’opera “Oceàna” di Antonio Smareglia, suonata da Aleksandra Golojka, professoressa di pianoforte presso la Scuola di musica “Ivan Matetić – Ronjgov” di Pola e dalla pianista Jadranka Celić Bernaz, che insieme formano il Duo Nesactivm. La seconda parte del repertorio è stata interpretata da Aleksandra Golojka, che ha introdotto i brani spiegando il contesto in cui sono nati e il significato che assumono all’interno del repertorio dei singoli autori.

La serata si è conclusa con i saluti di Franco Rota, il quale ha ringraziato la CI di Abbazia per aver organizzato l’evento, porgendo i saluti anche del presidente del CCA, Sergio Cecovini, che non ha potuto partecipare all’incontro.

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