«Tiha noć», scene grottesche di un borgo di periferia

Lo spettacolo, tratto dal romanzo «Cronache del nostro piccolo paese» di Miljenko Smoje, è andato in scena al TNC di Spalato

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«Tiha noć», scene grottesche di un borgo di periferia
Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

Un folto pubblico ha assistito alla prima dello spettacolo “Tiha noć”, messo in scena nel TNC di Spalato. L’opera è tratta dal romanzo “Cronache del nostro piccolo paese”, dell’autore spalatino Miljenko Smoje, mentre la versione teatrale è stata scritta dal giornalista e scrittore Ivica Ivanišević. Ad assistere alla prima anche il sindaco della Città di Spalato, Ivica Puljak, e la sua consorte Marjana e molte altre personalità della politica e della cultura spalatina.

Lo spettacolo si è svolto in un clima che rappresentava la vita quotidiana e una Spalato all’epoca del dopoguerra e durante il periodo jugoslavo. La scenografia era dominata da un grande cielo azzurro con nuvole e da tre grandi scatole. Queste tre scatole si aprivano e chiudevano, rappresentando il racconto del dramma in cui erano racchiusi non solo le scene, ma anche gli attori che si muovevano nei contenitori. All’apertura delle scatole corrispondevano un improvviso cambio di scena e un nuovo e movimentato dialogo o monologo dei personaggi, che hanno tenuto il ritmo della recitazione e quello teatrale sempre in una tensione drammatica, che ha tenuto lo spettatore attento e interessato allo spettacolo per tutti i 105 minuti della durata.
Fuori dal contesto delle scatole c’erano due personaggi: Miljenko Smoje, interpretato dall’attore Nenad Srdelić e Lepa, la moglie di Smoje, interpretata dall’attrice Nives Ivanković, i quali si muovevano e recitavano liberamente e dialogavano spesso con Servantes, interpretato dal giovane attore Donat Zeko. I due personaggi Miljenko e Lepa Smoje durante il prologo e i cambi di scena sono dipinti come due anime idilliache, vaganti, ritornate sulla Terra per partecipare al dramma nella funzione della memoria storica collettiva.
Lo spettacolo ha ricevuto tantissimi e lunghissimi applausi per tutto il cast degli attori. Applausi a scena aperta per Arijana Čulina, nelle vesti di Bepina e Joško Ševo, nelle vesti di Dotur Luigi. Applauditissimo è stato il giovane attore Stipe Radoja nelle vesti di Roko Prč e per Katarina Romac nelle vesti Anđa Vlajina. Applausi anche per Filip Radoš, nelle vesti di Don Carmelo, Vicko Bilandžić, che interpretava il segretario, Marjan Nejašmić Banić, nelle vesti del presidente e per Andrea Mladinić, nelle vesti di Maruška Peškaruša. Il cane Belina era interpretato da una scatola con la foto dell’animale, che radiocomandata seguiva il dottor Luigi, un momento divertente per il pubblico anche perché la scatola si incastrava o sbatteva tra gli ostacoli scenici e spesso veniva liberata dall’attore in scena. Insieme al resto del cast molto applauditi sono stati lo scenografo Marin Gozze, la drammaturga Marina Vujčić e il costumista Mladen Radovniković. Grandi applausi per la regia di Goran Golovko, che è riuscito a creare una storia drammatica immersa nella concezione che appartiene esclusivamente alla recitazione e al mondo magico del palcoscenico teatrale, assieme all’autore Ivica Ivanišević. Consensi positivi per Nela Bujas Trpković, che ha composto delle musiche adatte al racconto. Le repliche ritorneranno in programma nel cartellone per il prossimo d’autunno, assieme ad altri eventi spalatini che celebrano l’anniversario della nascita dello scrittore, giornalista e sceneggiatore Miljenko Smoje.

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